La musica seriale, Joyce, la letteratura sperimentale, la pittura informale, l'arte cinetica, le strutture temporali della ripresa televisiva diretta, il nouveau roman e il film dopo Antonioni e Godard, le applicazioni della teoria dell'informazione all'estetica: da una serie di punti di vista diversi emerge una visione dell'arte contemporanea e dei modelli conoscitivi che essa propone, offrendosi come una sorta di "metafora epistemologica" che procede, con mezzi autonomi, a una definizione del mondo affine a quella delle nuove metodologie scientifiche. Apparso all'inizio degli anni sessanta, questo libro ha nutrito le polemiche culturali degli anni successivi, proponendo un approccio estetico non tradizionalmente "umanistico", basato su una dialettica serrata fra i temi critico-filosofici e quelli scientifici. "Opera aperta" rimane ancora oggi un punto di riferimento per una discussione sulle tecniche linguistiche e sul ruolo ideologico delle avanguardie artistiche del Ventesimo secolo, dalle avanguardie "storiche" a quella "neoavanguardia" di cui è la summa teorica più provocatoria e al tempo stesso più distesamente critica. Corredano questa edizione le prefazioni e postfazioni di Eco, più un florilegio critico: la storia di come fu rifiutato o accolto questo libro di rottura.
Argomenti trattati: cos'è una tesi di laurea e a che cosa serve; la scelta dell'argomento; la ricerca del materiale, il piano di lavoro e la schedatura, la stesura, la redazione definitiva.
La nostra immaginazione è popolata da terre e luoghi mai esistiti, dalla capanna dei sette nani alle isole visitate da Gulliver, dal tempio dei Thugs di Salgari all'appartamento di Sherlock Holmes. Ma in genere si sa che questi luoghi sono nati solo dalla fantasia di un narratore o di un poeta. Al contrario, e sin dai tempi più antichi, l'umanità ha fantasticato su luoghi ritenuti reali, come Atlantide, Mu, Lemuria, le terre della regina di Saba, il regno del Prete Gianni, le Isole Fortunate, l'Eldorado, l'Ultima Thule, Iperborea e il paese delle Esperidi, il luogo dove si conserva il santo Graal, la rocca degli assassini del Veglio della Montagna, il paese di Cuccagna, le isole dell'utopia, l'isola di Salomone e la terra australe, l'interno di una terra cava e il misterioso regno sotterraneo di Agarttha. Alcuni di questi luoghi hanno soltanto animato affascinanti leggende e ispirato alcune delle splendide rappresentazioni visive che appaiono in questo volume, altri hanno ossessionato la fantasia alterata di cacciatori di misteri, altri ancora hanno stimolato viaggi ed esplorazioni così che, inseguendo una illusione, viaggiatori di ogni paese hanno scoperto altre terre.
Quando dico "ti amo" che cosa sto dicendo di preciso? E soprattutto, chi parla? Il mio desiderio, la mia idealizzazione, la mia dipendenza, il mio eccesso, la mia follia? Non c'è parola più equivoca di "amore" e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione. Tutti, chi più chi meno, abbiamo fatto esperienza che l'amore si nutre di novità, mistero e pericolo e ha come suoi nemici il tempo, la quotidianità e la familiarità. Nasce dall'idealizzazione della persona amata di cui ci innamoriamo per un incantesimo della fantasia, ma poi il tempo, che gioca a favore della realtà, produce il disincanto e tramuta l'amore in un affetto privo di passione o nell'amarezza della disillusione. Qui Freud ci pone una domanda: "Quanta felicità barattiamo in cambio della sicurezza?". Umberto Galimberti ci consegna un volume in cui l'acutezza del pensiero penetra i meandri del sentimento e del desiderio, registrando i mutamenti intervenuti nelle dinamiche dell'attrazione, nel patto con l'amato/a, nei percorsi del piacere (dall'onanismo alla perversione). Sullo sfondo si muove, come un fantasma, continuamente evocato e rimosso, quello che propriamente o impropriamente gli uomini non smettono di chiamare amore.
Organismo da sanare, forza lavoro da impiegare, carne da redimere, inconscio da liberare: nel corpo, nella repressione della sua naturale ambivalenza, è leggibile la storia culturale dell'Occidente. Un libro fondamentale, la proposta di una psicologia che, togliendo la scissione anima/corpo sui cui si fonda, cominci a pensarsi contro se stessa.
