Chi è Maria? Chi è l'Immacolata? Si tratta, forse, di una «fotomodella dello spirito» assolutamente irraggiungibile? Questo libro tenta di offrire un ritratto veritiero della Madre di Dio accompagnando il lettore in una «Novena all'Immacolata». Giorno dopo giorno, attraverso la contemplazione delle Beatitudini e la meditazione della Salve Regina e del Magnificat, si andrà delineando una comprensione più profonda e particolareggiata della Madonna. Tutti abbiamo assolutamente bisogno del suo sguardo per sfuggire al senso di inadeguatezza che ci attanaglia. Le relazione con Maria e le sue emozioni ci accompagnano attraverso scene evangeliche della sua vita fino a immergerci nel mistero del suo Cuore Immacolato, dal quale sgorga ogni grazia e, in particolare, l'esperienza reale e avvolgente della misericordia di Dio.
Nell'esperienza sacerdotale di monsignor Salvatore Esposito c'è una costante, l'amore alla Chiesa servita con il ministero di maestro delle Liturgie. La presente miscellanea vuole essere un omaggio grato al lavoro svolto in Facoltà Teologica sezione San Tommaso d'Aquino in Napoli. La liturgia è lo spartito necessario perché si possa educare il popolo di Dio all'ascolto della parola di Dio. Infatti ha il compito di esprimere i sentimenti, le gioie e le tristezze di ogni battezzato e di portarle al cuore di Cristo che presenta al Padre la vita della sua Sposa. Educa all'oblatività, perché ogni battezzato prenda su di sé i pesi e le fatiche di chi è più debole ed affaticato sul modello del Signore Gesù. La liturgia è esperienza profondamente ecclesiale, perché unisce la confessione di fede alla vita di ogni credente e ci indica che la via cristica è ascolto religioso dell'uomo, delle sue realtà più profonde, delle sue fragilità e dei suoi condizionamenti. Nella preghiera più elevata si contempla Dio nel frammento umano. Gesù insegna che la liturgia è vita nel soccorrere il povero, nel credere che ognuno dei più abbandonati dice qualcosa della presenza di Dio in mezzo al mondo. Allora credendo a Dio e credendo in Dio apriamo il nostro sguardo nel dare fiducia all'uomo e nel confidare nelle potenzialità dell'uomo. La Chiesa non può sussistere senza la liturgia che celebra il mistero pasquale di Gesù Cristo, Dio fattosi uomo (Dalla Presentazione di monsignor Domenico Battaglia)
Massimo Camisasca entra nel cuore del ministero sacerdotale attraverso riflessioni brevi, dirette a tutti coloro che desiderano comprendere e approfondire cosa significa amare. Un viaggio tra cielo e terra, alla scoperta di una vocazione che ha da sempre attratto l'attenzione della letteratura, del cinema e dell'arte, in compagnia di uomini che accendono l'eternità e alimentano la gioia di vivere. Un libro semplice, che apre uno squarcio su uno dei misteri più grandi e affascinanti della vita cristiana.
L'incontro con il Risorto, un incontro di amore che ci ha cambiato la vita, è all'inizio di ogni itinerario di fede. Dal Risorto siamo rimasti affascinati, attratti, soprattutto salvati: la grazia della Redenzione ci ha comunicato la vita nuova dei figli di Dio, liberandoci dal peccato e dalla morte. Da quel momento abbiamo deciso che la nostra vita sarebbe stata una risposta di amore all'Amore. E l'amore chiede l'ascolto attento dell'amato. Il libro propone commenti, in forma breve e semplice, alle letture delle Ferie del Tempo Ordinario Anno II (pari). Sono commenti che scaturiscono dalla preghiera e, attraverso la preghiera, conducono alla vita in Cristo. Non c'è, infatti, una vera lettura della parola di Dio che non sia orante e che non comporti un cammino di adesione progressiva alla volontà di Dio, con il crescere di una vera e propria passione per l'annuncio della salvezza. A ogni lettura, pertanto, si accompagni l'invocazione: «La mia lingua canti le tue parole» (Sal 119,172). Non si dovrebbero mai dimenticare le parole di san Girolamo: «L'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo». Essere cristiani significa, anzitutto e prima di tutto, conoscere e amare il Signore Gesù Cristo e tendere ogni giorno di più a realizzare quanto sperimentato dall'apostolo Paolo: «Per me vivere è Cristo» (Fil 1,21).
Questo strumento vuole essere un tentativo di risposta al desiderio di preghiera e di interiorità espresso da molti in un mondo frammentato e caotico. Nasce dall'esperienza fatta in questi anni in cui assistiamo ad un crescente desiderio di riscoperta di una fede che non sia una vaga appartenenza culturale.
