"Social Media Tourism, media e tecnologie per la promozione del territorio" nasce dall'esperienza maturata nell'ambito del progetto Compu-Tec, un ciclo di seminari su comunicazione pubblica e tecnologie, nato da un'idea di Maurizio Masini e Alessandro Lovari del Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università degli Studi di Siena. Questo libro prende spunto dall'ultimo dei seminari dedicato al tema della comunicazione del turismo e della promozione del territorio, analizzando e valorizzando il ruolo che le tecnologie digitali e i social media possono giocare in tale contesto. I saggi originali contenuti nel volume sono frutto del lavoro di docenti ed esperti che hanno partecipato all'iniziativa, arricchiti da alcuni contributi che descrivono ricerche inedite e analisi specifiche sull'uso dei social media nel settore turistico in Toscana. I saggi sono raccolti in questo volume che si propone ai lettori come una raccolta di casi di studio, idee e spunti utili ad alimentare il dibattito in corso su questi temi. Tutto questo in un momento particolare come quello che stiamo vivendo in cui da un lato i media sociali stanno coinvolgendo una fascia sempre più grande della popolazione, modificando i consumi mediali e i modelli relazionali; e dall'altro le norme che regolano il processo di digitalizzazione delle PA, in concomitanza dell'aggravarsi della crisi economica, impongono alle istituzioni e agli enti locali nuovi modelli di comunicazione e di promozione del territorio.
Giovanni di Jandun è il più importante averroista latino del XIV secolo. In questo volume viene studiato il suo commento per quaestiones al "De caelo" di Aristotele, e in particolare i passi relativi ai diversi tipi di causa (creatrice, finale e soprattutto efficiente) e di infinito (secondo il vigore, il tempo e la grandezza). Dall'analisi di tali testi emergono vari interessanti problemi, tra cui il rapporto tra ragione e fede, il determinismo universale e l'eternità del mondo. In appendice è riportata la traduzione di tre quaestiones particolarmente importanti, con a fronte il testo latino.
In Ucraina milioni di cittadini sognano l'Europa, la nostra libertà e la nostra democrazia, e non esitano a resistere alle minacce della Russia di Putin. Nei nostri paesi, milioni di cittadini abbracciano l'euroscetticismo, tentati da un ritorno al passato. Nel mondo, nuove potenze guidate dall'immensa Cina crescono in modo impressionante, ridisegnando l'antico ordine mondiale. Ecco l'urgenza europea: le risposte dell'Europa devono arrivare subito. E devono riguardare sia il funzionamento interno dell'Unione che il ruolo dei cittadini, sia l'economia europea che i valori fondamentali. Tutto si tiene in questo mondo globalizzato. L'urgenza europea è al centro del dialogo tra due storie politiche nate l'una in Italia e l'altra in Francia, ma unite nel cuore dell'Europa. Sandro Gozi e Marielle de Sarnez discutono con un linguaggio chiaro e stimolante le sfide dell'Europa del futuro. Un testo estremamente attuale, poiché l'urgenza europea sarà il tema fondamentale delle prossime elezioni europee. Più importanti che mai.
Solo uno sguardo imparziale potrà cogliere nella letteratura prodotta all'interno dei confini nazionali spagnoli quella altrimenti insospettata originalità che, se da una parte, ne costituisce la reale cifra, dall'altra ne spiega la capacità di contagio. Di questo si è ragionato nel corso del secondo Convegno Interdisciplinare di "España al revés"; in particolare, come anticipa il sottotitolo "Testi in viaggio. Traduzione, editoria e politiche culturali", si è ragionato sul movimento migratorio compiuto da opere ispaniche verso altre realtà, tanto europee, quanto orientali. L'analisi delle politiche culturali ed editoriali messe in atto dai diversi Paesi ha permesso di registrare, un'apprezzabile presenza di testi ispanici nei vari mercati editoriali sui quali si è concentrata l'indagine; ad assicurare, talvolta incrementandola, tale presenza ha contribuito, non di rado, l'attività traduttoria svolta in ambito accademico, senza la quale opere di grande valore letterario sarebbero state sacrificate alla stringente logica del fatturato editoriale.
L'archivio storico di Lentini costituisce, sia per la consistenza che la natura della documentazione, uno dei più interessanti archivi comunali esistenti in Sicilia, anche se notevoli e gravi sono state le perdite, soprattutto per il periodo medievale e l'inizio dell'età moderna (praticamente assente dalle carte dell'archivio storico, ad eccezione del "Libro Rosso", di un registro di un Consiglio civico della metà del '500 e di documenti del sec. XIV - copie dei secc. XVII e XVIII- per rivendicare la legittimità del titolo di Senato).
Nel 1974, nel corso di una conversazione tenuta a Lugano in occasione del sesto centenario della morte di Petrarca, Sereni si chiedeva: "Petrarca, la poesia del Petrarca, agisce ancora o non agisce più in noi?". L'interrogativo, solo in apparenza retorico, attraversa in effetti tutto il novecento poetico italiano di cui Vittorio Sereni rappresenta una delle voci più nitide e originali. Dagli esordi di "Frontiera" e "Diario d'Algeria", ancora segnati da certe suggestioni legate alla stagione ermetica, fino a "Gli strumenti umani" e "Stella variabile", capolavori della maturità in cui la dizione poetica si apre al registro narrativo e dialogico, la "memoria" della poesia del Petrarca in Sereni assume le forme di una presenza costante. Il colloquio che si instaura così tra i due poeti non si esaurisce al livello della parola isolata (inseguita grazie all'uso sistematico delle concordanze), ma si sostiene su un tessuto di motivi, dinamiche e nodi psicologici che trovano nel nesso esistenza-scrittura un fertile terreno d'incontro.
Il libro presenta uno studio sistematico sulle oreficerie custodite nelle chiese dell'antica città demaniale di Randazzo (Catania). Partendo da un profilo storico del centro etneo, protagonista nei secoli XIV e XV delle vicende della storia siciliana, viene affrontato cronologicamente il percorso che portò alla realizzazione di oggetti cultuali in materiale prezioso nelle tre maggiori chiese, antiche rivali nella ostentazione del "potere". Nella seconda parte sono illustrati e descritti gli oggetti, rilevando la particolare cifra stilistica delle diverse "collezioni" che, nel loro insieme, costituiscono una delle più cospicue raccolte di oreficeria sacra all'interno del panorama isolano.