In Europa occidentale la sfiducia montante nei confronti dell’Unione Europea ha una forte componente geografica e si manifesta più intensamente nelle regioni che hanno subito maggiormente gli effetti negativi della concorrenza internazionale. In queste aree si è andato affermando un voto ‘sovranista’, che vede nella chiusura al mercato internazionale e nel freno al progetto europeo la risposta più efficace alle richieste di ‘protezione’ dell’elettorato. Ma quali reali costi e benefici comporta l’essere parte dell’Unione? Che effetti economici deriverebbero da un distacco dall’Europa e chi ne subirebbe le conseguenze negative? L’Unione ci espone alla concorrenza internazionale e alla delocalizzazione del lavoro oppure ci difende? Il protezionismo può incentivare la nostra economia? Perché crescono i divari di sviluppo tra regioni europee ricche e povere se l’integrazione avrebbe dovuto ridurli? Quali effetti reali ha l’immigrazione sulle economie di tutta Europa? Gianmarco Ottaviano, tra i più autorevoli esperti di economia internazionale, fotografa la nuova geografia economica’ del Vecchio Continente.
Il volume raccoglie gli Atti del II Simposio Internazionale che ha avuto luogo a Roma dal 25 al 27 novembre 2016. Le riflessioni raccolte ruotano attorno al tema economico legato agli Istituti di vita consacrata e alle Società di vita apostolica. Lo scopo è ripensare l'economia di queste realtà secondo gli orientamenti proposti da papa Francesco: una vita di preghiera fatta di gesti concreti di accoglienza dei rifugiati, vicinanza ai poveri, creatività nella catechesi e nell'annuncio del Vangelo e, allo stesso tempo, uno snellimento delle strutture e il riutilizzo delle grandi case in favore di opere più rispondenti alle attuali esigenze dell'evangelizzazione e della carità.
Il volume raccoglie gli Atti del II Simposio Internazionale che ha avuto luogo a Roma dal 25 al 27 novembre 2016. Le riflessioni raccolte ruotano attorno al tema economico legato agli Istituti di vita consacrata e alle Società di vita apostolica. Lo scopo è ripensare l'economia di queste realtà secondo gli orientamenti proposti da papa Francesco: una vita di preghiera fatta di gesti concreti di accoglienza dei rifugiati, vicinanza ai poveri, creatività nella catechesi e nell'annuncio del Vangelo e, allo stesso tempo, uno snellimento delle strutture e il riutilizzo delle grandi case in favore di opere più rispondenti alle attuali esigenze dell'evangelizzazione e della carità.
Contemporaneo di Adam Smith, secondo cui vi è una "mano invisibile" capace di equilibrare automaticamente il mercato trasformando i "vizi privati" in "pubbliche virtù" e giovando così all'interesse dell'intera società, Genovesi attinse agli insegnamenti dell'Umanesimo del Quattrocento e alla dottrina Francescana teorizzando che per il benessere sociale erano necessari ulteriori elementi come la reciprocità, la fraternità, la gratuità.
Il volume offre uno studio sui testi economici del gesuita canadese Bernard Lonergan, teologo e filosofo oltre che esperto di teoria economica. La crisi economica di questi ultimi anni, con i suoi riflessi sulla tenuta sociale e sugli equilibri politici di un mondo globalizzato, ha messo a nudo l’incapacità delle ideologie dominanti a trovare soluzioni degne dei valori umani e cristiani. Occorre un ripensamento profondo che aiuti a costruire una cultura di democrazia politica ed economica che garantisca a tutti gli uomini una vita veramente umana. E’ questa la direzione profetica indicata da Lonergan. Il testo ne ricostruisce i concetti fondamentali inserendoli in una prospettiva storica e teoretica.
