Per il sentimento filiale che ha ispirato queste pagine, l’autore potrebbe ripetere con il Petrarca della canzone Alla Vergine: «Amor mi spinge a dir di te parole». Per quanto concerne il contenuto, egli ha inteso dare voce ad alcuni grandi “cantori” di Maria del sempre affascinante mondo francescano.
Molti cantori mariani, appartenenti a tale movimento, meriterebbero un posto d’onore in un’ipotetica, ampia e diramata galleria. Per comprensibili motivi, ne sono stati selezionati sette, come le note musicali: innanzitutto Francesco d’Assisi, che nutriva un amore ineffabile e illimitato per la Madre di Gesù, poi due figure femminili dalla intensa e tenera esperienza mariana (Chiara d’Assisi e Angela da Foligno), quindi tre mariologi raffinati e devoti di Maria (Antonio di Padova, Bonaventura da Bagnoregio e Giovanni Duns Scoto), infine Massimiliano Maria Kolbe, che ha dedicato tutta la sua vita all’Immacolata, fino al supremo sacrificio nel campo di concentramento di Auschwitz.
Si tratta di sette celebri voci, il cui “canto” è di tale bellezza che potrebbe essere paragonato a quello dei beati in cielo, dei quali Dante, totalmente rapito, nel XXIII canto del Paradiso afferma: «Facean suonar lo nome di Maria /.../ “Regina coeli” cantando sì dolce, / che mai da me non si partì il diletto».
Destinatari
Sacerdoti e religiosi in generale.
Autore
Bernardo Commodi, nato a Gubbio (PG) nel 1945, è stato per più di tre lustri Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali dell’Umbria. Ha al suo attivo una serie di apprezzati articoli e libri sulla storia e spiritualità francescane. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Un tuffo nell’infinito. Spiritualità e attualità di Angela da Foligno (2006); Un cammino di conversione con Angela da Foligno 2008; Una virtù al mese con Angela da Foligno (2009).
Punti forti
La bellezza degli inni.
La presenza dei più grandi “cantori” francescani di Maria.
Dalla tradizione mariana cento preghiere antiche, moderne, classiche e innovatrici: dall’Ave Maria al grande inno Akhatistos della tradizione orientale; dalle preghiere di consacrazione al Cuore Immacolato, alle litanie di Lourdes: un breviario mariano per ogni occasione.
Destinatari
Un ampio pubblico
Punti forti
Sono presenti preghiere note e poco note, antiche e moderne.
La figura di Maria, molto amata dai fedeli.
«Cristo è il Maestro per eccellenza, il rivelatore e la rivelazione. Non si tratta solo di imparare le cose che Egli ha insegnato, ma di “imparare Lui”. Ma quale maestra, in questo, più esperta di Maria? Se sul versante divino è lo Spirito il Maestro interiore che ci porta alla piena verità di Cristo, tra gli esseri umani, nessuno meglio di Lei conosce Cristo, nessuno come la Madre può introdurci a una conoscenza profonda del suo mistero».
Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, 14
Destinatari
Un ampio pubblico di credenti.
Autore
Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro a Roma e Vicario generale di Sua Santità Benedetto XVI per la Città del Vaticano, è autore di numerosi volumi di spiritualità, liturgia e meditazione. Predicatore profondo e ispirato, sa trasmettere il messaggio cristiano con passione e convinzione. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Dov’è il tuo Dio? (2004), La firma di Dio (2004), Come andremo a finire? (2004), Dio è amore (2005), Non uccidere la libertà (2005), Nel buio brillano le stelle (2005), Prepara la culla: è Natale (2005), Prega e sarai felice! (2006), Via della croce e del cristiano (2007), Nelle mani di Dio (2010) Giovanni Paolo II. Nel cuore del mondo (2011).
Punti forti
Un autore noto.
La figura di Maria, tra le più amate dai fedeli.
Il meraviglioso diario spirituale di Elisabetta Szanto (Ungheria),
il grande messaggio della Madonna: la Fiamma d'Amore del suo Cuore Immacolato per la salvezza del mondo.
