"Aprendo una delle sue 'letture di Dante' in piazza Santa Croce a Firenze, Roberto Benigni ha esordito con una delle sue sintesi fulminanti: 'L'Iliade dice che la vita è una guerra, l'Odissea che la vita è un viaggio, la Divina Commedia che la vita è desiderio'. Il lettore sarà allora felicemente sorpreso dal fatto che un paio di articoli di questo numero di PSV propongano proprio il rimando alla Divina Commedia come innervamento del tema biblico del desiderio. Su questo sfondo letterario, si può prendere come chiave di lettura del numero un duplice riferimento: quello antropologico, il desiderio come un dato e una situazione costitutiva dell'uomo, e quello direttamente biblico, il desiderio come filo conduttore che attraversa il testo sacro, nonostante la varietà dei libri, dei generi letterari e delle situazioni che essi propongono. I due riferimenti sono effettivamente connessi, se non altro per il fatto fondamentale che nella Bibbia la riflessione sull'uomo e la riflessione su Dio si intersecano in modo strutturante e dunque saranno presenti nell'articolazione dei titoli interni al volume." (dall'Editoriale di Alfio Filippi)
Un libro che indaga l'immagine di uomo offerta nelle pagine del Vecchio e del Nuovo Testamento: testi antichi, che non conoscono tutti i dati dell'analisi scientifica, e tuttavia profondamente umani, attenti al senso di responsabilità che accompagna il nostro agire. Animale o Dio? La risposta biblica non rifiuta nessuno di questi estremi ma li unisce in un equilibrio prezioso: immagine di Dio - in una carne umana.
"Se è vero che ogni Scrittura è ispirata da Dio (theopneustos) e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia (cfr. 2Tm 3,16), parimenti tutta la Terra del Santo è utile a insegnare, a riprendere, correggere? E se la sua Parola è theopneustos, non credo che sia così ardito affermare che anche la Terra della Rivelazione, dell'Incarnazione, imbevuta della sua Parola, segnata dal suo passaggio e fecondata dal suo Sangue, sia theopneustos. Le scelte di Dio, le sue parole, i suoi gesti, non sono mai casuali. E, come la parola di Dio 'rimane per sempre' (cfr. 1Pt 1,25), così i luoghi dove ci ha dato appuntamento sono quelli dove torna a darci appuntamento. Questa è la 'geografia della salvezza', 'il quinto Vangelo'" (Paolo VI). Il volume si presenta in due parti. Nella prima l'oggetto è la Galilea, la Samaria e il deserto di Giuda. Nella seconda l'oggetto è il rapporto di Gesù con la città di Gerusalemme attraverso i vangeli di Matteo, Marco e Luca, la salita di Gerusalemme, il tempio, il campo di sangue. Denominatore comune è il passaggio di Gesù che ha risignificato la santità della 'terra', affidando a quella terra d'oltremare i segni del suo passaggio, 'perché ne seguiamo le orme' (1 Pt 2,21). Nel volume i saggi di Ester Abbattista, Claudio Arletti, Carlo Bazzi, Giancarlo Biguzzi, Matteo Crimella, Giulio Michelini, Giacomo Violi.
Prendendo lo spunto dalla nota promessa dell'Apocalisse ("Al vincitore darò una pietruzza bianca, sulla quale c'è scritto un nome nuovo": 2,17), Ferruccio Ceragioli rilegge gli incontri di alcuni uomini e di alcune donne con Gesù per scoprire come nella loro storia sia avvenuto il dono di questa pietruzza bianca, cioè di una nuova identità. Nelle loro esistenze possiamo trovare le tracce di Gesù, e scoprire così quelle orme preparate per noi, grazie alle quali possiamo seguirlo e incontrarlo. Un libro per imparare a leggere nelle pieghe dei racconti evangelici, pensato per la meditazione orante sul vangelo, che stimola a vivere la grande avventura della fede e dell'amicizia con Gesù.
