Negli ultimi anni si è consolidato un genere letterario che vede la democrazia sfigurata, latitante, dissolta. Eppure, le fragilità di questa forma di governo vanno ricondotte alla sua stessa storia, e non a letture apocalittiche ed estemporanee. Uno dei maggiori filosofi politici italiani analizza lo stato di salute della democrazia in Occidente. Le democrazie hanno perduto di fatto la consapevolezza della propria origine e della propria complessità e vulnerabilità, fino a risultare deficitarie per eccessi opposti: a causa di conformismi e automatismi da una parte, e di esasperazioni polemiche dall'altra. Per rinvigorire la democrazia, è fondamentale individuare l'origine di questi deficit e capire che cosa è andato storto nel processo di democratizzazione del mondo che pareva a portata di mano dopo il 1989. Ma, soprattutto, è necessario che gli individui vogliano ancora la democrazia, con tutte le sue opacità e contraddizioni.
Anche se è stata realizzata come sceneggiato televisivo solo nel 1975, "Fragola e panna" è stata scritta nel 1966, dunque un anno dopo la prima e più famosa commedia di Natalia Ginzburg, "Ti ho sposato per allegria". Entrambe le commedie hanno al centro una ragazza «randagia» e scombinata, ma in due contesti molto differenti per non dire opposti: per la protagonista di "Fragola e panna" il matrimonio, disastroso, è alle spalle come peraltro l'allegria, rimasta tutta in un gelato di fragola e panna ormai lontano nel tempo. Quattro anni più tardi Natalia Ginzburg scrive "Dialogo" espressamente per la televisione. La protagonista di questa pièce risente dei mutamenti in corso in quegli anni nella società italiana. È una donna consapevole, che sa esprimere le insoddisfazioni della sua vita matrimoniale e le proprie critiche al marito, che sceglie svolte esistenziali coraggiose. Eppure entrambi questi testi hanno epiloghi amari, come a dire che i tempi sono cambiati ma nelle vicende sentimentali e nella vita di coppia trionfa sempre il cinismo degli uomini.
È la vigilia di Natale e a Roma si annuncia una storica nevicata. L'ex giornalista Marco Paraldi riceve nella sua vineria dietro Campo de' Fiori la visita di Nazareno Balani, l'anziano capo della tipografia del giornale dove, tanti anni prima, ha cominciato a esercitare la professione. L'uomo è disperato per la scomparsa del figlio Max: i carabinieri, con malcelato scetticismo, hanno raccolto la sua denuncia promettendo di indagare, ma Balani, non fidandosi, chiede aiuto a Paraldi. Max fa l'autista per un deputato dalla reputazione dubbia, Pino Pignataro, che milita nel piccolo partito fondato da Gianfranco Cannone, vecchio pescecane della politica italiana. Per Paraldi è l'occasione di tornare a fare il cronista, anche stavolta accompagnato da Chicca, la principessina romana di vent'anni più giovane innamorata di lui. Insieme attraversano una Roma popolata da cardinali che bevono solo champagne e ministri corrotti, cinici faccendieri, killer spietati e romantici clochard. In questa nuova, appassionante inchiesta del cronista vinaio, Roncone guida il lettore tra i luoghi più oscuri della Capitale, dove il bene e il male sono amministrati dalla stessa violenza.
Nell'anno 2000, per molti Internet è solo una novità: social media e smartphone non esistono ancora. E fare acquisti online è un'eccezione più che la regola. Ma qualcuno, in Italia, prevede il futuro. In "Le avventure di un innovatore", Federico Marchetti, affiancato dalla giornalista Daniela Hamaui, ripercorre la sua storia personale, quella di un ragazzo di provincia che va a studiare in America, si innamora del Web e torna in Italia per fondare la sua azienda: Yoox. L'intuizione è semplice ma geniale: prendere gli abiti dei grandi marchi rimasti invenduti a fine stagione e dare loro una seconda chance; o, dalla prospettiva opposta, fornire a un mercato ancora tutto da creare - quello online - la possibilità di acquistare capi di moda da un sito. Partito da un magazzino alla periferia di Bologna, Marchetti lo trasforma nel primo e-commerce della moda al mondo. Uno straordinario successo internazionale ottenuto puntando tutto su digitale e innovazione, ma senza mai perdere di vista la creatività e la soddisfazione del cliente, oltre all'impegno nelle cause sociali e nel rispetto della natura. L'innovazione è alla base del successo della sua impresa diventata il primo «unicorno» italiano ed è anche il talismano che in una vita piena di imprevisti, casualità, sliding doors gli ha consentito di incontrare i protagonisti del fashion e i giganti del tech, di lavorare con Re Carlo III, di inventare nuovi progetti per il presente e il futuro. Tra cui una task force globale per la moda sostenibile che, mettendo insieme tecnologia, umanesimo e intelligenza artificiale, riesca ad affrontare una delle più grandi sfide del nostro tempo: la crisi climatica.