La presente opéra non vuole essere nè un'analisi esegetica nè uno studio teologico, ma solo presentare semplici riflessioni sui rapporti personali di Maria: vale a dire su come, nei racconti evangelici, essa parla, tace, agisce, in rapporto alle altre persone. I vangeli delineano la figura di Maria con grande leggerezza di tocco, ma non in maniera indeterminata. La presente opera si inserisce nella riflessione che il popolo cristiano sviluppa su Maria da sempre, riconoscendo in essa tutto ciò che fa grande la donna e, proprio per questo, la sua unicità esemplare.
La Via matris, suddivisa in sette stazioni, è una forma di preghiera della pietà popolare, simile per certi versi alla Via crucis. È una meditazione sulle parole rivolte a Maria dall’anziano Simeone nel tempio. Il testo proposto è attento in modo particolare a far risaltare la somiglianza delle sofferenze di Maria con quelle di tante donne e madri, dando voce alle domande e ai bisogni espressi o taciti che, in ogni momento di dolore, ogni cuore angosciato pare innalzare al Cielo in un’estrema richiesta di aiuto.
Autore
GIUSEPPE MILITELLO, parroco nella diocesi di Savona-Noli e docente in teologia, è responsabile dell’Opera diocesana pellegrinaggi e coordinatore diocesano dei Gruppi di preghiera di padre Pio in diocesi. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Chi legge le letture? Introduzione al ministero del lettore (Effatà, 2009), Signore perché? Via crucis (Paoline, 2009), Cosa farò da grande? Storia di un’esperienza educativa (Esperienze, 2010), Nel tuo forte abbraccio. Il mese di san Giuseppe (Effatà, 2010), Alla scoperta del Concilio Vaticano II (Sugarco, 2010), I Salmi. Una preghiera giovane (EMP, 2010), Nostra Signora di Misericordia (San Paolo, 2010).
Fra i temi più sensibili affrontati su Maria si sottolineano l'inculturazione, i due dogmi pontifici, il magistero, la spiritualità mariana, l'evento di Fatima e, a proposito di quest'ultimo, lo studio mostra come Giovanni Paolo II abbia modulato il suo magistero proprio in base a questo straordinario evento, non soltanto in campo mariologico, ma anche in quello pastorale.
L’autore, affermato iconografo, intende guidarci alla contemplazione di 12 icone dellaVergine Maria.Attraverso le immagini egli mette in risalto la figura di Gesù e Maria in una riproduzione che pur rifacendosi all’iconografia tradizionale, cerca di conferire modernità di espressione.
Ogni icona è preceduta da un brano biblico, a dimostrare che le “icone” hanno origine e sono una interpretazione della Parola di Dio.
Seguono poi una “meditazione-contemplazione” sempre in riferimento all’immagine e al testo biblico e una “riflessione per la vita”. Si conclude la contemplazione di ogni immagine con la preghiera di autori sacri occidentali, orientali e dalla liturgia bizantina.
DESTINATARI
Laici impegnati, sacerdoti, religiosi
AUTORE
Antonio Bongiorno è diacono permanente della Diocesi di Lecce. Affermato iconografo, si è avvicinato al mondo della rappresentazione sacra della Tradizione orientale come allievo di Egon Sendler presso la scuola di iconografia di Seriate (Bergano). Ha poi perfezionato le sue conoscenze tecniche alla scuola di Rublev, sotto la guida di Alexander Stalnov di San Pietroburgo. Con Paoline Editoriale libri ha pubblicato: La via della croce. Il mistero cristiano contemplato con le icone (2004); Lo splendore dell’icona nelle feste liturgiche (2005); Lo splendore dell’amore. Icone del Cantico dei Cantici (2009).
Nella scansione dei suoi capitoli: Maria e la nuova famiglia di Gesù (cap. 1); “Sono fuori e ti cercano” (cap. 2); Maria – Madre della Parola (cap. 3); Perfetta Discepola della divina Parola (cap. 4); e nell’Appendice: Un sacerdote innamorato della Beata Vergine: San Tommaso d’Aquino, il libro disegna un ideale itinerario di progressiva “familiarita” con Cristo, in compagnia della persona che più gli è stato vicina e “socia” nell’opera della Redenzione.