Un testo agile e completo per scoprire l'importanza del canto e della musica nella celebrazione eucaristica: due elementi costitutivi della liturgia che nell'azione rituale hanno la forza di accomunare gli animi, introdurre nel mistero celebrato, amplifi care e far risuonare con singolare espressività la parola di Dio. Queste pagine, con una presentazione storica dei canti dell'Ordinario e del Proprio della Messa, aiutano a riflettere sulla natura del canto e della musica quale manifestazione della «unione spirituale e della gioia del cuore» (Ordinamento Generale del Messale Romano 86), segni sensibili e distintivi della fede celebrata insieme. Numerosi suggerimenti pastorali arricchiscono il testo, rendendolo uno strumento di studio e di verifica.
Opera Mariana e Trinitaria, il presente volume - secondo l'auspicio dell'autore - è un'opera di meditazione dei messaggi di Maria a Medjugorje, attraverso la quale «si sono ottenute bellissime preghiere con le stesse parole e sentimenti della Gospa, in linea con le parole di papa Francesco, che in una catechesi ha detto: "La Parola divina si è fatta carne e nella carne dell'uomo la Parola torna a Dio nella preghiera!-». A partire da questo spunto e dalla consapevolezza che le parole che possiamo rivolgere a Dio ci vengono esse stesse suggerite dallo Spirito, per poter essere parole di verità, Aldo Ottomanelli ci accompagna in un originale viaggio orante che attraversa i quarant'anni delle apparizioni medjugorjane. Ne viene un libro che accompagna i devoti a Maria (e non solo) in una riflessione sempre attenta e profonda e in una preghiera che tende alla contemplazione.
Parole che si cantano è una raccolta di commenti esegetico-spirituali ai Vangeli della Domenica dell'Anno C scritti per il settimanale L'Avvenire di Calabria. Ciascun testo è accompagnato da un componimento poetico inedito che costituisce la risposta orante al dono di Dio. Il Signore parla al popolo, facendo vibrare le corde del cuore ed elevando lo spirito umano, che nel canto riflette la ricerca della Verità e talvolta ne proclama una più luminosa visione. Prosa e poesia si intrecciano e si pongono così al servizio del Vangelo, quali gocce nell'oceano dell'interpretazione biblica, mostrando come la bellezza della Sacra Pagina si esprima mediante linguaggi plurali, che mai ne esauriscono la ricchezza.
Il tema, su cui l’Autore è uno dei massimi esperti italiani, prende in esame il memoriale dell’Ultima Cena e il conseguente dibattito eucaristico, fino ad una ricostruzione/lettura inedita del miracolo di Bolsena e alla istituzione della festa liturgica. Centrale la presenza degli inni bolsenici e il loro commento teologico-musicale che presenta profondi momenti suggestivi di interpretazione contemplativa.
Le pagine scientificamente ricercate e documentate sono state scritte principalmente pensando al nipote adolescente al quale il nonno vuole offrire il suo cammino di fede.
Un originale volumetto che invita a cogliere e gustare lo splendore dei brani evangelici di ogni domenica d'Avvento, secondo il rito ambrosiano, attraverso la contemplazione di opere d'arte. Guidati dai commenti dell'autore, scopriamo che la bellezza della Parola di Dio può emergere dalla delicatezza di un volto mariano, risuonare nell'intensità di un gesto di Cristo, manifestarsi nell'accuratezza di un paesaggio o nello sguardo di Giovanni Battista. Un viaggio tra parola e immagine, che da contemplazione si fa preghiera.
Da più di quindici secoli le sette antifone maggiori di Avvento conosciute come Antifone O illuminano gli ultimi giorni prima della solennità della Natività del Signore: O Sapienza, O Signore, O Radice di Jesse, O Chiave di Davide, O Oriente, O Re delle genti, O Emmanuele... Il testo aiuta a scoprire e gustare in profondità questo piccolo, ma inestimabile tesoro della Chiesa e con esso lo spirito dell'Avvento.
Con il Motu Proprio Traditionis Custodes Papa Francesco ha demolito quanto Benedetto XVI aveva voluto con il Motu Proprio Summorum Pontificum, che riconosceva la legittimità e la bellezza della forma liturgica "antica": una decisione che ha suscitato stupore e sgomento negli ambienti tradizionali della Chiesa. Questo scritto elenca le inesattezze e le contraddizioni liturgiche e teologiche in cui è incorso l'attuale pontefice nei testi di Traditionis Custodes e della Lettera ai Vescovi che l’accompagna, grazie ai quali ora quanti frequentano la Messa antica saranno disprezzati, ridotti in un ghetto e a mala pena tollerati.