Guardare alla bioetica nell'orizzonte della complessità significa proporre un collegamento tra le sue diverse dimensioni: quella medica, che riguarda la nascita dell'uomo, la sua salute, la sua morte dinanzi alle nuove possibilità offerte dalle biotecnologie; quella ambientale, che s'interessa alle questioni di valore connesse alle conseguenze pratiche del rapporto tra l'uomo e la natura; quella animale, che si occupa degli aspetti morali, sociali, giuridici delle relazioni dell'uomo con le altre specie. La riflessione filosofica è chiamata a un confronto critico con le diverse scienze della vita, dalla biologia alla medicina umana e veterinaria, dall'ecologia all'etologia. Da qui una serie di interrogativi, per molti aspetti inediti: quali sono i confini del nostro universo morale? quali le nuove frontiere della giustizia? come raccordare gli interessi dell'umanità attuale con quelli delle generazioni future, dell'ambiente e delle altre specie? La risposta è in un umanesimo capace di andare oltre le mura della città dell'uomo, nel riconoscimento dei nuovi soggetti che appartengono anch'essi alla comunità di vita della terra.
Esplorare le possibilità e le condizioni di un umanesimo ecologico, è il progetto che guida la rilettura di quattro pensatori - Voltaire, Michelet, Thoreau, Gandhi - accomunati dall'idea che l'universo sia troppo grande per essere solo la dimora dell'uomo. La filosofia della tolleranza come etica del riconoscimento (Voltaire), la visione del processo rivoluzionario come emancipazione di tutte le creature (Michelet), la teoria e la pratica di un'ecologia della libertà (Thoreau), la concezione della non violenza come rispetto integrale della vita in ogni sua forma (Gandhi) scandiscono, nella diversità dei percorsi, le tappe di un itinerario ideale che procede oltre le mura della città dell'uomo verso la grande società dei viventi.
Vero e proprio fulcro della ricerca in bioetica medica, la relazione terapeutica si trova ora in una fase di transizione ed è oggetto di una rivisitazione complessiva. Questo saggio vuole offrire una disamina storico-critica della relazione terapeutica, anche alla luce dell'affermarsi del consenso informato, al fine di tratteggiare quelle nuove dimensioni del rapporto medico-paziente che si candidano a definire nel prossimo futuro i profili comportamentali e, in generale, su una dimensione etico-filosofica, il nucleo stesso della missione della sanità. Luisella Battaglia insegna Filosofia Morale e Bioetica nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Genova e dirige l'Istituto Italiano di Bioetica.