Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All'improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l'inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è stata la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la pace. Questo libro è la storia vera e avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all'educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.
Quello della alimentazione è un settore nel quale si scontrano preoccupazioni per la salute, attenzioni – a volte anche eccessive – per la forma fisica e mode più o meno fantasiose. Ecco perché intorno al cibo esiste da sempre una sterminata varietà di pregiudizi, luoghi comuni, false credenze e menzogne belle e buone. In alcuni casi si tratta di suggerimenti innocenti; in altri casi, invece, seguire certe indicazioni e certe promesse miracolose rischia di farci compiere scelte sbagliate o addirittura di compromettere il nostro benessere. Marcello Ticca, uno dei massimi esperti italiani di alimentazione, e l’attrice Viola Graziosi accompagnano l’ascoltatore in un viaggio attraverso i più consolidati luoghi comuni che riguardano il piacere quotidiano del mangiare. Scopriremo – evidenze scientifiche alla mano – che non è del tutto vero che gli agrumi curino il raffreddore, che il caffè aiuti a dimagrire, che la pappa reale e la propoli facciano miracoli, che il latte vada accuratamente evitato se si è adulti e che dormire poco faccia dimagrire. A fine ascolto, dopo aver ridimensionato o sfatato 99 luoghi comuni, avremo imparato tante regole per vivere più serenamente il nostro rapporto con quello che mettiamo nel piatto.
Nell'estate del 1940, un ragazzo di undici anni ascoltò il padre che leggeva e spiegava ai fratelli maggiori l'Inferno di Dante; le due estati seguenti toccò a Purgatorio e Paradiso. Proprio quel ragazzo, che all'epoca capiva meglio il concerto delle cicale che non le terzine del poeta, mezzo secolo più tardi avrebbe spiegato e letto Dante ai microfoni della radio e in più di cinquecento letture pubbliche. Vittorio Sermonti ha consentito a "qualunque italiano dotato di cultura media, intelligenza e un po' di passione di ripercorrere il più gran libro scritto in italiano senza interrompere continuamente l'avventura per approvvigionarsi di notizie e delucidazioni." Così è nato questo "racconto-lettura" della Divina Commedia, qui raccolto integralmente. Una prosa insieme raffinata e colloquiale, accurata e ironia; letta dal principio alla fine con l'impudenza della prima volta, col batticuore dell'ultima.
Alle due del mattino del 24 ottobre 1917, i cannoni austro-tedeschi cominciarono a colpire le linee italiane. All’alba le Sturmtruppen, protette dalla nebbia, andarono all’assalto. In poche ore, le difese vennero travolte e la sconfitta si trasformò in tragedia nazionale. Oggi sappiamo che quel giorno i nostri soldati hanno combattuto, eccome, finché hanno potuto. Ma perché l’esercito italiano si è rivelato così fragile, fino al punto di crollare? Alessandro Barbero ci offre una nuova ricostruzione della battaglia e il racconto appassionante di un fatto storico che ancora ci interroga sul nostro essere una nazione.
Extra: introduzione inedita dell’Autore.
"Delitto e castigo", il romanzo più famoso di Dostoevskij, e uno dei capolavori della letteratura mondiale, narra le vicende del giovane Raskolnikov, sullo sfondo cupo e claustrofobico di una Pietroburgo degradata che diviene l'immagine esterna della desolazione interiore che abita i personaggi. Raskolnikov divide il mondo in due categorie di uomini: da una parte gli "uomini superiori" che possono stare al di là di ogni valore costituito, e dall'altra gli uomini ordinari. Lui, appartenendo alla seconda, compie un gesto estremo per dimostrare al mondo di essere un "uomo superiore", salvo poi subire le terribili conseguenze del suo gesto e accettare la sofferenza (il castigo) che ne deriva. Nel romanzo sono tre i filoni narrativi che si intrecciano: (la vita di Raskolnikov, le vicende dei Marmeladov e le vicende sentimentali di Dunja, sorella del protagonista) e che vanno a comporre il primo grande romanzo polifonico di Dostoevskij. Traduzione e lettura ad alta voce: Claudio Carini.
"Delle tre cantiche, senza dubbio la più bella" ci dice Sermonti del Purgatorio, e aggiunge: "come ognuna delle altre". Qui Dante conferisce sostanza, ubicazione e regime al nebuloso regno transitorio dell'oltretomba; promette un canto verticale, che dalla voragine dell'inferno risalirà vertiginosamente i costoni del monte dell'espiazione, sulla cui cima risplende il paradiso terreste. Il purgatorio, questa vetta che sorge al centro dell'emisfero australe, viene da lui scoperto - o inventato? - dopo un millenario travaglio teologico e grazie a Vittorio Sermonti, la sua poesia torna viva ai nostri orecchi e ci seduce con le "dolci note" della sua musica.
