Trentatré anni fa, si apriva la Seconda Repubblica. Eravamo tutti lì a festeggiare la fine, insieme al sistema proporzionale, di un lungo periodo di politica asfittica e corrotta. Credevamo di entrare in una nuova era di modernità e dinamismo, ma le cose non sono andate come speravamo. In questi trent'anni tutti gli indicatori economici, sociali, culturali italiani sono peggiorati rispetto ai grandi paesi europei. Il numero di cittadini che votano e partecipano alla vita politica si è ridotto drasticamente. Nessuna riforma incisiva è stata varata. I salari reali italiani hanno perso il due per cento contro un aumento superiore al trenta per cento in Francia e Germania. Abbiamo letteralmente buttato trent'anni - lo dicono i numeri e le tendenze, che non sono né di destra, né di sinistra - e continuiamo a perdere tempo in una battaglia tribale che nulla ha a che vedere con il senso più alto della politica. In questo vuoto ultradecennale di governo, i protagonisti del dibattito pubblico hanno preso la forma di "poteri storti": l'occupazione della Rai e dei giornali, la scomparsa della forza di rappresentanza dei sindacati e di Confindustria, le influenti signorie locali dei governatori regionali, l'ego smisurato di leader politici che si circondano di circoli magici e guardano al loro particolare più che al bene dell'Italia. La Seconda Repubblica ha mostrato tutti i suoi limiti, ora è tempo di un nuovo Patto per riformare il paese, che non potrà essere un lavoro di parte, ma un percorso unificante nello spirito repubblicano dettato dalla Costituzione. Nella nostra Carta, c'è tutto quello che occorre per uscire dall'impasse italiana - identità nazionale, diritti civili, doveri civici, strumenti per aggiornare l'ordinamento dello stato -, tocca a noi, ora, avere il coraggio di cambiare.
Francesco Bonini, L'Universitad del Sentido CHARLES PÉGUY. A 150 anni dalla nascita A cura di Massimo Borghesi Prima parte: Un cristiano sulla soglia Introduzione Massimo Borghesi, Péguy, il laico, il cristiano Ubaldo Casotto, Péguy al Meeting 2023 Pigi Colognesi, La lettura ben letta Giuseppe Frangi, Péguy a Chartres. La soglia all'altezza del gradino Agostino Molteni, Péguy e il pensiero di Gesù Antonio Socci, Péguy e Orléans Seconda parte: Giaime Rodano lettore di Péguy Giaime Rodano, Péguy e la sinistra italiana. Intervista a cura di Pina Baglioni Alessandro Banfi (a cura di), Il fazzoletto di Veronique. Colloquio al Centro Culturale di Milano (23-02-2021), con Massimo Borghesi, Pigi Colognesi, Giaime Rodano, Alessandro Tombolini Massimo Borghesi, Postilla. Lettere con Giaime Rodano su Charles Péguy Letteratura Lorenzo Blasi, In che rapporto con l'eterno? Note di lettura su Dissipatio H.G. di Guido Morselli Tamanta Angelini, Desiderio e volontà in Dante Storia Angelomichele De Spirito, San Menna. Primo eremita e apicoltore del Sannio
Gli autori ricostruiscono il contesto, i contenuti, il lascito e le possibilità di rilancio del più coraggioso tentativo di reinventare il fragile Stato italiano secondo il modello delle scienze aziendali: separazione tra indirizzo (politico) e attuazione (amministrativa), autonomia e responsabilità della dirigenza, contabilità economica analitica per centri di costo, reingegnerizzazione digitale e uso dei big data, "privatizzazione" del rapporto di lavoro, normali relazioni sindacali fondate sul "buon datore di lavoro".
