Lungo il fiume della vita, dove ogni coppia si esprime e si realizza, particolare attenzione riveste nel counseling l'esperienza sessuale, intesa come danza dei cuori. Operando sempre nella sua inscindibile totalità di conoscenze, abilità e convinzioni etiche, il counselor che sa armonizzare la competenza sessuologica e la prospettiva etica, più precisamente sul terreno comune e armonioso costituito dalla positiva visione cristiana della sessualità e dalla Gestalt Therapy, offrirà un aiuto decisivo per riportare la perla preziosa della sessualità alla sua luce naturale, per farla nuovamente brillare della sua lucente bellezza.
Il cambiamento d'epoca che attraversiamo, coinvolge pienamente il vissuto e il pensiero morale, in primis ecclesiale, sia per le persistenti sfide che l'insorgenza di nuovi problemi e connessi orizzonti pone, sia per l'acuta urgenza di nuove forme riflessive anche teologico-morali. Un momento delicato di questa transizione è l'intenso e decisivo dialogo intercorso nel postconcilio tra il Magistero e la teologia morale, che qui si cerca di seguire nel rispetto puntuale delle differenziate valenze e nel marcato sviluppo delle rispettive posizioni. È questo un locus per le prospettive identitarie future sia della disciplina teologica come dell'autentico insegnamento ecclesiale, oltre che per la presenza coerente e locutoria nella contemporaneità della fede cristiana. Il testo cerca di delineare una fruttuosa visitazione di questa complessità, senza fallaci semplificazioni, per muovere da un'impasse improduttiva, ben oltre una sommaria teologia del Magistero.
Affrontare questo argomento vuol dire confrontarsi con un aspetto sconvolgente e straziante della vita ecclesiale, nel quale coesistono diversi elementi: sesso e violenza, abuso di fiducia e di potere, vittime non sempre ascoltate e perpetratori troppo in fretta riabilitati, silenzio e poca trasparenza, scarsa formazione e ipocrisia di coloro che per mandato evangelico avrebbero dovuto essere a servizio dell'altrui vulnerabilità. Questo studio è una tappa del doveroso cammino che la Chiesa sta percorrendo: - per affrontare con coraggio e attenzione l'orrore degli abusi sessuali; - per ammettere le proprie responsabilità morali, giuridiche e pastorali al riguardo; - per comprenderne le cause e domandandosi con Francesco «come può un prete, al servizio di Cristo e della sua Chiesa, arrivare a causare tanto male?»; - per individuare le adeguate prevenzioni da mettere in atto e stimolare la ricerca di nuovi paradigmi di riferimento, capaci di rielaborare criticamente gli approcci al fenomeno e di mostrare nuovi sentieri percorribili.
Il libro presenta una prospettiva umanistica delle sfide comunicative e ambientali, lasciando le questioni più tecniche agli scienziati e ai professionisti dell'informazione. Questo libro ha come ipotesi iniziale: la causa principale dell'attuale crisi socio-ambientale, individuata nella concezione antropologica-dualistica che ha prevalso nella filosofia occidentale; obiettivo: quello di identificare i fondamenti teologici, antropologici ed etici che consentano di superare l'attuale paradigma tecnocratico e ci permettano di assumere un paradigma maggiormente relazionale. A partire dall'enciclica Laudato si' e dalla tradizione filosofico-teologica francescana vengono individuate alcune basi teologiche, antropologiche ed etiche che possono aiutare ad assumere un paradigma più relazionale, per offrire una riflessione sulla rete della vita che si riflette nella vita in rete. La presente riflessione, facendosi eco della voce della Chiesa, si sofferma sull'immersione dell'umanità nell'ecosistema «che l'era digitale ha reso possibile» e invita ad abitare questa rete di rapporti in modo responsabile. Il testo è corredato da ampia bibliografia e da indici dei nomi e delle materie.
Viviamo nell'epoca che sta riscrivendo alcuni parametri della nostra vita. Tra gli ambiti che sono sottoposti a ridefinizione, alcuni riguardano la parte più personale e intima di noi stessi: la nostra identità e, in particolare, la nostra identità sessuale. Cosa significa, oggi, conoscere, accogliere, comprendere e sviluppare la nostra sessualità? Quali elementi ci definiscono come maschio e femmina? Quale atteggiamento costruttivo possiamo e dobbiamo assumere nei confronti dell'omosessualità? E di fronte a tutto questo: cosa significa, oggi, crescere da ragazzi, adolescenti, giovani e adulti nella nostra identità sessuale e nel vero rispetto di quella degli altri? Un libro fatto di risposte e di proposte concrete per l'educazione per i genitori e i formatori.
Perché il male? Che cos'è il male? Qual è la sua origine? Il male urta e travolge con una infinità di domande. Ed è bene ascoltarle fino in fondo, senza sconti, senza soluzioni affrettate. Esistono diversi significati del male: il male fisico (o psichico), ovvero il dolore, il patire del corpo o dell'anima in tutte le sue sfumature; il male morale, cioè l'azione cattiva, la malvagità, che è fonte di sofferenza; il male dell'essere, ovvero la condizione di caducità, di fragilità che avvolge l'uomo e la natura stessa. Il male chiama inevitabilmente in causa Dio. Le emozioni e le azioni, i mali patiti e commessi dischiudono o infrangono gli orizzonti di senso: pathos, ethos, logos costituiscono i fili con cui è tessuto il discorso sul male.
