Il libro prende le mosse dalla necessità di comprendere teologicamente un'espressione assai nota contenuta nell'Esortazione Apostolica post sinodale di San Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis, del 25 marzo 1992, e riguardante il ministero ordinato. L'espressione è la seguente: «In quanto rappresenta Cristo capo, pastore e sposo della Chiesa, il sacerdote si pone non soltanto nella Chiesa ma anche di fronte alla Chiesa». Il Cardinale Laghi, allora Prefetto della Congregazione per l'Educazione cattolica, definì nel 1997 quest'Esortazione come il "documento più autorevole (riguardo) al sacerdote" del Pontificato di San Giovanni Paolo II. Il lavoro qui presentato non è uno studio sulla Pastores dabo vobis, anche se in esso ci si interessa necessariamente di questo testo magisteriale. Questo scritto tuttavia agisce sullo sfondo perché dona come chiave ermeneutica per l'approfondimento dell'identità sacerdotale l'espressione appena citata, la quale viene approfondita all'interno di una molteplice serie di scritti di San Giovanni Paolo II. In modo particolare si cercherà di verificare come il contenuto delle Lettere del Giovedì Santo possa aiutare nella comprensione di essa.
L'opera svolge un'analisi del processo di Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, dalla nascita alla dissoluzione, e al rapporto con il mondo della religione; tutto ciò, chiaramente, non in maniera generalista, ma precisamente tenendo conto del pontificato di Giovanni Paolo II, del suo rapporto con le Chiese dei Paesi sovietici, e del suo personale aiuto per la loro sopravvivenza. Il tema è approfondito con professionalità e serietà scientifica in più di quaranta contributi contenuti nel volume: sono stati redatti da autori che, nella maggior parte dei casi, appartengono alle aree linguistiche interessate e che quindi hanno potuto compiere le loro ricerche in lingua originale; per facilitarne l'accesso anche al pubblico italiano, vengono proposte per la prima volta con traduzione. Anche nei casi in cui gli autori, invece, siano estranei alla materia studiata e al suo contesto culturale, la ricerca è stata condotta con la maggior cura possibile per mantenere comunque un alto livello scientifico.
Messaggi e attualità
Il nuovo messale romano
di Cristina Mantero
miracoli
Miracolosamente guarita dal Coronavirus
di Dominique Davien
santi
Andrea Bessette i 10 anni dalla sua canonizzazione
di Bernard Balayn
santi e soprannaturale
Il soprannaturale in san Giovanni Paolo II – Prima parte
di Giuseppe Portale
santi e devozioni
San Rocco un grande intercessore nelle epidemie
di padre Francesco Zannini
mistici
Chi era suor Maria degli Angeli? Breve testimonianza sulla santa priora di Bergerac (1841-1906)
di Vincenzo Capodiferro
apparizioni
Le apparizioni di Pellevoisin un invito alla calma, fiducia e coraggio
di Françoise Breynaert
purgatorio
Suor Maria Serafina del S. Cuore di Gesù: sete di vedere e possedere Dio
miracoli eucaristici
La presenza di Gesù nell’eucarestia
MESSAGGI
I dogmi saranno disprezzati / L’umanità si sta facendo facilmente ingannare / La mia prossima venuta è vicina / Laverò i tuoi peccati nel mio Preziosissimo Sangue / La posta in gioco è grande / Credete e vivete nella fede / Lo Spirito del Padre Mio Viene Continuamente Bestemmiato / Grazie che pregate per la conversione / È necessario riparare / Siate preparati alla grande lotta / È un tempo di grazia e di purificazione / L’amore è il frutto della preghiera / Tutto è per la vostra salvezza / Accettate con amore la vostra croce
angeli
Il sacerdote “angelo” della Pasqua
messaggero della vittoria di Cristo sul male e sulla morte
di Michele Pio Cardone
approfondimenti profetici
Gli ultimi tempi della nostra era – cronologia
di un sacerdote
sacramentali
L’acqua benedetta e la lotta al demonio
di don Marcello Stanzione
