In Italia la coscienza ecologica deve molto a Giorgio Nebbia. Nebbia è, di fatto, uno dei principali storici italiani delle materie prime, delle merci e dei processi industriali: in questo volume indica delle possibili alternative all'attuale modello di sviluppo che aiutino gli uomini a soddisfare le proprie necessità materiali, facilitando l'aspirazione a rapporti umani più decenti.
Questione cruciale per il presente e per le generazioni future, l'introduzione sul mercato di organismi geneticamente manipolati (Ogm) richiedeva uno strumento capace di fornire gli elementi essenziali per conoscere, in maniera comprensibile per chi non possedesse una cultura scientifica, i fenomeni biologici che stanno alla base della produzione e dell'uso degli Ogm.
Girolomoni è il fondatore della cooperativa agricola "Alce Nero". Precursore dell'agricoltura biologica in Italia, l'autore con la sua autorità, con i suoi interventi, con il centro studi di Montebello e con la sua rivista "Mediterraneo" è una figura di rilievo per una conoscenza a tutto tondo dei problemi ecologici nel nostro Paese. Può il "fare biologico" selezionare e ridurre le varietà in nome della produttività? Che cosa pensare dell'utilizzo di prodotti biologici importati da paesi poveri e realizzati con lo sfruttamento del lavoro, anche minorile? Ciò che è scientificamente possibile è ugualmente giusto?
Un'opera pluridisciplinare che riprende il cammino evolutivo della storia e sottolinea, al contempo, la rilevanza di un rinnovamento in ambito storiografico. La storia dell'ambiente, o ecologia storica, non studia solo le azioni umane nel passato, né analizza unicamente le condizioni naturali e culturali che hanno influenzato l'uomo e che l'uomo ha, a sua volta, influenzato. Al contrario, uno dei suoi principali obiettivi è il divenire di tutti i fenomeni naturali. Questa "ecostoria" ambisce dunque a coordinare le conoscenze attuali per studiare l'ambiente nel passato e ad analizzare l'interazione del tempo della natura con quello della storia.
Esplorare le possibilità e le condizioni di un umanesimo ecologico, è il progetto che guida la rilettura di quattro pensatori - Voltaire, Michelet, Thoreau, Gandhi - accomunati dall'idea che l'universo sia troppo grande per essere solo la dimora dell'uomo. La filosofia della tolleranza come etica del riconoscimento (Voltaire), la visione del processo rivoluzionario come emancipazione di tutte le creature (Michelet), la teoria e la pratica di un'ecologia della libertà (Thoreau), la concezione della non violenza come rispetto integrale della vita in ogni sua forma (Gandhi) scandiscono, nella diversità dei percorsi, le tappe di un itinerario ideale che procede oltre le mura della città dell'uomo verso la grande società dei viventi.
L'italia è la nazione europea con il maggior numero di specie selvatiche. Piante e animali, uniti ad un'incredibile varietà di ecosistemi, hanno consentito lo sviluppo di una biodiversità naturale che non ha uguali nel resto del continente. Ogni anno, con spaventosa regolarità anche se da qualche tempo senza il clamore degli anni precedenti, sparisce un pezzetto di questa natura. E la causa è sempre quella: l'Uomo e la sua ingordigia. L'Uomo può peraltro essere anche la soluzione, avendo ancora la possibilità e le risorse per invertire questa tendenza.
Il libro ci aiuta a sfatare ogni luogo comune e ci insegna a capire e considerare il cane come un animale con caratteristiche precise, atteggiamenti e comportamenti specifici, da conoscere e riconoscere, per stabilire con lui un rapporto che garantisca uguale dignità a entrambi: gli animali non vanno umanizzati e gli uomini non devono 'animalizzarsi'.
Sfatiamo ogni luogo comune cercando di capire e considerare il gatto come un animale con caratteristiche precise, atteggiamenti e comportamenti specifici, da conoscere e riconoscere e così stabiliremo con lui un rapporto che garantisca uguale dignità ad entrambi: gli animali non vanno umanizzati e gli uomini non devono 'animalizzarsi'.
La gioiosa comunità di Elizabeth e di suo marito Steve conta ben sei cani. Questo libro è appunto il diario di Elizabet sulla vita sociale dei suoi cani: di ciascuno viene narrata la storia e, grazie a tanti curiosi aneddoti, spiccano immediatamente i diversi comportamenti, condizionati di volta in volta da educazione, carattere ed esperienze. Impariamo così quanto sia importante la gerarchia nella comunità canina: all'arrivo di un nuovo membro ne viene subito stabilita la posizione sociale all'interno del gruppo, generando così un fortissimo senso di appartenenza alla comunità.
La discarica di rifiuti tossici, l'incubo elettrosmog nel cortile dell'asilo, i disastri dell'alluvione, i morti per inquinamento, le costruzioni abusive sulla spiaggia. Ma anche i parchi naturali, le energie rinnovabili, i tre abitanti dell'Isola di Montecristo, i rifugi degli animali selvatici. Fatti, storie, casi, che il programma "Ambiente Italia" ha scovato e raccontato su Rai Tre ogni settimana, interpellando chiunque potesse aggiungere un nuovo tassello al mosaico del problema. Questo libro ripercorre dieci anni di televisione in cui molto è cambiato, a partire dalla percezione stessa della questione ambientale, ormai prioritaria nella sensibilità comune delle persone.