TUTTO EBBE INIZIO CON LA FORGIATURA DEGLI ANELLI, NEI QUALI ERA SIGILLATA LA FORZA. NE VENNE PERÒ CREATO UNO IN PIÙ, L’ANELLO ASSOLUTO, CHE ANDÒ SMARRITO NEI SECOLI. PASSANO 2500 ANNI. SIAMO NELLA CONTEA, E NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO, TRA CANTI, BALLI E FUOCHI D’ARTIFICIO, BILBO BAGGINS, UN HOBBIT ANZIANO E STANCO, ANNUNCIA DI VOLER PARTIRE. PRIMA DI ANDARE VIA, RICEVE NELLA SUA PICCOLA E ORDINATA CASA IL NIPOTE FRODO BAGGINS, UN HOBBIT GIOVANE E TIMIDO. A LUI LASCIA IN EREDITÀ L’ANELLO, DIVENUTO STRUMENTO DI POTERE INCONTRASTATO CHE POTREBBE PERMETTERE A SAURON, L’OSCURO SIGNORE DI MORDOR, DI GOVERNARE LA TERRA DI MEZZO E DI RENDERE SCHIAVE LE SUE GENTI. FRODO ORA SA CHE LA SUA MISSIONE È QUELLA DI PORTARE L’ANELLO, ATTRAVERSO LA TERRA DI MEZZO, FINO AL CRATERE DI DOOM, DOVE È STATO FORGIATO ALL’INIZIO, E QUI DISTRUGGERLO PER SEMPRE.. FERITO, FRODO VIENE SOCCORSO DALL’ELFO ARWEN. SI SVEGLIA POI NELLA LOCALITÀ DEL GRAN BURRONE, E QUI, QUANDO CAPISCE CHE DEVE RIMETTERSI IN MARCIA, ALTRI OTTO SI UNISCONO A LUI: GANDALF IL SAGGIO; I LEALI AMICI SAM, MERRY, PIPPIN; I CORAGGIOSI ARAGORN E BOROMIR; IL CAPACE LEGOLAS; IL FORTE GIMLI. COSÌ COMPOSTA, LA COMPAGNIA RIPRENDE IL VIAGGIO. ECCOLI NEL REGNO DEI NANI, CHE È UNA TOMBA. ECCOLI NEI TERRITORI GOVERNATI DAL SIGNORE OSCURO, DOVE QUESTI STA RADUNANDO IL PROPRIO ESERCITO DI ORCHETTI. ECCO IL DEMONE DEL MONDO ANTICO, CHE FA FUGGIRE TUTTI E TRASCINA GANDALF NELL’ABISSO ARAGORN LO RINCUORA MA POCO DOPO L’AMICO MUORE. LA COMPAGNIA HA ACCUSATO FORTI PERDITE. FRODO STA PER ANDARE AVANTI DA SOLO, MA SAM LO RAGGIUNGE DI CORSA. ARRIVANO IN VISTA DI MORDOR, E FRODO, RIVOLTO A SAM, GLI DICE: “SONO CONTENTO CHE TU SIA CON ME”.
LE FORZE DI SAURON HANNO ATTACCATO LA CAPITALE DEL REGNO DI GONDOR, MINAS TIRITH, NELL’ASSALTO FINALE CONTRO L’UMANITÀ. IL REGNO HA BISOGNO DEL RITORNO DEL SUO RE, ARAGORN. MENTRE GANDALF TENTA DISPERATAMENTE DI SPINGERE L’ESERCITO DI GONDOR AD AGIRE, THEODEN SI UNISCE AI GUERRIERI DI ROHAN PER COMBATTERE CON LORO. L’ESERCITO DEGLI UMANI, IN CUI SONO NASCOSTI EOWYN E MERRY, NON RIESCE A TENERE TESTA AI NEMICI SEMPRE PIÙ NUMEROSI. LA COMPAGNIA SI PREPARA ALLORA ALLA PIÙ GRANDE BATTAGLIA MAI AFFRONTATA, ANCHE ALLO SCOPO DI DARE A FRODO IL TEMPO PER PORTARE A TERMINE LA PROPRIA MISSIONE. VIAGGIANDO ATTRAVERSO PERICOLOSE TERRE NEMICHE, FRODO É ACCOMPAGNATO DA SAM E GOLLUM: IL SECONDO VUOLE STRAPPARGLI L’ANELLO E CERCA DI METTERE SAM IN CATTIVA LUCE, FACENDOLO PASSARE PER TRADITORE. SOLO DOPO LUNGHI E CRUENTI SCONTRI, LA COMPAGNIA OTTIENE LA VITTORIA E ARAGORN PUÒ ASSUMERE IL SUO RUOLO DI RE. INTANTO ANCHE FRODO, DOPO AVER CAPITO CHE SAM ERA VERAMENTE SUO AMICO, RIESCE A PORTARE L’ANELLO ALLA FINE DEL PERCORSO PREVISTO. ORA FRODO SEGUE GANDALF SULLA NAVE NELL’ULTIMO VIAGGIO. SAM È DI NUOVO NEL PROPRIO PAESELLO, DOVE SI SPOSA, HA DEI FIGLI, RIPRENDE LA VITA DI TUTTI I GIORNI. “SONO TORNATO” DICE PRIMA DI CHIUDERSI ALLE SPALLE LA PORTA DI CASA.