ghiaie di bonate
Era casualità? Non credo proprio! – Seconda parte
a cura di Alberto Lombardoni
testimonianze
La Santissima Vergine dell’Eucaristia. Debora mai condannata da nessun tribunale –
Parte terza
a cura di Walter Salin
l’angolo degli autori
La confraternita on-line “Comunione dei santi”
“Questo papa, sangue del vostro sangue, ossa delle vostre ossa”: così si dichiarò Giovanni Paolo II il 3 giugno 1979 durante il suo primo viaggio in Polonia, il primo viaggio di un papa in un Paese del blocco comunista. Il pontefice si rivolse a tutti i cristiani dell’Europa orientale mentre si trovava in un luogo assai simbolico: la basilica cattedrale primaziale di Gniezno, la più antica della Polonia. Non era un proclama politico, ma l’espressione del carisma del “papa polacco, papa slavo” proprio ora chiamato a manifestare “l’unità spirituale dell’Europa cristiana”. L’identità culturale per lui non dava origine a barriere, ma a soglie di incontro e di scambio di doni. “Questa unità cristiana dell’Europa è composta da due grandi tradizioni: dell’Occidente e dell’Oriente”, ripeté Giovanni Paolo II in quell’infuocata omelia, menzionando oltre che i polacchi anche i vicini slavi: cechi, slovacchi, sloveni, croati, serbi, bulgari. A loro è dedicato la nuova opera (in due volumi) della collana Storia della Chiesa in Europa centro-orientale curata dal prof. Jan Mikrut, ordinario della Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana di Roma. È una pubblicazione scientifica costituita da più di cinquanta contributi sul pontificato di Giovanni Paolo II e sui suoi rapporti con i Paesi e le Chiese dell’Europa centro-orientale; gli autori sono figure di spicco a livello ecclesiastico, accademico e istituzionale, che offrono il frutto di ricerche compiute sulle fonti d’archivio e sulla più recente letteratura.
Giovanni Paolo II, lo sguardo aperto verso il futuro. La grande eredità spirituale del papa santo che ha portato la Chiesa nel terzo millennio. ''Nel disegno di Dio la famiglia e la prima scuola dell'essere uomo.''
"La filosofia moderna, dimenticando di orientare la sua indagine sull'essere, ha concentrato la propria ricerca sulla conoscenza umana. Invece di far leva sulla capacità che l'uomo ha di conoscere la verità, ha preferito sottolineare i limiti e i condizionamenti. Ne sono derivate varie forme di agnosticismo e di relativismo, che hanno portato la ricerca filosofica a smarrirsi nelle sabbie mobili di un generale scetticismo".
Giovanni Paolo II, Fides et ratio, n.5
In alcuni scritti di san Giovanni Paolo II è rintracciabile un filo logico che collega la filosofia moderna, in particolare cartesiana, l'Illuminismo, la Rivoluzione francese e le odierne "ideologie del male".
L'analisi filosofico-storica presente in questo libro approfondisce e conferma ciò che scrive il Papa.
Un breve ma intenso ritratto, completo di preghiere, della figura grandiosa di Papa Giovanni Paolo II, un santo papa rimasto nei cuori di tutti. Il segreto della sua forza comunicativa era una profonda comunione con Dio e l’amore di Gesù era la sua motivazione a farsi apostolo per fare trionfare la “civiltà dell’Amore”.
Note sull'autore
Rosario Colianni nasce a Calascibetta in provincia di Enna il 18 giugno 1961. Nel suo paese natio frequenta l’oratorio di don Paolo Castagna e da adolescente, trasferitosi ad Enna, frequenta i GEN dei focolarini di Chiara Lubich rimanendone affascinato. Laureato in Medicina nel 1986, ha conseguito la specializzazione in Pediatria nel 1990. Sposato felicemente, è padre di due splendidi figli. Nel 1994 dà vita al Movimento Mariano “Giovani Insieme”. È ideatore, con alcuni Giovani Insieme, di due siti internet riguardanti rispettivamente il Santo Rosario e la Divina Provvidenza allo scopo di diffondere queste preziose devozioni con tecnologie moderne.
