Georg Fischer si cimenta con la domanda centrale per la comprensione della visione teologica dell'Antico Testamento: come si parla di Dio al suo interno? Il risultato è un'opera variegata e complessa, che già nel titolo - "teologie" al plurale - cerca di rendere giustizia di una dinamica che non vuole ridurre il discorso su Dio a un minimo comune denominatore riepilogativo, ma che accetta la sfida di confrontarsi con diverse immagini, complesse prospettive, descrizioni non uniformi e contenuti spesso contrastanti della figura del Dio di Israele. L'autore parte dall'analisi dei testi e giunge a un riepilogo dove le caratteristiche del Dio di Israele vengono considerate nella loro complessità, nel loro sviluppo e nelle prospettive che gettano anche sulla comprensione del Dio del Nuovo Testamento.
Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola è un piccolo libro che ha avuto e sempre ha un influsso grande nella Chiesa. È l'unico libro sull'esperienza spirituale approvato da un Papa (Paolo III, 31.7.1548). Ma - propriamente parlando - non è un libro da leggere e neanche è un libro di spiritualità. Sono esercizi da fare! Ma il loro "meccanismo" non è di immediata comprensione. Chi vuole fare questi esercizi ha bisogno di una guida esperta, qualcuno che lo accompagni in un processo verso una scelta di vita, una scelta nella quale la fede ha un ruolo importante. La guida deve conoscere il cammino, allo stesso tempo deve essere molto discreta perché al centro dell'esperienza è il colloquio fra Dio e l'uomo: Dio che parla nelle mozioni interiori che si producono nell'affettività profonda quando si contempla la vita di Gesù narrata nel vangelo. Alla fine, sarà quello che dà consolazione spirituale a suggerire una buona scelta di vita. Lo scopo di questa nostra piccola opera è di fornire un'informazione chiara sugli Esercizi spirituali a coloro che li conoscono appena un po', come pure a quelli che hanno per essi un interesse genericamente culturale.
Le lettere di Giorgio La Pira ai papi sono, quasi, un "diario di bordo" della complessa navigazione di questo personaggio, per ben venticinque anni, attraverso la cronaca politica, gli orizzonti della storia, i segni dei tempi, gli eventi quotidiani e i sommovimenti del mondo. Tuttavia, le lettere a Paolo VI, rispetto a quelle a Pio XII e a Giovanni XXIII, hanno un carattere particolare. Sono le lettere a un amico, divenuto papa. Manifestano le sue visioni e i suoi sentimenti negli ultimi quattordici anni di vita. Ricapitolano il suo pensiero e il suo metodo "storico". Anche negli ultimi anni La Pira tiene lo sguardo diretto al futuro, seppure il mondo di domani non sarebbe stato più il suo. Non è facile che una persona anziana non si ripieghi sul presente o sul passato. Ma il professore cercava sempre di leggere la "storia del futuro" cogliendo i segni dei tempi, per usare un'espressione divenuta popolare con il Concilio Vaticano II. Era un vero "scrutatore" dei segni dei tempi. Era quella che lui stesso chiamava, con un'espressione felice, la storiografia del profondo. L'epistolario inedito tra Paolo VI e La Pira, curato da Andrea Riccardi.
Questo testo, scritto da padre Amorth in collaborazione con don Stefano Stimamiglio, giornalista di "Credere", affronta il tema della possessione diabolica nelle sue diverse forme. Un argomento su cui esiste una pubblicistica spesso inaffidabile e scandalistica. Era quindi necessario offrire ai lettori un volume accessibile a tutti ma al tempo stesso completo, affidabile e sicuro nella dottrina della Chiesa. Padre Amorth, il più noto esorcista italiano, offre qui le nozioni base per un primo orientamento nell'oscura fenomenologia legata al culto di Satana e ai suoi rimedi spirituali, collocandola nella necessaria prospettiva del giudizio finale di Dio sugli uomini e sulla storia illuminata dalle vicende salvifiche di Cristo. Sta qui, nell'intento di fornire un compendio essenziale sulla materia e nel renderla accessibile al grande pubblico, la sua originalità. Partendo da una catechesi generale sulla vittoria di Cristo sul peccato, il libro affronta la dottrina cattolica sugli angeli decaduti, i fondamenti del satanismo e le sue manifestazioni di culto, le conseguenze spirituali che ne possono derivare, i rimedi e infine alcune nozioni basilari di escatologia cristiana.