MENTRE CAPISCONO DI ESSERSI PERSI TRA LE COLLINE DI EMYN MUIL, FRODO E SAM SI ACCORGONO DI ESSERE SEGUITI DA GOLLUM, STRANA CREATURA RIMASTA STORPIATA DOPO ESSERE VENUTA A CONTATTO CON L’ANELLO. GOLLUM PROMETTE AI DUE HOBBIT DI GUIDARLI FINO ALLE OSCURE PORTE DI MORDOR A PATTO DI ESSERE POI LASCIATO LIBERO. SAM NON SI FIDA, FRODO INVECE PROVA PIETÀ NEI CONFRONTI DI GOLLUM E ACCETTA LA PROPOSTA. EOWYN, NIPOTE DEL RE, VEDE NELL’UMANO ARAGORN UN IDEALE CAPO GUERRIERO. GANDALF ORA RIAPPARE COME GANDALF IL BIANCO E AMMONISCE ARAGORN A NON DIMENTICARE IL SUO COMPITO: RIUNIRE LE GENTI DI ROHAN CONDUCENDOLE VERSO GONDOR, ULTIMA FORTEZZA DI RESISTENZA UMANA. MERRY E PIPINO, I DUE HOBBIT CATTURATI, SCAPPANO DAGLI URUK-HAI E ORA ATTRAVERSANO LA FORESTA DI FANGORN, DOVE TROVANO UN ALLEATO IN TREEBEARD, ALBERO-GUIDA, PIENO DI IRA VERSO SAUMAN CHE HA DISTRUTTO GRAN PARTE DEI BOSCHI. ORA GLI UOMINI GUIDATI DA ARAGORN DEVONO OPPORSI ALLE FORZE CHE EMANANO DALLE DUE TORRI, LA TORRE ORTHANC E QUELLA DELLA FORTEZZA DI SAURON A BARAD-DUR. LA BATTAGLIA IMPERVERSA CRUENTA. A SOSTEGNO DEGLI UOMINI ARRIVANO GLI ELFI. DOPO CHE LA DIGA È SALTATA, FRODO STA PER DARE L’ANELLO AL DRAGO, MA SAM INTERVIENE. QUANDO LE ARMI TACCIONO, GOLLUM DICE: “VENITE HOBBIT. CE N’É DI STRADA DA FARE. SEGUITEMI”.
ANNE RAND HA DIVORZIATO DA UN MARITO UBRIACONE E VIVE IN ESTONIA CON UNA MADRE MALATA. LA MORTE IMPROVVISA DEL GENITORE LA CONVINCE AD ACCETTARE UN’OFFERTA DI LAVORO A PARIGI, DOVE DOVRÀ PRENDERSI CURA DI UN’ANZIANA SIGNORA. CONVINTA A PARTIRE DALL’ENTUSIASMO DELLA FIGLIA, ANNE PRECIPITA IN UN MONDO PROFONDAMENTE DIVERSO DAL SUO, DI CUI PRENDE LE MISURE PASSEGGIANDO OGNI NOTTE SOLA E SCOMPAGNATA. L’INCONTRO CON FRIDA, FIERA PARIGINA OSTINATA A DIMENTICARE LE SUE ORIGINI ESTONIANE, NON È DEI MIGLIORI MA A CONVINCERLA A RESTARE È STÉPHANE, GESTORE DI UNA BRASSERIE E AMANTE DELLA DONNA MOLTI ANNI PRIMA. LA CONVIVENZA E LA RECIPROCA CURIOSITÀ INVITANO PRESTO AL DIALOGO E ALLA COMPRENSIONE. TRA UN TÈ CALDO E UN CROISSANT DI PASTICCERIA, ANNE E FRIDA TROVERANNO UN SENTIMENTO AMICALE, CHE LE SPINGERÀ A FARE IL PUNTO DELLA LORO VITA E A RIPRENDERE LA VITA.