Se l'abito dice qualcosa di chi lo indossa - perché ne esprime lo stile, le attitudini e i gusti - anche il cristiano è invitato a scegliere un abbigliamento spirituale che confermi e racconti la sua appartenenza a Cristo. La metafora del vestito intesse dunque questo percorso spirituale in sei tappe rivolto a quei giovani e quegli adulti desiderosi di un rinnovamento interiore. Sei sono infatti gli indumenti di Gesù offerti per rinnovare il proprio look spirituale. Ogni indumento presentato ci permetterà di conoscere meglio l'abito di Gesù, o meglio, il suo habitus: la vasta gamma di atteggiamenti, modi di pensare e sentimenti che sono di Cristo (cf. Fil 2,5). Scegliere di indossarli vorrà dire scegliere di far sempre più nostro lo stile di vita di Gesù. L'evangelista Matteo, stilista del regno di Dio, ci sarà guida e compagno alla ricerca di un rinnovato stile di vita cristiana, più consapevole e responsabile.
Uno dei maggiori studiosi di Giovanni commenta integralmente il Quarto Vangelo e mette a disposizione del lettore i risultati della ricerca scientifica adottando uno stile discorsivo che rinuncia a citazioni e rimandi. Una breve introduzione presenta il testo e la sua struttura, e commenta il Prologo come il grande portale dell'intera costruzione. Il corpo del Vangelo viene suddiviso in due parti: Libro dei segni (la fede) e Libro della gloria (l'amore), mentre l'esegesi segue pericope per pericope, su una traduzione condotta direttamente dall'autore. Marchadour è attento al messaggio spirituale e teologico e sottolinea come l'appello al lettore costituisca un tratto tipico del racconto giovanneo. Diciassette riquadri tematici approfondiscono inoltre aspetti letterari e temi teologici e, dopo il commento alle unità narrative, un paragrafo intitolato "Finestre" suggerisce possibili prospettive di approfondimento spirituale. Un capitolo conclusivo riassume in modo efficace e semplice le caratteristiche letterarie e tematiche del Vangelo di Giovanni.
«Volgeranno lo sguardo a colui che è stato trafitto». Con queste parole, che concludono il racconto della Passione, l'evangelista Giovanni descrive lo sguardo del «testimone credente» verso il costato trafitto del Salvatore, uno sguardo che cerca di penetrare l'interiorità del Crocifisso.
Giovanni Paolo II ha spiegato con espressioni felici questo testo, ricordando che l'apertura fisica del costato e del cuore di Gesù invita a «pensare in metafora». E spiega: «Il cuore non è soltanto un organo […] È un simbolo. Esso parla di tutto l'uomo interiore. Parla dell'interiorità spirituale dell'uomo. E la tradizione ha subito fatto, in questo senso, una seconda lettura del testo di Giovanni […] È così, in realtà, che lo guarda la Chiesa, che lo guarda l'umanità. Nel colpo di lancia del soldato, tutte le generazioni di cristiani hanno imparato sempre a leggere il mistero del cuore dell'Uomo crocifisso, che era e che è il Figlio di Dio».
I contributi raccolti in questo libro rappresentano cammini diversi, che tendono però verso un unico scopo: comprendere sempre meglio «il mistero del cuore», ossia «l'interiorità spirituale» dell'Uomo crocifisso.
Sommario
Sigle e abbreviazioni. I. Verso un rinnovamento della spiritualità del Cuore di Gesù. II. La sete di Gesù morente. III. L'obbedienza di Cristo e l'obbedienza cristiana. IV. Teologia del cuore di Cristo. La signoria di Gesù: la sua obbedienza al Padre, la sua coscienza filiale. V. Il simbolismo del sangue e dell'acqua del costato trafitto (Gv 19,34). VI. Sangue di Cristo e oblatività. VII. L'alleanza dei Cuori di Gesù e di Maria.
Note sull'autore
IGNACE DE LA POTTERIE (1914-2003), teologo e biblista gesuita belga di fama internazionale, è stato professore ordinario e poi emerito di Esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma e membro della Pontificia commissione biblica. Fra le sue opere ricordiamo: Studi di cristologia giovannea, Marietti, Genova 1986; La figlia di Sion, La civiltà cattolica, Roma 1988; La Passione di Gesù secondo il Vangelo di Giovanni, Paoline, Cinisello Balsamo 1988; L'esegesi cristiana oggi, Piemme, Casale Monferrato 2000.