È un luogo comune pensare che questa ultima tratta del più famoso pellegrinaggio oltremondano sia anche la più cerebrale e tediosa. Sebbene sia difficile vincere la diffidenza degli ex alunni nei confronti del "Paradiso", memori delle dottrine, della rigorosa teologia e della glorificazione di una giustizia celeste, è qui che il canto si fa più luminoso, e "l'enigma stesso di quel canto che dice e non dice, che dice di non dire quel che sta dicendo" ha prodotto pagine supreme, "rifondando la parola nel silenzio che in perpetuo la genera e in perpetuo la minaccia." Vittorio Sermonti, che ci ha scortati attraverso un capolavoro inesauribile, in grado di illuminare, dopo settecento anni, il nostro presente, si augura "di istigare anche uno solo dei misteriosi diciottenni di oggi a leggere la 'Divina Commedia', e a farsela uscire di bocca."
Nell’estate del 1940, un ragazzo di undici anni ascoltò il padre che leggeva e spiegava ai fratelli maggiori l’Inferno di Dante; le due estati seguenti toccò a Purgatorio e Paradiso. Proprio quel ragazzo, che all’epoca capiva meglio il concerto che facevano le cicale che non le terzine del poeta, mezzo secolo più tardi avrebbe letto e spiegato Dante ai microfoni della radio e in più di cinquecento letture pubbliche. Vittorio Sermonti ha consentito a “qualunque italiano dotato di cultura media, intelligenza e un po’ di passione di ripercorrere il più gran libro scritto in italiano senza interrompere continuamente l’avventura per approvvigionarsi di notizie e delucidazioni.” Così è nato questo “racconto-commento” della Divina Commedia. Una prosa insieme raffinata e colloquiale, accurata e ironica; letto con l’impudenza della prima volta, col batticuore dell’ultima, dal principio.
Le più belle storie della Bibbia raccontate ai bambini in uno stile limpido e lieve. Il silenzio e le parole della Creazione, le paure e i dubbi di Noè, il bene e il male per Adamo ed Eva, e poi Giacobbe, Mose, Tobia, Giobbe, fino alle parabole di Gesù e alla cena di Emmaus. Narrati con profondo rispetto e moderna sensibilità, ritroviamo qui personaggi e vicende che appartengono alla storia di tutti. Età di lettura. da 12 anni.
«Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?». Questa è la domanda che vive al cuore della Lettera enciclica di Papa Francesco Laudato si'. Sulla cura della casa comune. Non una domanda ideologica, né «tecnica», ma un interrogativo forte che pone la questione ecologica come centrale per la nostra umanità.
Sofia non sta sognando quando vede oltre la finestra la sagoma di un gigante avvolto in un lungo mantello nero. È l'Ora delle Ombre e una mano enorme la strappa dal letto e la trasporta nel Paese dei Giganti. Come la mangeranno, cruda, bollita o fritta? Per fortuna il Grande Gigante Gentile, il GGG, è vegetariano e mangia solo cetrionzoli; non come i suoi terribili colleghi, l'Inghiotticicciaviva o il Ciuccia-budella, che ogni notte s'ingozzano di popolli, cioè di esseri umani. Per fermarli, Sofia e il GGG inventano un piano straordinario, in cui sarà coinvolta nientemeno che la Regina d'Inghilterra. Un audiolibro letto da Bruno Alessandro. Età di lettura: da 8 anni.
Matilde ha imparato a leggere a tre anni, e a quattro ha già divorato tutti i libri della biblioteca pubblica. Quando perciò comincia a frequentare la prima elementare si annoia talmente che l'intelligenza deve pur uscirle da qualche parte: così le esce dagli occhi. Gli occhi di Matilde diventano incandescenti e da essi si sprigiona un potere magico che l'avrà vinta sulla perfida direttrice Spezzindue, la quale per punire gli alunni si diverte a rinchiuderli in un armadio pieno di chiodi, lo Strozzatoio, o li usa per allenarsi al lancio del martello olimpionico, facendo roteare le bambine per le trecce e lanciandole lontano. L'intelligenza e la cultura - sembra dire l'autore - sono le uniche armi che un debole può usare contro l'ottusità, la prepotenza e la cattiveria. Letto da Bruno Alessandro. Età di lettura: da 7 anni.