MICHELE GRASSADONIA È UN ECOLOGISTA SENSIBILE E INTEGRALISTA. ARCHITETTO PALERMITANO, HA LASCIATO LA SICILIA PER LA TOSCANA, DOVE ABITA QUELLA CHE LUI CONSIDERA LA CITTÀ IDEALE, SIENA. INVISO AI COLLEGHI, VIVE SOLO IN UN APPARTAMENTO SPARTANO, DOVE SPERIMENTA ENERGIE ALTERNATIVE. UNA SERA DI PIOGGIA TAMPONA UN’OMBRA E FINISCE CONTRO UN’AUTOMOBILE PARCHEGGIATA. QUALCHE CHILOMETRO DOPO RINVIENE IL CORPO DI UN UOMO RIVERSO SULL’ASFALTO. CHIAMATI I SOCCORSI, VIENE INTERROGATO DALLA POLIZIA STRADALE SULL’ACCADUTO. LA MACCHINA AMMACCATA E ALCUNE SFORTUNATE CIRCOSTANZE, CONVINCONO GLI AGENTI DELLA COLPEVOLEZZA DEL GRASSADONIA, CHE DA SOCCORRITORE DIVENTA INDAGATO. È L’INIZIO DI UN’AVVENTURA PARADOSSALE E DI UNA RICERCA ANGOSCIATA DELLA VERITÀ.
MARCO È UN TRENTENNE IN CURA DA UNO PSICHIATRA PERCHÉ AFFETTO DA ATTACCHI D’IRA IMPROVVISI. IL GIOVANE SI UNISCE A UNA GITA PER PERSONE CON DISAGIO MENTALE. L’ESCURSIONE SI SVOLGERÀ NEL MARE DELLA SARDEGNA, SU UNA BARCA A VELA CHIAMATA ANDAREVIA. IL GRUPPO È COMPOSTO DA EVA, AFFETTA DA PROBLEMI DI AMNESIA, STEFANIA, AFFETTA DA SINDROME OSSESSIVO-COMPULSIVA, PABLO, UN ANZIANO CON PROBLEMI DI COMUNICAZIONE E VALERIO, UN GIOVANE UOMO DISTURBATO E CHIUSO IN SE STESSO. I PASSEGGERI DI ANDAREVIA SI DOVRANNO CONFRONTARE CON UNA SERIE DI DIFFICOLTÀ: OGNUNO SARÀ CHIAMATO A RELAZIONARSI CON IL DISAGIO ALTRUI E AD AFFRONTARE IL PROPRIO CONCETTO DI DIVERSITÀ.
C’ERA UNA VOLTA UNA RAGAZZINA ROMANTICA DI NOME LAURA, CHE UNA SERA BALLÒ A UNA FESTA CON UN PRINCIPE AZZURRO DI NOME SANDRO, IL QUALE SCAPPÒ A MEZZANOTTE LASCIANDO UNA SCARPA SULLE SCALE. E C’ERA UNA VOLTA IL PADRE DI SANDRO, PIERRE, A CUI TANTI ANNI PRIMA UNA DONNA AVEVA PREDETTO LA DATA DELLA MORTE, CHE ORA SI È FATTA IMMINENTE. E POI MAXIME, AFFASCINANTE LUPO SOLITARIO, AFFAMATO DI GIOVINETTE, E LA SUA VICINA DI CASA MARIANNE, ASPIRANTE ATTRICE, IMPEGNATA NELL’ALLESTIMENTO DI UNA RECITA DI BAMBINI, DENTRO LA SCENOGRAFIA CARTONATA DI UN BOSCO INCANTATO.
La vita della “Pulzella di Orléans”. Giovanna nata nel 1412 a Domremy, in Francia, sente delle voci celesti, che la spronano a liberare la Francia. Carlo VII la mette a capo dell’esercito francese schierato per la battaglia d’Orléans. Il Re, geloso della popolarità di Giovanna, la lascia alla mercé dell’Inquisitore Cauchon. Giovanna viene condannata come strega al rogo.
Venticinque anni dopo, la Chiesa dichiara nullo il processo, il popolo francese la proclama martire.