Eroina di un breve libro di soli quattro capitoli, Rut può essere definita la Cenerentola della Bibbia perché la sua storia sviluppa un tema del folclore universale dalle infinite variazioni, quello di una ragazza di modesta origine che trova un marito ricco e potente, il "principe azzurro" di tante fiabe popolari. Poiché è povera, vedova, straniera e senza figli, cioè nella peggiore condizione per una donna del mondo antico, gli ostacoli che la separano dal matrimonio con il facoltoso Booz si accumulano. Tuttavia, la generosità della protagonista e la sua nobiltà di cuore le attribuiscono i titoli che le consentono di salire nella scala sociale e che le permettono di ottenere, anche se straniera, l'equivalente del "diritto di cittadinanza". Sotto un'apparente semplicità, il breve libro biblico rivela una grande ricchezza di significati e attribuisce a Rut il compito di impersonare la presenza di Dio e di divenire strumento della sua grazia. Con il testo integrale del libro di Rut dalla Bibbia di Gerusalemme.
Con l'affermazione che il magistero della Chiesa non è al di sopra della Sacra Scrittura, ma al suo servizio, la Riforma protestante accende un dibattito che ha conseguenze sull'intero cristianesimo occidentale e sulla cultura europea della prima età moderna. Lo sforzo di procedere nel solco della teologia medievale, il vigoroso tentativo umanistico di privilegiare la Bibbia alle cerimonie e ai riti esteriori e l'applicazione pratica del principio del sola scriptura come unica fonte della rivelazione e norma della fede non sono tuttavia né semplici né pacifici. Se in campo cattolico questo tema diviene la prima questione teologica di peso affrontata al Concilio di Trento, con dibattiti accesi e prolungati, in ambito protestante si verifica un processo di identificazione tra Scrittura e Parola di Dio che produce l'effetto di considerare la Bibbia un libro ispirato persino nell'apparato di vocalizzazione del testo ebraico. L'insolita "battaglia delle vocali" che ne deriva scuote le Chiese riformate per oltre mezzo secolo e mostra i limiti e la grandezza del protestantesimo del Seicento nel mezzo di una transizione epocale dall'aristotelismo al cartesianesimo.
Il mondo non è ancora in pace. Guerre, terrorismo, violenza diffusa compongono un inquietante scenario. Come i discepoli sulla barca travolta dalla tempesta dell'episodio evangelico (Mc 4,38), l'umanità è spaventata, smarrita: che cosa può fare per non cedere alla paura e alla rassegnazione, per riprendere con fiducia il cammino verso un mondo finalmente pacificato? Alcune risposte a questa drammatica domanda si trovano nei due saggi di questo volume dedicato alla settima Beatitudine: "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio". Nel primo, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, rievoca, alla luce delle Sacre Scritture, l'antico sogno di pace dell'umanità. Proponendo l'esempio delle comunità cristiane operanti in tutto il mondo, indica come strumenti indispensabili per il superamento della violenza e della guerra la fede in Dio, la preghiera, l'ascolto della Parola. Nel secondo saggio, il sociologo Franco Cassano, nel contesto di un'analisi rigorosa del valore al tempo stesso trascendente e immanente delle Beatitudini, individua come tratto peculiare della settima Beatitudine il suo non essere soltanto la promessa di un risarcimento futuro delle sofferenze patite in questo mondo, ma anche l'indicazione operativa di un obiettivo concreto - la costruzione della pace - da realizzare insieme agli altri uomini sulla terra, subito, senza attendere la fine dei tempi.
Descrizione dell'opera
Questo libro, che vede la luce nel momento in cui la riscoperta dei «sapori» della narrazione biblica spicca il volo, vuole mostrare la fecondità di alcuni strumenti dell'analisi narrativa applicandoli a sequenze scelte dell'Antico e del Nuovo Testamento.