Il volume traccia un quadro chiaro, completo e aggiornato dei principi fondanti della materia, ed è strutturato in due Parti: nella prima viene esposta la contabilità di Stato e degli enti pubblici, la quale comprende l'insieme delle norme che disciplinano la gestione finanziaria, economica e patrimoniale dello Stato e degli enti pubblici: formazione del bilancio e sua esecuzione; conservazione e utilizzazione del patrimonio; attività contrattuale; sistema dei controlli; rendicontazione; responsabilità patrimoniale di coloro che gestiscono risorse e aziende pubbliche; nella seconda, invece, sono fornite le nozioni fondamentali di ragioneria pubblica e di economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche, discipline strettamente correlate tra loro e con la contabilità pubblica, e sempre più spesso richieste nei concorsi banditi dalle Pubbliche amministrazioni. In particolare, esse hanno per oggetto lo studio dell'organizzazione, programmazione, pianificazione e controllo delle amministrazioni pubbliche, nonché degli aspetti economici, finanziari e patrimoniali della loro gestione e del loro sistema di rilevazioni contabili, allo scopo di migliorarne il rendimento amministrativo. Nella revisione di questa XI edizione del Compendio si è tenuto conto dei principali provvedimenti legislativi d'interesse, tra cui segnaliamo: la L. 145/2018 (Legge di bilancio 2019); il D.L. 135/2018 (c.d. decreto «Semplificazioni»), conv. in L. 12/2019; il D.Lgs. 116/2018, in materia di completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato; il D.Lgs. 29/2018, in materia di riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa. Per quanto detto, il testo è, dunque, un utile supporto per coloro che devono preparare concorsi o sostenere esami universitari, ma anche una valida guida per gli operatori del settore che hanno necessità di essere sempre aggiornati.
Il pensiero economico contemporaneo viene spesso presentato come se fosse espressione di un unico orientamento. L'economia invece, oggi più che mai, è un campo di battaglia tra interpretazioni di segno opposto, di cui questo libro ricostruisce radici e sviluppi: dall'impostazione classica e marginalista all'opera di Marx; dalle figure di Keynes e Schumpeter ai 'giganti' del Novecento, Hayek e Sraffa; dagli orientamenti di ricerca dominanti oggi - equilibrio generale, teoria neoclassica, monetarismo, neoliberismi, econometria, teoria dei giochi - ai filoni che si distaccano dal paradigma dominante - economia comportamentale e razionalità limitata, teoria dei mercati finanziari e delle crisi, macroeconomia post-keynesiana, marxismo, evoluzionismo, istituzionalismo. Il libro si chiude con un capitolo dedicato all'etica in economia e al problema del potere.
Nell'era della globalizzazione le scelte di politica economica assumono un ruolo sempre più essenziale nelle strategie aziendali, proprio per effetto dell'integrazione finanziaria e reale, in primis nell'ambito dell'UE. Al tempo stesso, le strategie delle grandi aziende, specialmente di quelle multinazionali, e gli andamenti dei mercati (in particolare di quelli finanziari) condizionano le scelte pubbliche. Il libro indaga su questi temi e discute i maggiori problemi correnti alla luce dei principi fondamentali delle scelte pubbliche e della logica della politica economica. Le modifiche più importanti introdotte in questa edizione riguardano: l'aggiornamento di quasi tutti i dati statistici presentati e delle innovazioni istituzionali e concettuali rilevanti per i temi trattati; una più diffusa trattazione del funzionamento dei mercati finanziari e degli strumenti di politica economica, anche innovativi, in materia di politica prudenziale, in relazione alle crisi sistemiche, e di forme non convenzionali di politica monetaria, come quantitative easing eforward guidance, l'applicazione dei concetti già presenti nel testo ai problemi posti dalla recente crisi finanziaria ed economica; le innovazioni negli accordi internazionali, ad esempio in materia di clima, e nelle politiche dell'UE, principalmente con l'introduzione dell'Unione bancaria.
