Un uomo solo, perso nella notte su un litorale italiano ingombro di rifiuti e di escrementi, è intento nel suo faticoso lavoro: recuperare i corpi degli extracomunitari naufragati sulle nostre coste nel loro viaggio della speranza. Le immagini creano un dialogo a distanza
tra l’anonimo emarginato italiano e gli emarginati della contemporaneità, ovvero i migranti in fuga dalla miseria e dalle guerre. Documenti documentaristici e interviste fatte per l’occasione ai profughi appena accolti nei centri di prima accoglienza, e poi via via integrati nel contesto sociale italiano, contribuiscono ad evidenziare nel testo di Morganti, oltre l’apologo grottesco e irresistibilmente comico, il respiro di una riflessione urgente e imprescindibile sul divario tra mondi che solo un consiglio di Dio potrebbe avvicinare. Mentre i mondi restano dolentemente spiaggiati, l’uno perso nella sua nebbia mentale su un litorale anonimo e gli altri nel loro devastante attraversamento del dolore. “Un consiglio a Dio” si propone come una analisi lirico efferata del reale, un documento crudo e poetico sulla contemporaneità e sul viaggio verso Itaca di cui il trovacadaveri diviene un moderno Caronte.
Il film è la biografia romanzata di Margherita da Cortona, mistica italiana del XIII secolo proclamata santa nel 1700. La bella pastorella Margherita vive a Laviano, piccolo borgo agricolo presso Cortona, con il padre e la matrigna, amante di Marco, mercante che riserva molte attenzioni anche alla giovane, destando la gelosia della matrigna. Un giorno, Margherita mentre  al pascolo conosce Arsenio, nobile giovane di Cortona, con il quale intraprende ben presto una relazione. Marco li vede e avverte il padre di Margherita che decide di chiudere in convento la figlia. Arsenio riesce però a condurre Margherita a casa sua, ma viene ucciso da Marco con la complicità di Rinaldo degli Uberti, fratello di Francesca, precedentemente promessa ad Arsenio. Per la morte di Arsenio, Francesca si uccide avvelenandosi. Margherita viene perseguitata dai compaesani aizzati dalla matrigna. Ha però le prime visioni divine. Con lo scoppio di una epidemia di peste Margherita si dedica alla cura degli infermi. Frattanto Lucia, la matrigna, denuncia Marco accusandolo dell'assassinio di Arsenio.Margherita, ormai consacratasi alla religione, assiste fino all'ultimo la matrigna colpita dalla peste.
Alla periferia di Londra, Marion fa parte da tempo di un coro amatoriale insieme ad anziani del quartiere. Arthur, il marito, l'accompagna ad ogni prova e aspetta fuori per riportarla a casa. Marion infatti si muove con la sedia a rotelle, non sempre ma con frequenza. La malattia che la sta consumando la obbliga ad una assistenza continua. Scontroso di carattere, Arthur si dedica completamente alla moglie, serio, riservato e in realtà innamoratissimo. Quando Marion muore, l'uomo cade in un profondo dolore. Dal quale riesce a sollevarsi solo in seguito alla decisione di avvicinarsi all'attività del coro e a sostituirsi all'amata Marion. A sostenerlo c'è Elizabeth, la direttrice, ragazza piena di entusiasmo, che lo convince a partecipare ad un competizione con altri cori della Regione. Nel frattempo, Arthur riesce con grande fatica e superando non pochi pudori a riavvicinarsi al figlio James, con cui i rapporti sono da sempre difficili e ostili, e alla nipotina Brenda.
Il film racconta dalla nomina nel 1991 a parroco di San Gaetano nel quartiere Brancaccio di Palermo alla sua uccisione il 15 settembre 1993. Nonostante la scarsa pubblicità e la presenza di attori poco noti, ebbe oltre 8 milioni di spettatori e uno share del 34% con punte del 54% in Sicilia. A RAI1 ne fu fatta, col controllo del regista, la riduzione a una puntata di 145’ che, almeno fino a giugno 2005, non fu mai trasmessa. Oltre a una scrupolosa fedeltà alla cronaca dei fatti e a un’adesione intensa nel tracciare il percorso etico e civile del sacerdote, il film è sotto il segno di una “necessaria” prudenza (data la sede televisiva) nel trattare le figure mafiose, ma piuttosto esplicito sul silenzio e l’indifferenza che caratterizzarono il comportamento della Curia palermitana verso don Puglisi. Deve molto a Maurizio Artale, giovane direttore del Centro Padre Nostro, fondato da padre Pino, che ne continua l’opera.