Da una trentina d'anni i ricercatori hanno a disposizione metodologie appropriate per lo studio della narratologia biblica, ma dopo i balbettii iniziali si tratta di affinarle mettendone in luce le potenzialità. La sfida non è soltanto percorrere in ogni direzione i retroscena del racconto per osservarne l'architettura nascosta - anche se questa scoperta, per così dire archeologica, vale da sola la svolta: l'interesse sta piuttosto nel portare alla luce effetti di significato insospettati, scaturiti da narrazioni che pure si pensava di conoscere bene. Ai lettori e alle lettrici stanchi di approcci convenzionali, di percorsi ripetitivi, questo libro apre le porte a domande originali e significative.
Sommario
Introduzione. I. Quattro lettori per quattro vangeli (D. Marguerat). II. Alla ricerca della trama. Una lettura della Passione (Mc 14 e Lc 22) (D. Marguerat). III. La temporalità della storia di Giuseppe (Gen 37-50) (A. Wénin). IV. Giuseppe interprete dei sogni in prigione (Gen 40). Alcune funzioni della ripetizione nel racconto biblico (A. Wénin). V. Il punto di vista nel racconto biblico (D. Marguerat). VI. Luca, regista dei personaggi (D. Marguerat). VII. Il gioco dell'ironia drammatica. L'esempio dei racconti di astuzie e inganni (A. Wénin). VIII. Costruzione del discorso e costruzione del racconto. Il discorso comunitario di Mt 18 (D. Marguerat). IX. Davide e la storia di Natan (2Sam 12,1-7) ossia: Il lettore e la «fiction» profetica del racconto biblico (A. Wénin). X. Il serpente di Nm 21,4-9 e di Gen 3,1. Intertestualità ed elaborazione del significato (A. Wénin). Bibliografia. Alcune pubblicazioni degli autori.
Note sugli autori
DANIEL MARGUERAT(1943), biblista, professore emerito di Nuovo Testamento all'Università di Losanna, è un noto specialista della ricerca su Gesù e delle origini del cristianesimo. Le sue pubblicazioni gli hanno meritato una fama internazionale. Tra le sue opere tradotte in italiano segnaliamo: L'uomo che veniva da Nazareth. Che cosa si può sapere oggi su Gesù, Claudiana, Torino 2005; Paolo di Tarso. Un uomo alle prese con Dio, Claudiana, Torino 2004; Risurrezione, Claudiana, Torino 2003. Presso le EDB ha pubblicato Gli Atti degli Apostoli. 1. (1-12) (2011) e Chi ha fondato il cristianesimo? Cosa dicono i testimoni dei primi secoli (2012).
ANDRÉ WÉNIN, gesuita, dottore in scienze bibliche, insegna greco, ebraico biblico ed esegesi dell'Antico Testamento all'Università Cattolica di Louvain-la-Neuve. È professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana, dove insegna teologia biblica. Presso le EDB ha pubblicato: Entrare nei Salmi (2003), Non di solo pane... Violenza e alleanza nella Bibbia (2004), Da Adamo ad Abramo o l'errare dell'uomo. Lettura narrativa e antropologica della Genesi. I. Gen 1,1-12,4 (2008), L'uomo biblico. Letture nel Primo Testamento (22009), Il Sabato nella Bibbia (2006), Giuseppe o l'invenzione della fratellanza. Lettura narrativa e antropologica della Genesi. IV. Gen 35-50 (2007), con C. Focant La donna la vita. Ritratti femminili della Bibbia (2008), con J.-D. Causse ed É. Cuvillier Violenza divina. Un problema esegetico e antropologico (2012). Collabora con la rivista Parola Spirito e Vita.
Come viviamo la gioia tribolata della missione stando dietro a Gesù? Le fatiche della vocazione cristiana non mancano. Nella dedizione domestica e comunitaria, nella passione educativa e nell’annuncio del Vangelo sentiamo la grazia di una nostalgia: quella dell’intimità con Gesù. Intimità che a tutto dà senso, ispirando passi di fiduciosa resistenza. Così l’incanto drammatico della vita cristiana si fa cammino, scandito dalla parola di Gesù; come con i primi discepoli, egli ci chiama presso di sé per offrirci la tenerezza del Padre, per istruirci e correggerci, per inviarci a raccontare la bellezza di Dio.