La speranza e l'ambizione di tutti i giovani, che, finita l'università, vorrebbero entrare nelle professioni legate alla comunicazione, è quella di lavorare subito. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo l'inesperienza di chi certe nozioni le ha imparate solo a scuola. Igor Righetti, che essendo giovane ricorda ancora le difficoltà dei primi tempi, ha voluto scrivere un libro per insegnare tutti i segreti di questa professione.
UNO STRUMENTO DI LAVORO E DI PENSIERO PER COLORO CHE HANNO ACUORE L'EDUCAZIONE INTERCULTURALE E CHE SONO, AL CONTEMPO, ATTRATTI DAL LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO.
In questo volume viene tracciato un agile profilo critico del sistema delle comunicazioni di massa in Italia, con particolare riferimento alla televisione e al mondo della carta stampata, nonché ai rapporti tra mass media e vita politica.
Questo volume fornisce una introduzione ai soggetti, ai concetti, alle aree tematiche, alle metodologie della comunicazione dei diversi campi dell'agire sociale. L'autore prende in esame l'approvazione della legge 150 del giugno 2000 che ha radicalmente modificato l'assetto professionale introducendo anche nuovi bisogni di formazione e aggiornamento per quanto riguarda l'amministrazione pubblica. Un settore che a sua volta ha visto sviluppare ambiti e problemi inediti di interrelazione e di dialogo con i cittadini con l'introduzione delle nuove tecnologie.
L'intensificazione degli scambi informativi fa parlare spesso d'omogeneizzazione della società resa trasparente dalla possibilità di connettersi con tutte le potenziali fonti di notizie e ricevere informazioni in tempo reale da tutte le parti del mondo. Ma il giornalismo non è una mera trasmissione di dati e di informazioni, bensì un prodotto culturale. Questo libro descrive perché abbiamo sempre più bisogno del giornalismo, come e perché è nata questa forma d'intermediazione culturale, come funziona e quali percorsi, probabilmente, prenderà in futuro.
Leo Longanesi nell'ultima fase della sua vita, trascorsa a Milano, dove diede vita anche all'omonima casa editrice, fondò e diresse "Il Borghese". Durante la sua direzione la rivista mirò a dare visibile rappresentanza alla borghesia italiana che inclinava a destra e nutriva ostilità verso ogni pensiero progressista. Questo libro partendo dall'analisi della posizione tenuta dal "Borghese" nei confronti dei diversi aspetti politici, sociali e culturali dell'Italia degli anni Cinquanta, affronta anche problemi di ordine generale quali l'influenza di Longanesi sul giornalismo e la cultura italiana, la questione della destra culturale nell'Italia repubblicana, la trasformazione della società alla vigilia del "miracolo economico".