Qual è stata la prima volta che ho incontrato Dio? Con questa domanda Paolo Curtaz apre una nuova serie di letture bibliche intorno al tema giubilare della misericordia. "Forse che la donna si dimentica del suo lattante, cessa dall'aver compassione del figlio delle sue viscere? Anche se si dimenticasse, io non ti dimenticherò". Dio è misericordia, una parola che sin dalle antiche Scritture sta a indicare la pietà e la compassione unite allo slancio fisico, all'azione in soccorso di colui per cui si provano questi sentimenti. Intrecciando la meditazione su testi dell'Antico e del Nuovo Testamento con testimonianze contemporanee di uomini e donne che hanno incontrato la misericordia del Signore nella propria vita, questo libro diventa un'ottima occasione per conoscere un po' più da vicino il vero volto di Dio.
Una rilettura della parabola evangelica del padre buono e dei due fratelli: del figlio prodigo e del figlio devoto. Un'analisi profonda della fede, di quel mistero complesso e meraviglioso che è il cuore umano, della profondità del peccato e della scoperta del perdono. Io sono fango porta il lettore a misurarsi con la terra da cui è tratto, terra che diventa fango quando si cede ai compromessi della vita e agli istinti promossi dall'egoismo più bieco. Ma è proprio in quel fango che l'uomo ritrova Dio, quel Dio che si fa carne, lasciandosi plasmare di quella stessa terra da cui il primo uomo è stato tratto.
Nel corso della nostra storia, tanti si sono interrogati sul vero volto di Dio. Le religioni hanno provato a definirne i lineamenti. In questa continua ricerca, i cristiani sono stati aiutati da Dio stesso, che si è fatto uomo per lasciarsi conoscere e toccare. Nella persona di Gesù incontriamo il nostro creatore: il suo amore ci abbraccia per sempre. È un privilegio che costa qualche responsabilità, la pazienza di vivere con speranza e il coraggio di rendere feconda di bene la propria giornata. Questo libro ci accompagnerà ad avvicinarci a Gesù, a sentire il desiderio di infilare i nostri piedi nelle impronte lasciate dai suoi passi. Una piccola guida cristologica per catechisti che si inserisce nel richiamo di papa Francesco a vedere nella vita di Gesù il "volto" della misericordia di Dio.
"Il miracolo della conversione che genera comunione rende possibile che, a pochi chilometri di distanza, oggi siano venerati sia l'ucciso che il suo assassino, diventati 'uno' in Colui che è il Volto stesso della misericordia". Così scrive il cardinale Angelo Scola nella prefazione al volume. In effetti della vita del beato Carino da Balsamo - che assassinò il domenicano Pietro da Verona, poi proclamato santo - abbiamo poche certezze, ma il messaggio spirituale che ci è stato lasciato è semplice e importante allo stesso tempo: chiunque è necessario per il Signore, anche un assassino, e la chiamata può avvenire in qualunque momento.
Il vangelo di Luca - conosciuto anche come Vangelo della Misericordia - nella nuova traduzione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana da portare sempre con sé.
Il vangelo di Luca - conosciuto anche come Vangelo della Misericordia - nella nuova traduzione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana da portare sempre con sé.
Le famiglie ferite sono al cuore dei problemi della chiesa e della società di oggi. Lo dimostra l'elevato numero di separazioni e di divorzi, con le conseguenti sofferenze dei coniugi e dei figli. Ma anche la consistente presenza e la costante crescita di coppie lacerate dalla crisi, di coppie conviventi e di unioni civili, soprattutto tra coloro che si professano credenti. La pastorale non può più ignorare questa realtà e così trascurare le evidenti fragilità che connotano la vita sponsale e il contesto familiare. Allo stesso tempo, non deve creare confusione e disorientamento con interventi poco chiari e ambigui. Di fronte a questo scenario complesso, gli autori, forti della loro esperienza di servizio presso l'Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia, tracciano un percorso nitido e incoraggiante. Partono dall'analisi storica e antropologica alla base della crisi coniugale e familiare attuale, e aprono una serie di piste di riflessione circa il modo di accogliere e accompagnare le famiglie in difficoltà.
Essere padri e madri oggi: è ancora possibile? Per rispondere a questo "ingombrante" interrogativo, Cantelmi ha provato a coniare un termine: genitorialità complesse. Esso aiuta a indicare situazioni "critiche" che nell'epoca definita come "postmodernità tecnoliquida" sembrano superare la cosiddetta "famiglia tradizionale". Questo libro non ha conclusioni, ma cerca di rendere un servizio alla verità dei dati e il lettore potrà formarsi un'idea personale. Da un lato genitori tecnoliquidi, adultescenti o dello stesso sesso, dall'altro la necessità di non distorcere la realtà dei fatti, il buon senso, l'equilibrio e la solidità della famiglia tradizionale.