Il volume riprende un tema centrale della riflessione teologico-morale, specialmente oggi, quando soggettivo e oggettivo sono in forte tensione e discussione e quando la loro possibile devoluzione è rischio reale e prossimo, in ambito ecclesiale e non. Il cammino riflessivo prevede cinque momenti, assegnati ai cinque capitoli. Il primo momento offre due premesse importanti per ogni discorso teologico-morale, specialmente quello che verte sulla coscienza morale: l'epistemologia e l'antropologia, il porsi e lo sviluppo dell'etica teologica come scienza e il delinearsi attuale del profilo antropologico. Il secondo momento introduce al tema specifico della coscienza morale nel suo collocarsi nella cultura e nella riflessione contemporanea occidentale. Si presentano alcuni tratti rilevanti: il soggetto autoreferenziale; la rilevanza o meno del riferimento religioso; il confronto con la cultura dell'efficienza e del risultato; il realismo di una praticabilità possibile del bene morale. Col terzo passo poi si accede al tema delicato della identità della coscienza morale a partire dalla sua dignità umana, che risiede nella capacità di sé dell'uomo e che ne esige la sostanziale libertà e ne riconosce la centrale titolarità. Si affronta poi il rapporto delicato con la verità morale, riconoscendo la soggettività, ma non il soggettivismo di questa. Si accenna alla novità del magistero di papa Francesco. Nel quarto momento, la biografia della coscienza morale si cimenta, brevemente, con l'intento formativo. Il mondo emotivo vi preme con la sua diversificata influenza, la cui decifrazione seppur ancor oggi nodale conosce momenti faticosi e talora sofferenti di impostazione e realizzazione. Vi è poi la trattazione della cura personale, comunitaria e cristiana della coscienza morale, a livello sia teorico sia pratico. Nel quinto capitolo si offre una trattazione dello specifico cristiano della coscienza morale cioè la sua novità a partire dalla persona del Cristo incarnato, morto e risorto nella vita e nella storia dell'uomo. Questa novità non può non avere il suo culmine nella Pasqua del Cristo, dove si ha il fondamento cristico della morale cristiana. Nella consegna dello Spirito del Risorto, che inabita nel nuovo cuore del credente, si ha la dimensione pneumatologica e carismatica della morale cristiana, condicio sine qua non di una teonomia non eteronoma, ma autonoma. La dimensione ecclesiale come comunione di vita morale qualificata è la 'convivenza' della coscienza morale credente.
Che cosa insegna la Bibbia sulle scelte morali che compiamo?
Nel campo dell’etica sono in troppi a evidenziare problemi indicando mezze soluzioni, e spesso anche soltanto accennare alle risposte contenute nella Bibbia genera reazioni scomposte.
Eppure nell’etica biblica si fondano colonne portanti della società, come i diritti umani.
Wayne Grudem, uno dei più importanti teologi evangelici, dimostra come il pensiero morale che emerge dalle Scritture sia estremamente rilevante anche in una società postmoderna piena di “zone grigie” dov’è difficile orientarsi.
Con il presente lavoro vogliamo mettere in risalto le implicanze morali e sociali della complessa e sempre attuale problematica della frode. La frode è una piaga antica e sempre nuova, in continua evoluzione, che per raggiungere il proprio fine si serve dell'inganno e dell'astuzia. È a motivo dell'utilizzo di queste due particolari "armi" che per il frodato è quasi sempre impossibile difendersi dalle funeste intenzioni del frodatore di turno. Certi che la verità dell'uomo è dalla verità di Dio e dalla Sua Parola, partendo da quest'ultima vogliamo provare a fare un po' di chiarezza sulla tematica della frode che minaccia non solo il corpo dell'uomo ma anche il suo spirito.
Il fenomeno della pandemia ha contribuito tragicamente ad evidenziare anche alla coscienza comune che l'interdipendenza è un dato reale. Non è retorico parlare di destini comuni e della necessità di superare la miopia dei particolarismi. Si tratta di una responsabilità che non è legata soltanto a una ragione di convenienza, perché scaturisce da un'esigenza più profonda di verità e di giustizia. La categoria antropologica capace di intercettare la radice di questo compito è la fratellanza. Il volume raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale del febbraio 2021, con il contributo di giuristi, filosofi e teologi.
Da come si guarda il mondo tutto dipende! Un cambio d'epoca impone un nuovo sguardo. Di cui tutti gli uomini di buona volontà sono capaci. Che adotti la carità come via di trasformazione dell'attuale modello di società e abbia come obiettivo la fraternità. La riflessione teologica deve mostrare come fede e società siamo legate da un'unica logica quella della prossimità e della solidarietà. Questo volume invita a vederci come comunità di destino e di condivisione, capaci di mettere in gioco nelle relazioni sociali il buon samaritano che ci abita.
Tutto l'agire morale del cristiano, nel suo fondamentale rapporto con Dio, vive della relazione fra il dono di grazia e la libera risposta, animata dall'amore. L'impegno di amare Dio, e di celebrare il culto cristiano, nasce dal dono di essere in Cristo, che dona la vita di fede, speranza e carità, le sole cose che rimangono. Questo libro vuole illuminare e accompagnare uno sguardo di stupore e responsabilità sul vissuto teologale del cristiano. La vocazione in Cristo si manifesta in una vita teologale animata dalla grazia dell'amore e dall'impegno della carità, un dialogo reso possibile dalla preghiera e dai sacramenti della fede. La riflessione si presenta come teologia ed etica della vita in Cristo, che il cristiano vive e celebra nella sua bellezza creaturale e filiale.