"Chi sono gli abitatori del tempo? Siamo noi, tutti noi: chi persuaso di potersi salvare dal nichilismo aggrappandosi (disperatamente o felicemente) a una fede che salva, chi invece persuaso che i Valori, gli Immutabili, sono destinati a non reggere perché deboli. Siamo tutti noi, figli della tecnica, figli a volte felici, e altre disperatamente alla ricerca del senso rubato, angosciati di fronte alla Gotterdammerung, alla caduta degli dei, o apparentemente acquietati nel paradiso occidentale. Noi, convinti che ormai solo un Dio ci può salvare".
Bello è un concetto di inquietante complessità, un giacimento di idee e intuizioni dilatatosi nel tempo fino ai confini estremi della riflessione. Bello, bellezza, sono tra le parole più ricorrenti per definire immagini, aure, fantasie e nutrire estri letterari, indugi filosofici. Si parla di bello in riferimento all'aspetto di una persona, alla suggestione di un paesaggio, alla forza comunicativa di un'opera d'arte. Ma si usa anche per indicare la capacità argomentativa di un discorso, la qualità di un'idea, la coerenza di una legge o la configurazione di una galassia. Eppure, a dispetto di una così grande diffusione, non vi è affatto chiarezza né univocità nel modo di intendere questo concetto. Umberto Curi delinea un percorso affascinante e innovativo che, muovendo dal mondo classico greco-latino, quando il bello era ritenuto il requisito di ciò che non mancava di nulla, conduce al pensiero moderno e contemporaneo e ai "tremendi" angeli rilkiani, quando ormai il bello deve lasciare spazio all'assenza. L'apparire del bello, suggerisce Curi, coincide con la manifestazione di un'ambivalenza insuperabile, con la rivelazione di uno scandalo, con l'emergenza di una contraddizione, che tuttavia scalda il cuore e ci consola.
Il volume raccoglie il secondo ciclo di esercizi di esegesi pensato da Don Umberto Ranieri e Don Giuseppe Dossetti per insegnare a leggere la Bibbia con semplicità e vigore e per educare a un rapporto diretto con la arola di Dio. Lo scopo è quello di far giungere a una più piena comprensione del testo in esame. Il volume trasmette innanzitutto un metodo e commenta molti brani, sempre esaminati con esigente attenzione, ma mai con aridità.
In allegato al libro il CD con la registrazione audio originale, rimasterizzata in digitale, degli esercizi
Le cronache parlano di "trattativa" tra mafia e Stato come di un fatto eccezionale. In realtà il rapporto tra mafia e istituzioni è una costante della storia del nostro Paese. In questo scritto la mafia viene analizzata alla luce delle riflessioni dei maestri della sociologia e la sua soggettività politica si dispiega con un duplice profilo: essa come associazione criminale si può definire "gruppo politico", avendo un suo ordinamento, una sua dimensione territoriale e un apparato in grado di assicurare l'osservanza delle sue norme; con il suo sistema di rapporti concorre alla produzione della politica, determinando le decisioni e le scelte relative alla gestione del potere e alla distribuzione delle risorse. Se si può dire che finora non c'è stato Stato senza mafia e mafia senza Stato, un cambiamento di rotta si potrà avere solo se si incrociano due percorsi: la de-criminalizzazione del potere, attraverso una profonda democratizzazione, e la de-istituzionalizzazione della mafia. Una sfida aperta, un'ipoteca sul presente e sul futuro.
"L'opera di Gregorio Palamas rappresenta lo splendido compimento della grande tradizione teologica d'Oriente. È una tradizione dove elementi filosofici, apologetici, spirituali e mistici si compenetrano indissolubilmente; dove le più audaci, 'paradossali' speculazioni dialettiche convivono con il senso vivissimo dell'impenetrabilità del Mistero: dove sophia neo-platonica e moria cristiana formano indisgiungibili polarità: dimensioni perfettamente distinte, eppure insieme indispensabili per comprendere l'intero." (dalla introduzione di Massimo Cacciari)
Indice: Introduzione (Massimo Cacciari) * Premessa * Vita e opere * La dottrina teologica * Appendice: omelia XVI.