Una raccolta di preghiere innalzate nei vari secoli da poeti e cantori alla Donna della danza e illustrate con le opere d’arte della Basilica di Santa Maria Maggiore e dell’Accademia Carrara di Bergamo. Valido contributo a una sempre più approfondita conoscenza delle radici cristiane dell’Europa e al consolidamento dell’amore per Maria, la cui intercessione aiuta i credenti a «mutare il mesto incedere in passo di danza».
Destinatari
Tutti e in particolar modo i devoti di Maria.
Autore
VALENTINO SALVOLDI, laureato in filosofia e teologia morale, docente di antropologia culturale, ha condiviso la sua competenza all’Accademia alfonsiana di Roma, in collaborazione con Bernard Häring, dopo aver insegnato per quattordici anni in Nigeria, Burundi e Zambia. Ora è «professore visitatore» soprattutto nei paesi del Sud del mondo. È anche giornalista e ha pubblicato numerosi libri tradotti in altre lingue.
Mi trovavo appeso a un chiodo piantato nella roccia. Aveva iniziato a cadere la neve, leggera ma insistente. Il paesaggio era avvolto da una nebbia spettrale: gli alberi avevano perso il loro verde naturale, la verticalità della parete, così tristemente grigia, cominciava a imbiancarsi con i primi fiocchi che si posavano lievi. Sullo sfondo, le cime scure e immobili svettavano nel cielo, come ombre allungate ai margini del bosco. Procedevamo lentissimi, di tanto in tanto il mio compagno spariva nelle nuvole e soltanto il suono forte del martello che conficcava qualche chiodo nella roccia disturbava quel silenzio assoluto.
Nonostante temperature rigidissime, gocce di sudore bagnavano la mia fronte per la paura di cadere. Il fiato si condensava in vapore nell’aria gelata. Gli appigli erano bagnati e scivolosi. Mi chiedevo: «Perché rischi tanto?». Ma sapevo che era impossibile scalare senza rischio. Le parole uscirono da sole, quasi con un grido: «Ma chi te lo fa fare?».
«Come?» chiese in lontananza il mio compagno in sosta. «Nulla… niente di importante! Parlavo con la roccia!»risposi in tono scherzoso.
Con il fiato sospeso mi allungai verso una cavità piccolissima, chiusi gli occhi e con molta attenzione inserii un altro chiodo. Martellai, ma entrò solo di pochi centimetri. Non avevo alternative, dovevo caricarlo di peso. L’avrei fatto con tutte le precauzioni.
«Terrà o non terrà?» mi chiesi. All’improvviso lo osservai piegarsi paurosamente.
«Tieni! Devi tenere!» gridai. E sentii gli acidi dello stomaco salirmi in bocca. Stavo cadendo! Il vuoto mi risucchiava verso il basso. Mi lasciai andare, accusai un primo duro colpo, per poi precipitare ancora a testa in giù. Istintivamente pensai che fosse finita. Chiusi gli occhi aspettando il botto. All’improvviso sentii uno strattone e vidi che ero sospeso nel vuoto. Provai un senso di nausea: dopo un volo di oltre venti metri tremavo come una foglia. Tutta la mia prestanza fisica, il mio carattere forte e baldanzoso, la mia abitudine alle grandi sfide non erano più niente: avevo paura! Ero ancora vivo, consapevole però di come la morte mi avesse sfiorato. Il mio compagno si fece il segno della croce. Lo guardai meravigliato e gli gridai: «Sono un uomo fortunato!».
Come riconosceva papa Giovanni Paolo II a proposito di quelle versate dal bassorilievo della Madonna di Siracusa, le lacrime di Maria parlano di tenerezza, di conforto, di misericordia divina, ma anche di dolore. Papa Wojtyla aggiungeva che le lacrime della Madonna sono in ogni caso “il segno di una presenza materna e un appello a convertirsi a Dio, abbandonando la via del male per seguire fedelmente Gesù Cristo”.