Quando compie settant'anni, Michelangelo è convinto che il suo periodo più fertile dal punto di vista artistico sia ormai alle spalle: provato dalla scomparsa degli amici più cari e scoraggiato dalla perdita di commissioni importanti, assegnate ad artisti più giovani, il supremo artista crede sia arrivato il momento di ritirarsi, tanto che inizia a concentrarsi sul progetto della propria tomba. Ancora non sa che gli anni a venire saranno invece tra i più fervidi e produttivi della sua vita, perché il destino ha in serbo per lui la sfida più ambiziosa e difficile: diventare l'architetto di Dio. Attraverso lettere e documenti dell'epoca, William E. Wallace, esperto della vita e dell'opera del genio aretino, racconta gli ultimi vent'anni di Michelangelo, a partire dal momento in cui diventa responsabile della fabbrica di San Pietro, oltre che l'artefice di altri cruciali interventi architettonici. Nel 1546, quando il papa gli affida il compimento della basilica, l'enorme cantiere è fermo, bloccato da progetti imperfetti e problemi ingegneristici. Michelangelo prende in mano la situazione: individua immediatamente i nodi irrisolti, supera le resistenze di burocrati e maestranze, e convince il papa a ricominciare tutto daccapo. Queste pagine, accompagnate da un ricco apparato iconografico, gettano nuova luce sugli anni meno noti di Michelangelo, mostrandoci un artista che veste anche i panni dell'innovativo ingegnere e dell'esperto uomo d'affari. La sfida di costruire San Pietro spinge Michelangelo verso una fede ancora più profonda: tra gli intrighi politici della Chiesa e la difficoltà di fronteggiare una salute sempre più precaria, l'artista si aggrapperà alla convinzione di essere stato scelto direttamente da Dio per costruire la chiesa più grande e magnifica mai concepita. Iniziata ben prima che lui ne divenisse l'architetto e incompiuta per molto tempo ancora dopo la sua morte, la basilica rappresenta il risultato più importante della sua carriera: è fulcro e culmine del suo coerente progetto. San Pietro è una creazione di Michelangelo, ed è il suo capolavoro.
Incrociando uno studio sui volumi presenti nella Biblioteca Patriarcale di Venezia appartenuti ad Albino Luciani con un'attenta lettura della sua opera, il volume ricostruisce la strategia linguistica che attraversa l'intero arco della sua predicazione. Dai primi studi letterari nella Biblioteca della Pieve di Canale d'Agordo fino agli ultimi scritti del pontificato, Luciani intrattiene un fittissimo dialogo con la letteratura e, scegliendo attentamente gli autori di riferimento e assumendo di volta in volta valide posizioni su opere e temi, si dimostra perfettamente in grado di comprendere il discorso critico e di riutilizzarlo a fini catechetici. Grazie a un'acuta capacità di ricezione e una spiccata attitudine al riuso, la letteratura diventa nelle mani di Luciani un potente mezzo al servizio della predicazione. Questo volume si propone di restituire un aspetto fondamentale della figura di Luciani, quello letterario, spiegando le motivazioni e le radici di quel modo di esprimersi umile ormai riconosciuto come sua cifra caratteristica.
In nessun altro campo della ricerca sul Vicino Oriente antico si sono verificati negli ultimi anni cambiamenti così epocali come nella storia di Israele. Sia che si parli degli inizi di Israele alla fine del II millennio a.C. sia che si tratti del periodo monarchico, dell'esilio babilonese o dell'epoca persiana, molte tesi classiche non sono più sostenibili. Bernd U. Schipper racconta in modo nuovo la storia di Israele nell'antichità sulla base di fonti archeologiche e altre fonti extrabibliche. Così vengono alla luce città, eventi, templi e culti di Israele di cui la Bibbia non dice nulla. Un testo per tutti coloro che vogliono informarsi sullo stato delle più recenti ricerche sulla Storia che sta dietro i racconti della Bibbia.
Interagire con un'intelligenza di ultima generazione come ChatGPT, anche da navigati fruitori di tecnologia, suscita un misto di ammirazione e inquietudine: da un lato, l'ottimistica fiducia in nuovi modelli di ragionamento; dall'altro, la sottile preoccupazione che, presto o tardi, la questione si farà giuridica, etica, sociale. Le pagine di questo numero scavano in questa ambivalenza. Sono, sì, un utile prontuario per orientarsi in una realtà e in un linguaggio (fatto di «prompt», «LLM», «embedding»...) non sempre accessibili. Ma, a un livello più profondo, lasciano affiorare la questione strutturale se abbia davvero senso parlare dell'IA generativa in termini di 'intelligenza'. No, la metafora, la creatività, il paradosso, non possono in toto essere ricondotti - e ridotti - a un sistema di ragionamento automatico.
«La ragione misura di tutte le cose» è stato lo slogan pretenzioso di tutti i razionalisti. Ma costretti a escludere ciò che la ragione non riusciva a misurare, finivano sempre per trasformare la ragione stessa in una gabbia, privandola di mille energie conoscitive. «La ragione protesa a tutte le cose», anche a quelle che la superano da ogni parte, è stato, invece, il principio glorioso di tutti i veri filosofi, innamorati della Verità. Essi hanno ritenuto beatificante il fatto di accendersi e di vibrare di commozione ogni volta che la loro ragione sfiorava il mistero, sempre convinti che sia gloriosamente ragionevole accoglierne la rivelazione, se essa viene donata. E quando Dio, l'Assoluto Vero, comincia a manifestarsi, la ragione non teme di essere schiavizzata, ma si inoltra in ampiezze e profondità illimitate. In questo libro padre Antonio Maria Sicari «riascolta» cinque grandi Santi e Dottori della Chiesa (sant'Agostino, sant'Anselmo d'Aosta, sant'Alberto Magno, san Tommaso d'Aquino e J.H. Newman) in cui la ragione umana è luminosa e affascinante come quando è pervasa dalla fede.
