Gli inizi avventurosi dei giornali e il primo formarsi dell'opinione politica pubblica. A intervalli regolari, verso la metà del Cinquecento, nelle piazze delle grandi città si diffuse una merce mai vista: fogli manoscritti dove si potevano leggere resoconti di attualità politica e militare e tante altre informazioni. Poi arrivarono le prime gazzette a stampa, le composizioni satiriche, le relazioni politiche e si impose ai governanti un problema nuovo: consentire la circolazione delle notizie politiche? Controllarle?
Oggi sempre più persone si sentono schiacciate dal divario tra le informazioni che dovrebbero assimilare e quelle che riescono effettivamente a interiorizzare. Ciascuno di noi è costretto ad armeggiare più volte al giorno con una mezza dozzina di strumenti differenti (telefono, cellulare, sgreteria telefonica, fax, e-mail) per essere certo di non aver trascurato nessun messaggio importante e la paura più grande della nostra epoca è diventata quella della disconnessione, dell'essere tagliati fuori dal flusso incessante di notizie che percorre la società delle reti... L'autore analizza la società dell'informazione eccessiva, tracciando un quadro delle cause e delle conseguenze dell'overdose cognitiva.
Un testimone e protagonista di cinquant'anni di giornalismo italiano racconta la storia del giornale, il mestiere di chi lo fa e come, con l'arrivo del marketing, si siano trasformati il prodotto e l'autore. In questa nuova edizione, ampiamente riveduta e aggiornata, viene in particolare proposto un nuovo "diario" del lavoro settimanale di alcune testate nel corso del gennaio 2002, e sono esaminate le conseguenze della recente crisi degli introiti pubblicitari.
"Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto." (Karl R. Popper) Un classico che ha suscitato un dibattito inesauribile e oggi è più che mai attuale, un una nuova edizione arricchita da un saggio introduttivo di Giancarlo Bosetti e dai testi di John Condry, Karol Woytila, Raimondo Cubeddu e Jean Baudoin.
Questo libro illustra le regole-base del lavoro giornalistico e aiuta a capire "cosa c'è dietro" e dove si dirige l'informazione del Terzo Millennio.
Il libro ripercorre le azioni, le richieste di chiarimento, i limiti e le riserve sollevate nel corso di questi sedici anni dal Consiglio consultivo degli utenti, dal Garante per l'editoria, dal Codacons, dall'Istat, dal Governo; testimonia i reiterati rifiuti da parte dell'Auditel a garantire maggior trasparenza; sottolinea i dubbi, le denunce e i silenzi di molti operatori; propone le sconcertanti testimonianze delle poche famiglie Auditel uscite allo scoperto. Il risultato della ricerca è quello di uno strumento imperfetto, macchinoso da utilizzare, rifiutato da nove famiglie su dieci, mirato a monitorare più i consumatori che i telespettatori.
In questa guida, Harry Chambers propone una grande varietà di tattiche e di strategie per avere successo nell'odierno contesto lavorativo. Il libro evidenzia alcuni elementi di grande importanza ai fini del miglioramento dell'efficacia comunicativa, in particolare: identifica le sfide poste dal mondo reale dell'economia e delle aziende che gli operatori tecnico-scientifici devono affrontare sul posto di lavoro; offre precisi strumenti di autovalutazione ed esercizi per determinare il proprio livello di competenza comunicatica; mostra come sviluppare un piano d'azione personalizzato per migliorare le competenze di comunicazione; dà consigli anche per diventare un migliore ascoltatore.