Il manifesto di un nuovo movimento globale. Una doppia minaccia incombe. Dopo Hiroshima, non siamo più usciti dall'era atomica: l'uomo è in grado di distruggere sé stesso e ogni altra forma di vita; e oggi, con i nuovi fronti di guerra, il pericolo di un'apocalisse nucleare è più vivo che mai. Ci troviamo inoltre in pieno Antropocene: un'era geologica «generata» dalle attività umane, con rischi terribili per il clima e dunque per l'umanità stessa. Una terza minaccia, collegata alle due principali, è il continuo attacco a cui è sottoposta la democrazia: una democrazia, del resto, sempre meno perfetta. Insieme per salvare il pianeta affronta questi temi con grande lucidità e sintesi ma anche con ottimismo. Che cosa dobbiamo fare per salvarci? Si possono mettere assieme le grandi battaglie che ci riguardano tutti e gli sforzi quotidiani per migliorare l'esistenza degli individui e delle società? La risposta di Chomsky è pacata ma urgente: bisogna agire assieme, adesso, a livello globale e non solo nazionale, e neppure continentale. Bisogna conoscere i dettagli, approntare una strategia, imparare dalle lotte passate, dai successi e dai fallimenti. La posta in gioco è altissima: nessuno può più tirarsi indietro.
Ottobre e suo padre vivono nella foresta, e gli alberi, le rocce, lo stagno e le stelle sono i loro migliori amici. Sono selvaggi e sono contenti così. Un pomeriggio d'inizio autunno, la ragazza salva un piccolo barbagianni e inizia a prendersene cura. Le sembra di aver raggiunto il culmine della felicità quando improvvisamente, proprio il giorno in cui compie undici anni, tutto cambia. Suo padre cade da un albero e rimane sospeso tra la vita e la morte. E la donna che si definisce sua madre la porta via con sé, lontano dalla foresta, nel grigio della città... Un libro di narrativa illustrato per ragazzi e ragazze dagli 11 anni, un romanzo ricco di suggestioni poetiche sulla forza e la bellezza della natura selvaggia, e sullo struggente desiderio di spiegare le ali per seguire i propri sogni. Un racconto appassionante e ricco di avventura, perfetto per lettori che vogliano immergersi in una storia dal sapore classico e insieme moderno. Età di lettura: da 11 anni.
Il libro propone una serie di riflessioni che, prendendo spunto da alcune frasi bibliche, invitano a scrutarsi nel profondo e a guardare con gli occhi di Dio sé stessi, il prossimo, la realtà che ci circonda e le vicende umane. "C’è una luce", scrive fratel Gabriele, "che viene dall'Alto e riveste l'anima dei colori del cielo. E' la luce della fede che respira speranza e vive il vero amore, dono di Dio".
Le parabole del Vangelo hanno il potere di trasmettere insegnamenti e lezioni di vita in modo sorprendentemente efficace. Molte arrivano così in profondità nell'anima che non si esauriscono nella lettura, ma continuano a riaffiorare nella coscienza e nel pensiero, stimolando riflessioni e suscitando domande. Cosa ha fatto in seguito l'uomo soccorso dal Samaritano? E il contadino che non ha trovato fichi sul suo albero? E l'uomo al quale i vignaioli malvagi uccisero il figlio? L'autore ha provato a dare delle riposte, senza la pretesa di voler aggiungere alcunché ai racconti evangelici, ma immaginando possibili scenari e proseguimenti degli episodi narrati.
Se dai tanti studi e biografie di San Pio da Pietrelcina emergono i contorni della dottrina del santo, i tesori più preziosi dei suoi insegnamenti sono sicuramente custoditi nei quattro volumi dell'Epistolario. In questo libro Francesco Guarino e don Marcello Stanzione li presentano in maniera approfondita e completa, suddividendone i contenuti in quindici tematiche di fondo. Padre Pio si rivela così come maestro di vita cristiana e spirituale.
Dj Fabo, Eluana Englaro, Piergiorgio Welby, Federico Carboni e tanti altri: puntualmente la cronaca e il grande lavoro degli attivisti arrivano a svegliarci dal torpore, ricordandoci l'urgenza di un tema ancora tabù in Italia, quello dell'eutanasia e del suicidio assistito. Per quanto i singoli casi emblematici catturino sul momento l'interesse del pubblico e degli studiosi, è difficile che il dibattito porti a una visione profonda e complessiva delle tematiche del fine vita. Anche perché la frontiera del discorso si sposta di continuo, includendo tematiche controverse ma estremamente attuali: per esempio, le questioni connesse alla stanchezza di vivere degli anziani e alle loro sofferenze, generate non solo da patologie di matrice fisica, ma anche vicissitudini di tipo esistenziale. Giovanni Fornero, filosofo ed esperto di questioni bioetiche, si immerge filosoficamente nel tema dell'autodisponibilità esistenziale: la facoltà di un individuo di disporre della propria vita comprende o meno anche Il diritto di andarsene? E fino a dove questo diritto può spingersi? A ben vedere, sono interrogativi di fondo della filosofia, che interessarono pensatori di tutte le epoche, da Seneca, difensore della possibilità di optare per la morte, a Hume - che in Sul suicidio riprese la dottrina di Seneca contrapponendosi alla tradizionale tesi di Kant secondo cui «ciascuno è tenuto a conservare se stesso». La riappropriazione completa della propria esistenza, e quindi anche della morte, fu poi teorizzata da Nietzsche: «Muori al momento giusto: così insegna Zarathustra». Muovendosi non solo su un piano etico e bioetico, ma anche giuridico e biogiuridico, "Il diritto di andarsene" ricostruisce il complesso dibattito sul tema in una ricerca interdisciplinare e documentata, e allo stesso tempo di grande chiarezza divulgativa. Nel dialogo tra etica e diritto, Fornero dimostra come alla base delle norme giuridiche che regolano la nostra società ci siano spesso principi filosofici, in un'idea della filosofia come attività intellettuale che deve occuparsi non solo del presente, ma anche e soprattutto del futuro. Prefazione di Marco Cappato.