«Il dramma della situazione attuale è che tristezza, nausea e grettezza del cuore non sono solo problemi dell’individuo, ma anche fenomeno sociale di prim’ordine. Chiunque prenda sul serio Dio, rinuncia a suonare la ritirata dietro le barricate: seguirà piuttosto la traccia luminosa della gioia – nella storia e nel presente. Questa gioia può vincere la tristezza del mondo, perché è sorella della speranza». (Walter Kasper)
Descrizione
Siamo creati per la gioia. Eppure a volte una pesantezza ci trascina verso il basso, la paura che ci serra il cuore in una tenaglia. Ammettiamolo: siamo sempre più arrabbiati, risentiti, incattiviti, siamo sospettosi e prevenuti. Sia come singoli individui, sia come chiesa e come società civile, cediamo alla tentazione di assumere questi atteggiamenti negativi, che possono avere molte cause: la globalizzazione, la crisi economica, l’avvelenamento della terra, il riscaldamento globale, i fenomeni migratori mondiali...
I campioni della fede biblica – da Abramo e Sara fino a Gesù, «il testimone fedele» – disegnano però una traccia luminosa di speranza e di gioia attraverso la storia. Per noi cristiani la gioia è al tempo stesso frutto della conversione e dono della grazia. Apre il cuore alla bellezza e ai doni della creazione, alla comunione e all’amore, ma anche a Dio stesso, che in Gesù si è avvicinato agli uomini come amico.
Da qui nasce un magistrale invito alla gioia: Kasper fa sua – e propone a noi, quasi a volerci contagiare – la risposta della fede alla domanda sul senso dell’esistere.
La riflessione teologica e spirituale di papa Francesco, non estranea a una sensibilità filosofica, storica e politica, è maturata in dialogo con la vita e la pastorale all’interno di un’osmosi costante tra esperienza e pensiero.
Il suo approccio mostra infatti la capacità di riconoscere lealmente le questioni e di affrontarle tramite un paradigma teologico specifico, quello della misericordia. In altri termini il metodo di Bergoglio – inteso come frutto di una sua sintesi originale e, quindi, come un modo di avvicinare le questioni e i conflitti – sembra configurarsi come un insieme di strumenti teologici – e antropologici – estremamente utili e innovativi per ascoltare quello che lo Spirito dice alla Chiese, in modo particolare in Italia, nel nostro tempo. Contributi di: José Luis Narvaja, Fabrizio Mandreoli, Enrico Galavotti, Gerard Whelan, Anna Canfora, Sergio Tanzarella, Marco Giovannoni, Matteo Prodi.
Sommario
Abbreviazioni. Introduzione (F. Mandreoli). I. Un avvicinamento alla comprensione dell’immagine «mitica» di popolo: Bergoglio, Guardini e Dostoevskij (J.L. Narvaja). II. Un approfondimento sull’orizzonte e su alcune radici «europee» della teologia di papa Francesco (F. Mandreoli). III. Jorge Mario Bergoglio e il concilio Vaticano II: fonte e metodo (E. Galavotti). IV. Il metodo teologico e pastorale di papa Francesco (G. Whelan). V. Il metodo di Bergoglio: conseguenze per la teologia (A. Carfora - S. Tanzarella). VI. Il metodo di Bergoglio: conseguenze per la pastorale e la vita della Chiesa in Italia (M. Giovannoni). VII. Fonti, metodo e orizzonte di papa Francesco a partire dai quattro principi. Applicazioni pratiche per l’oggi (M. Prodi). Bibliografia essenziale su papa Francesco. Autori. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Fabrizio Mandreoli, presbitero della diocesi di Bologna, è docente di Teologia fondamentale e Storia della teologia alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. Ha studiato a Bologna e Milano e ha approfondito gli studi di teologia, storia e lingue semitiche a Francoforte, Boston e Gerusalemme. Dopo aver svolto attività pastorale nelle carceri e in diverse comunità parrocchiali, oggi si occupa prevalentemente di formazione giovanile e dialogo ecumenico e interreligioso. Tra le sue pubblicazioni recenti: Giuseppe Dossetti (Il Margine 2012) Viaggio intorno al mondo. Un’esperienza di ricerca tra fedi, identità e trasformazioni umane (con G. Cella, Zikkaròn 2019).
Una lucida analisi delle opportunità che l’esperienza e le virtù cristiane possono offrire a una società secolare e a una laicità scosse nelle loro fondamenta. Il testo – scritto da uno dei massimi filosofi contemporanei – è, al tempo stesso, una riflessione per recuperare, valorizzandoli, i princìpi religiosi alla base dello stesso universo democratico laico, ma anche una ripresentazione del cattolicesimo rivolta ai tanti che ne hanno dimenticato la logica che lo struttura e le ragioni che lo alimentano.
«È suonata l’ora del mondo». La vivacità della parola di Balthasar è un appello rivolto alla riflessione teologica contemporanea: l’interrogazione critica della propria epoca è cruciale per svelare che ogni tempo possiede le risorse determinanti il valore della storia, in favore di tutti. Il volume, frutto d’un seminario di ricerca svoltosi presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano nel biennio 2016-2018, si confronta con il pensiero balthasariano a partire dal saggio La domanda di Dio dell’uomo contemporaneo. Le tesi del saggio vengono inquadrate nel contesto dell’ampia produzione balthasariana, oltre che messe in rapporto ad altri significativi paradigmi speculativi, di modo che ne emergano le questioni teoriche decisive.
Un pensiero che giunge «dall’altra parte del mondo», che fa tesoro del meticciato culturale e il cui valore non dipende da una più o meno marcata somiglianza o prossimità con la riflessione europea e nordatlantica.