A CATERINA (MARGHERITA BUY), GIOVANE SUORA, VIENE CONSEGNATO UN NEONATO AVVOLTO IN UN MAGLIONE; ATTRAVERSO L’ETICHETTA RISALE A ERNESTO (SILVIO ORLANDO), FORSE IL PADRE, UOMO SOLITARIO E IPOCONDRIACO. ENTRAMBI, CON SENTIMENTI DIVERSI, VENGONO PROFONDAMENTE COINVOLTI NELLA RICERCA DELLA MADRE, TERESA (CAROLINA FRESCHI): UNA DONNA CONTINUAMENTE ALLA RICERCA DI UN POSTO DI LAVORO MIGLIORE E DI UNA CASA. OGNUNO DI LORO HA PERSO QUALCOSA: UN PROGETTO SENTIMENTALE, UNA FAMIGLIA, UNA PERSONA CARA, UNA CASA, L’IDEA STESSA DEL FUTURO. E’ COME SE, RISPETTO AL MONDO DEGLI ALTRI, FOSSERO UN PO’ PIÙ INSTABILI, PIÙ DEBOLI, SENZA ANCORE O PUNTI DI RIFERIMENTO CONCRETI. A LORO MODO SONO “FUORI DAL MONDO”.
NEL 1925 IL PREFETTO CESARE MORI, TRASFERITO DA BOLOGNA A PALERMO DOVE, GRAZIE A POTERI SPECIALI, COMBATTE IL BRIGANTAGGIO, BRACCIO VIOLENTO DELLA MAFIA, CON METODI SPIETATI DI ANTIGUERRIGLIA, MA NON APPENA ALZA LA MIRA VERSO I PEZZI GROSSI VIENE NOMINATO SENATORE. PROMOSSO E RIMOSSO. CASO RARO DI FILM ITALIANO AD ALTO COSTO CON EROE POSITIVO, DAI CONNOTATI (CORAGGIO, ENERGIA, EFFICIENZA, INTEGRITÀ) TIPICI DEL CINEMA AMERICANO D'AZIONE. É, INFATTI, UN WESTERN SICILIANO PIÙ CHE UN'INDAGINE STORICA SULLA MAFIA, VICINO A SERGIO LEONE PIù CHE A FRANCESCO ROSI.
Leo ha sedici anni, per lui la vita ha solo due colori: il Bianco e il Rosso. Non si pettina mai, gioca a calcetto, ascolta musica a tutto volume, così non pensa. Il Bianco è il vuoto assoluto, il silenzio, la noia e fa paura. Da evitare. Il Rosso è il sangue che pulsa nelle vene prima di una partita, è il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza dei suoi sogni. Da rincorrere. Farebbe qualunque cosa per lei perché è innamorato, innamorato pazzo di Beatrice. Anche se lei ancora non lo sa. Quando finalmente trova il coraggio di avvicinarsi alla ragazza, scopre che Beatrice sta attraversando un grande dolore. Di fronte alla sua sofferenza, Leo si trova a crescere e fare delle scelte intorno al suo mondo che lo guarda e lo incoraggia: i genitori, i compagni, un professore davvero "speciale". E poi c'è Silvia, l'amica di sempre, la confidente fedele di ogni suo segreto...
TRA I POCHI FREQUENTATORI DELLA CASA DEI FINZI CONTINI - UN’ANTICA ED ARISTOCRATICA FAMIGLIA EBRAICA CHE VIVE IN UNA LUSSUOSA VILLA DI FERRARA CIRCONDATA DA UN VASTO GIARDINO - CI SONO DUE GIOVANI: GIORGIO E GIAMPAOLO, AMICI DEI PIÙ GIOVANI ESPONENTI DELLA FAMIGLIA, MICOL E ALBERTO. INNAMORATISSIMO DELLA BELLA MICOL, GIORGIO SI ACCORGE CON DISAPPUNTO CHE LA RAGAZZA, PUR DIMOSTRANDOGLI SIMPATIA E TENEREZZA, NON ESITA A CONCEDERSI A GIAMPAOLO. SONO GLI ANNI CHE PRELUDONO ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE, NEL VIVO DELLA POLITICA DI DISCRIMINAZIONE RAZZIALE. LE PENE D’AMORE DI GIORGIO SONO BEN PRESTO SOPRAFFATTE DA UN DRAMMA SENZA PRECEDENTI CHE SCONVOLGE L’ESISTENZA DELLA FAMIGLIA FINZI CONTINI COME PURE DI TUTTA LA COMUNITÀ EBRAICA FERRARESE. MENTRE ALBERTO, AFFETTO DA LUNGO TEMPO DA UNA GRAVE MALATTIA, MUORE, GLI ALTRI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA FINZI CONTINI VENGONO ARRESTATI DAI NAZISTI E DEPORTATI. ANCHE IL PADRE DI GIORGIO SUBISCE LA STESSA SORTE; GIAMPAOLO, A SUA VOLTA, INVIATO SUL FRONTE RUSSO, NON FARÀ PIÙ RITORNO. SOLTANTO GIORGIO RIUSCIRÀ A SOTTRARSI ALLA CATTURA E ALLA MORTE.