Nei doveri e nei diritti di cittadinanza vi sono certamente l’educazione civica e quella finanziaria e al risparmio che, purtroppo, le istituzioni (chi più chi meno) non insegnano sufficientemente ai cittadini, a cominciare dalle giovani generazioni.Il Lessico finanziario di Ghisolfi è anche un utile stimolo per gli autodidatti di queste materie per essere più in grado di compiere delle scelte sempre più consapevoli negli investimenti di ciascuno.
(Antonio Patuelli)
Beppe Ghisolfi , nato nel 1949, è Vicepresidente e Tesoriere del Gruppo Europeo delle Casse di Risparmio ESBG e Consigliere di amministrazione dell’Istituto Mondiale WSBI. Giornalista televisivo, è stato direttore responsabile di numerose testate. Per i tipi di Aragno ha pubblicato Manuale di educazione finanziaria (2014), Banchieri (2018).
Siamo sicuri che la crisi italiana, il declino della classe media, gli stipendi che non bastano ad arrivare a fine mese, l'aumento del numero dei poveri siano tutti problemi riconducibili alla moneta unica e ai vincoli che ci pone Bruxelles? Per capire il fenomeno del "neuroscetticismo" occorre addentrarsi nel fantasioso mondo della propaganda no euro, andare a smontare uno per uno gli argomenti dei "profeti" sovranisti che descrivono il paradiso di un ritorno alla lira e di un'Italia finalmente fuori dall'Unione. Perché la "traversata" sarebbe un disastro e non è vero che l'unica soluzione rimasta per essere competitivi è la deflazione salariale. Non è vero che la riconquistata sovranità ci renderebbe totalmente liberi e ci permetterebbe di risolvere tutti i problemi stampando moneta. Non è sempre vero che chi ha una valuta nazionale sta meglio di noi (basta guardare a lavoratori e classi medie negli USA e in Gran Bretagna, per non parlare del Venezuela). E non è vero nemmeno, come sostengono alcuni politici e sedicenti economisti, che possiamo fare a meno degli investitori stranieri e pensare all'autarchia in un mondo finanziario irrimediabilmente globalizzato. Leonardo Becchetti ci spiega come districarci tra bufale più o meno "primitive" e leggende infondate o inconsistenti, fornendoci una cassetta degli attrezzi efficace. Strumenti utili ad avanzare proposte concrete e soluzioni percorribili per i problemi dell'Italia, e infine lanciare un manifesto per un'Europa nuova, solidale, sostenibile, generativa, felice.
L'impresa, strumento di crescita economica e di sviluppo, è anche luogo dell'identità e dell'appartenenza, agente essenziale di trasformazione sociale e civile. Un attore consapevole dei processi di innovazione che dall'economia si allargano alla società. Una risorsa, in tempi di tensioni, rancori, ascensore sociale bloccato e disuguaglianze. In una stagione di crisi delle democrazie liberali e delle relazioni tra democrazia e cultura di mercato, sarebbe riduttivo pensare all'impresa esclusivamente come a una macchina che genera profitto. Ecco perché diventa rilevante parlare di «impresa riformista», ovvero l'impresa come soggetto «politico» attivo. «Politico» non certo nel senso delle politics, gli atti concreti di governo e di attuazione di riforme, ma in quello della policy, i progetti, le strategie economiche, sociali, culturali. Non «un partito delle imprese», ma l'impresa come soggetto che vive nella società e che contribuisce a determinarne le trasformazioni. Da ascoltare e non ostacolare, nei suoi processi di costruzione di lavoro e sviluppo. Sta purtroppo crescendo nel paese un diffuso clima anti-imprese, che trova alimento in ambienti di governo. Un clima sbagliato, in contrasto con gli interessi di fondo dell'Italia, nel contesto di una grande riforma necessaria dell'Europa. La via è quella di una scelta di cultura e di pratica d'impresa che va oltre l'orizzonte del pur indispensabile fare profitti e lega, al valore per gli azionisti, l'impegno su un sistema di valori d'innovazione positiva, attenzione ambientale, solidarietà, responsabilità sociale.