Il XXXIII canto del Paradiso è un'opera soltanto letteraria? O Dante Alighieri lo compose dopo aver vissuto un'esperienza mistica, simile a quella dei grandi mistici medievali? È possibile che il Sommo Poeta abbia ricevuto una rivelazione? Dante Alighieri è stato soltanto un letterato o anche un teologo? E per di più un teologo mistico alla pari di San Bonaventura e di San Tommaso d'Aquino? Se la Divina Commedia è un'opera teologica, qual è il canto che ne regge la struttura? Il verso 100: "A quella luce cotal si diventa" del XXXIII canto del Paradiso indica la divinizzazione dell'uomo? Questo verso 100 è il compimento della storia della salvezza? È la chiave della comprensione della Divina Commedia? In questo libro, Enzo Di Natali, desidera rispondere a queste domande che offrono una lettura inedita, cercando collegamenti con la Sacra Scrittura, la Patristica e la riflessione teologica. Prefazione di mons. Enrico Dal Covolo.
Il testo condensa la prima ricerca organica, approfondita nel panorama italiano, che tracci un'analisi semiotica, linguistica e narratologica del mondo dei social network: da Facebook a Instagram, da TikTok a BeReal, da WhatsApp allo smartphone come dispositivo mediale, dalle foto agli algoritmi. Questo lavoro intende studiare le strutture comunicative, le evoluzioni e le metamorfosi dei codici linguistici e mediali, la dinamica della significazione all'interno delle piattaforme social, al cuore della rivoluzione digitale. Proprio le piattaforme vengono intese come testi (iper-testi), frutto di pratiche discorsive che formano relazioni ed identità, affrontando le funzionalità e gli schemi testuali delle singole piattaforme, i "manuali" forniti dagli stessi social (i cosiddetti "centri assistenza").
Nella prima fotografia che la ritrae con le scarpette da ballo, Nicoletta Manni non ha ancora compiuto tre anni. La madre Anna è insegnante di danza e da sempre la porta con sé al lavoro, così che l'abitudine di esercitarsi alla sbarra entra nella vita di Nicoletta con la naturalezza di un gioco. Questo libro racconta le tappe e gli incontri che hanno segnato il suo percorso e la sua carriera, fino a proiettarla tra le stelle più luminose della scena internazionale: l'infanzia trascorsa a Santa Barbara di Galatina, in provincia di Lecce, l'ammissione all'Accademia del Teatro alla Scala, l'esperienza allo Staatsballett di Berlino; e poi la collaborazione con Carla Fracci e Alessandra Ferri, l'amicizia con Roberto Bolle, la complicità con il collega e marito Timofej Andrijashenko. Senza tacere la fatica e i sacrifici, "La gioia di danzare" è però innanzitutto l'espressione di un amore sconfinato per il ballo, inteso come autentico atto di libertà e come intimo, inesauribile viaggio alla scoperta di sé. Alzando il sipario su un'arte che da sempre affascina e incanta, la prima ballerina del Teatro alla Scala dà voce alla propria storia attraverso le molte vite che ha vissuto sul palcoscenico: dal Lago dei cigni allo Schiaccianoci, dalla Bella addormentata nel bosco a Giselle, le grandi protagoniste del repertorio classico hanno infatti contribuito a fare di lei l'interprete che oggi tutto il mondo applaude.
Un saggio puntuale e accurato, un'indagine sulle dinamiche interne alla Chiesa con i suoi papa e anti-papa, papi emeriti, non-papa, Chiesa, anti-Chiesa, alla strenua ricerca di un filo logico, supportato dalle Sacre Scritture, ma anche dalle innumerevoli marianofanie, non tanto per condannare e demolire, ma per trovare un senso, il Vero Senso di tutto, per poter ancora credere, per poter ancora vivere in quella Fede che accompagna molti di noi per tutta la vita. Qual è il vero destino della Chiesa? È davvero tutto sotto i nostri occhi o c'è ancora tanto da scoprire affinché la verità possa di nuovo illuminare il cammino della Chiesa cattolica?