Se l'uomo è la prima e fondamentale via della Chiesa, tracciata da Cristo stesso con la sua venuta nel mondo e con il suo sacrificio per la redenzione e la salvezza di tutti, è chiaro che la Chiesa nel suo insieme non può che riservare all'uomo un'attenzione tutta speciale, nell'andare incontro alle sue istanze e ai suoi bisogni, per un'esistenza realizzata e piena. Ma con l'avvertenza che la credibilità di questa testimonianza nel servizio passa, prima di tutto, da ciò che si è: ossia non solo da quanto uno dona, ma anche da quello che uno tiene per sé. Da qui la calda esortazione del papa ad assumere un abito interiore ed esteriore di sobrietà, semplicità e soprattutto povertà, testimoni in questo del Cristo povero, sollecito e generoso verso i poveri e gli ultimi.
Il sacerdozio e il servizio sacerdotale sono stati una delle strutture portanti della predicazione di Giovanni Paolo II, e ciò risulta evidente sia dall'abbondanza che dalla qualità dei suoi interventi. Il sacerdote ha in primo luogo il compito di dare testimonianza a tutti i fedeli e ad avere una speciale cura pastorale per i giovani. Ma quello che conta, sotto la guida e l'assistenza dello Spirito Santo, è il fuoco interiore che anima il sacerdote come l'uomo dell'annuncio evangelico, l'amministratore della grazia, il servitore e l'amico vicino a tutti, "da sacerdote", che si apre al mondo e lo guarda con gli occhi di Cristo.
Mettendosi alla sequela di Cristo, si cammina anche lungo la via della Croce. Avendo sperimentato sulla propria carne tanta sofferenza, ben si avverte come le parole di Giovanni Paolo II sentano tutto il peso del dolore umano. All'uomo che soffre, però, Cristo rivela il senso del suo soffrire, e la risposta piena e definitiva viene dalla sua passione e dalla sua morte. Egli dà la propria vita, amando "sino alla fine", "al di là dell'ultimo respiro, al di là della morte". Quella sua morte non è in realtà la fine di tutto, ma l'inizio di una vita nuova.
"Scoprire Cristo sempre di nuovo e sempre meglio e l'avventura più meravigliosa della nostra vita". Giovanni Paolo II è stato senza dubbio il Papa dei giovani. Il suo punto di partenza è l'osservazione che spesso i giovani cercano la felicità dove non c'è, nei surrogati della vita, sciupando la loro giovinezza e restando in balìa di un vortice che li trascina in basso. Il papa esorta a resistere e a reagire, a porsi delle domande, a uscire dalle proprie mura interiori - che possono anche produrre odio e violenza - e ad aprirsi ai principi e ai valori che costruiscono un'esistenza autentica. Ci sono naturalmente dei no e dei sì da pronunciare e mettere in pratica per attuare questi buoni propositi, assumendosi innanzitutto la responsabilità di adottare le scelte fondamentali che orientano positivamente il cammino della vita. E qui Giovanni Paolo II mette in campo la speranza, premessa stessa del futuro, ma non una speranza che è desiderio, sogno o fuoco d'artificio che svanisce dopo pochi istanti.
"Ogni minaccia alla dignità e alla vita dell'uomo non può non ripercuotersi nel cuore stesso della Chiesa, non può non toccarla al centro della propria fede." Il magistero di Giovanni Paolo II riguardante le tematiche che ruotano intorno ai tre grandi nuclei etici e sociali - il bene comune, la difesa della vita e la costruzione della pace - apre ampi fronti di riflessione e approfondimento in ordine a una politica che voglia perseguire il bene autentico e la promozione integrale dell'uomo. Al centro di ogni attività dev'esserci sempre, infatti, la persona umana, con la sua dignità e i suoi inviolabili diritti, con le sue aspirazioni e le sue speranze di poter realizzare in piena libertà la propria vocazione e le proprie attitudini. È su questo che la Chiesa, nella sua testimonianza a Cristo, insiste per lo sviluppo dell'uomo e il progresso dei popoli, prodigandosi per essere "sale e lievito" della società.