In questo libro Francesco Anelli prende in esame il pensiero teologico latinoamericano evidenziandone la ricchezza e la capacità di creare, in vari ambiti del sapere, sempre nuove sintesi vitali sul piano filosofico, teologico e soprattutto pastorale.
Nel nostro tempo, nel quale mediante la globalizzazione e la migrazione aumenta la mescolanza e la polarizzazione delle visioni del mondo, la convivenza in una società libera diviene più impegnativa, e il confronto tra le culture e le religioni imprescindibile. Il pluralismo culturale e religioso quindi diviene inevitabile e si impone come una realtà che va interpretata e richiede giuste soluzioni. L’autore nel libro si pone il problema di come si possa conciliare la verità sancita e indicata dal cattolicesimo con il relativismo, la pluralità di culture e di religioni che caratterizza la nostra epoca contemporanea.
Il volume raccoglie 12 studi di altrettanti colleghi che spaziano dalla storia della Chiesa alla cristologia, all'ecclesiologia, all'ecumenismo, alla liturgia, alla catechetica, alla teologia morale e pastorale, alla spiritualità e alla pietà popolare. Con essi la Facoltà Teologica di Sicilia intende esprimere al prof. Cosimo Scordato, in occasione del suo settantesimo genetliaco, la propria stima e amicizia, l'ammirazione per i molteplici interessi da lui coltivati, la gratitudine per il suo impegno scientifico e per il servizio reso alla Chiesa, alla teologia e alla cultura cristiana di Sicilia.
Con il progressivo assorbimento dei domini orientali nella compagine dell’impero di Ottaviano ebbe inizio una stagione di durissimi conflitti tra Roma e il popolo di Israele: gli ebrei e, successivamente, i cristiani non potranno infatti non misurarsi con un’ideologia incentrata sulla divinità dell’imperatore e sul suo potere assoluto in terra, un confronto da cui verrà alla luce quel nuovo mondo spirituale di cui vivrà il Medioevo.
In queste pagine Eric Noffke studia il modo in cui l’ideologia imperiale romana fu propagandata in Oriente, in particolare nella terra d’Israele e nella diaspora ebraica. Imperniata sulla figura e sul culto dell’imperatore, tale ideologia fu perlopiù sostenuta dalle classi dirigenti giudaiche mentre, nel popolo, suscitò la reazione di quanti affermavano la signoria di Dio.
Influenzò soprattutto la nascente teologia cristiana che, in alcune sue espressioni, divenne una vera e propria contro-ideologia con Cristo, unico vero Signore, al centro della storia umana, il che, paradossalmente, ne facilitò l’assorbimento fino a permettere a Costantino di fare del cristianesimo la religione di Stato.
Molti sono i volti che assume oggi la paura: per esempio la paura di attentati terroristici, l’ansia dettata da un’immigrazione fuori controllo e da una perdita di identità, il timore dei populismi di destra e di una scarsa lungimiranza in chi guida le nazioni... Quali risorse può mobilitare la fede per affrontare le paure che incombono su di noi – minacciose come altrettante spade di Damocle –, senza subirle né arrendersi? Possiamo lasciarci alle spalle le nostre ansietà? Senza avanzare pretese mirabolanti, Werbick esplora in profondità le diverse forme della paura e individua come la si possa vivere alla luce della fede biblica in Dio. Il suo è uno sguardo realistico, corretto, capace davvero di infondere coraggio in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. «Non intendo eliminare del tutto la paura, però non voglio nemmeno compiacerla o, peggio, consegnarmi a lei. Difficilmente la semplice obiezione la impressiona. Mi piacerebbe riuscire a dirle la frase che la colpisce al cuore e la turba davvero. E, per farlo, devo intavolare un discorso attendibile...».
L'ex banchiere vaticano interroga profeti, santi, eretici, re, papi, artisti, filosofi ed economisti: una cavalcata millenaria e politicamente scorretta che fotografa l’attuale situazione di crisi.
Una serie di immaginari colloqui con importanti personaggi del passato dal piglio polemico e politicamente scorretto per spiegare come la verità si sia modificata (o sia stata modificata) nel corso della storia. Scorrono uno dopo l’altro angeli, profeti, patriarchi biblici, santi, eretici, scienziati, artisti, re, papi, filosofi, teologi ed economisti: con ognuno di loro l’Autore dialoga brevemente, ragionando sul loro pensiero e fornendo un’interpretazione morale ai loro enunciati. Alla fine di questo percorso millenario c’è ben poco da stare allegri: il mondo che vediamo intorno a noi vede l’affermazione del brutto, lo svuotamento di significato, la scomparsa della fede, il crollo dell’autorità morale, la decadenza della Chiesa, lo smarrimento dottrinale, l’irrilevanza dei cattolici, la vittoria della gnosi, la distruzione della civiltà occidentale. Questa impietosa analisi del presente sembra l’unica strada di speranza per il futuro.
Gli gnostici concepiscono una mente senza incarnazione, incapace di toccare la carne sofferente di Cristo negli altri, ingessata in un'enciclopedia di astrazioni.
Francesco
Se la vita credente fosse un teatro, lo scenario odierno sarebbe dominato dalla questione «culturale» (società multi e interculturali, antropologia «culturale», cultural studies), ma siamo sicuri di sapere di cosa parliamo quando diciamo «cultura»? Su questa scena, teologia e Chiesa non vagano come personaggi in cerca d'autore: "Gaudium et spes" offre loro indicazioni di ampio respiro e direttive precise per entrare adeguatamente nella parte di chi, di fronte alle sirene del mondo, vuole imitare Orfeo, il quale non si turò le orecchie, ma, come ha scritto papa Francesco, «fece qualcos'altro: intonò una melodia più bella, che incantò le sirene».