BECA INIZIA IL SUO PRIMO ANNO ALLA BARDEM UNIVERSITY CON UN’IDEA BEN PRECISA: DIVENTARE UNA DJ DI SUCCESSO A LOS ANGELES. PER UNA SERIE DI STRANI EQUIVOCI FINISCE INVECE IN UN CORO DI CANTANTI A CAPPELLA. INIZIALMENTE TRA LE RAGAZZE NON CORRE BUON SANGUE, OGNUNA CON IL SUO CARATTERE E I SUOI PROBLEMI, E L’AFFIATAMENTO STENTA A DECOLLARE. PIAN PIANO, PERÒ, COMINCIANO A CONOSCERSI E SOPRATTUTTO A TROVARE L’INTESA MUSICALE SPINTE DA UN GRANDE OBBIETTIVO COMUNE: IL LINCOLN CENTER DI NEW YORK, DOVE OGNI ANNO SI TIENE IL CAMPIONATO NAZIONALE DI CORI TRA COLLEGE.
TUTTO EBBE INIZIO CON LA FORGIATURA DEGLI ANELLI, NEI QUALI ERA SIGILLATA LA FORZA. NE VENNE PERÒ CREATO UNO IN PIÙ, L’ANELLO ASSOLUTO, CHE ANDÒ SMARRITO NEI SECOLI. PASSANO 2500 ANNI. SIAMO NELLA CONTEA, E NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO, TRA CANTI, BALLI E FUOCHI D’ARTIFICIO, BILBO BAGGINS, UN HOBBIT ANZIANO E STANCO, ANNUNCIA DI VOLER PARTIRE. PRIMA DI ANDARE VIA, RICEVE NELLA SUA PICCOLA E ORDINATA CASA IL NIPOTE FRODO BAGGINS, UN HOBBIT GIOVANE E TIMIDO. A LUI LASCIA IN EREDITÀ L’ANELLO, DIVENUTO STRUMENTO DI POTERE INCONTRASTATO CHE POTREBBE PERMETTERE A SAURON, L’OSCURO SIGNORE DI MORDOR, DI GOVERNARE LA TERRA DI MEZZO E DI RENDERE SCHIAVE LE SUE GENTI. FRODO ORA SA CHE LA SUA MISSIONE È QUELLA DI PORTARE L’ANELLO, ATTRAVERSO LA TERRA DI MEZZO, FINO AL CRATERE DI DOOM, DOVE È STATO FORGIATO ALL’INIZIO, E QUI DISTRUGGERLO PER SEMPRE.. FERITO, FRODO VIENE SOCCORSO DALL’ELFO ARWEN. SI SVEGLIA POI NELLA LOCALITÀ DEL GRAN BURRONE, E QUI, QUANDO CAPISCE CHE DEVE RIMETTERSI IN MARCIA, ALTRI OTTO SI UNISCONO A LUI: GANDALF IL SAGGIO; I LEALI AMICI SAM, MERRY, PIPPIN; I CORAGGIOSI ARAGORN E BOROMIR; IL CAPACE LEGOLAS; IL FORTE GIMLI. COSÌ COMPOSTA, LA COMPAGNIA RIPRENDE IL VIAGGIO. ECCOLI NEL REGNO DEI NANI, CHE È UNA TOMBA. ECCOLI NEI TERRITORI GOVERNATI DAL SIGNORE OSCURO, DOVE QUESTI STA RADUNANDO IL PROPRIO ESERCITO DI ORCHETTI. ECCO IL DEMONE DEL MONDO ANTICO, CHE FA FUGGIRE TUTTI E TRASCINA GANDALF NELL’ABISSO ARAGORN LO RINCUORA MA POCO DOPO L’AMICO MUORE. LA COMPAGNIA HA ACCUSATO FORTI PERDITE. FRODO STA PER ANDARE AVANTI DA SOLO, MA SAM LO RAGGIUNGE DI CORSA. ARRIVANO IN VISTA DI MORDOR, E FRODO, RIVOLTO A SAM, GLI DICE: “SONO CONTENTO CHE TU SIA CON ME”.