A BRESCELLO, DOVE PEPPONE È SINDACO E DON CAMILLO PARROCO, SI STA ORGANIZZANDO UN GEMELLAGGIO CON BREZWYSCEWSKI, UN PAESETTO DELLA CAMPAGNA RUSSA. AL BATTAGLIERO PARROCO L’INIZIATIVA NON PIACE E PENSA DI CONTRASTARLA UTILIZZANDO A SCOPO PROPAGANDISTICO DUE PROFUGHI RUSSI CHE FA OSPITARE DI CASCINA IN CASCINA. MA L’ESPEDIENTE PERDE OGNI VALORE QUANDO SI VIENE A SCOPRIRE CHE SI TRATTA DI DUE ITALIANISSIMI LESTOFANTI. IL GEMELLAGGIO È DECISO E PEPPONE COMPONE IL DRAPPELLO DI “COMPAGNI” CHE SI RECHERÀ IN RUSSIA PER LE CELEBRAZIONI. MINACCIANDO IL SINDACO DI RENDERE PUBBLICA UNA CERTA SUA SCAPPATELLA SENTIMENTALE, DON CAMILLO LO COSTRINGE AD INSERIRE IL NOME DEL PARROCO NELLA LISTA DEI PARTENTI SOTTO COPERTURA. DON CAMILLO È, NATURALMENTE, L’OSPITE PIÙ IRREQUIETO PERCHÉ NON PUÒ ESIMERSI DAL COMPIERE LA PROPRIA MISSIONE SACERDOTALE; CELEBRA LA MESSA, RIDÀ ENERGIA E CORAGGIO AD UN POPE RUSSO, GUIDA VERSO IL MATRIMONIO L’AMORE DI UN PARTECIPANTE AL VIAGGIO NEI CONFRONTI DELLA INTERPRETE RUSSA CHE LI ACCOMPAGNA. MA PEPPONE SI VENDICHERÀ FACENDOSI AMMETTERE, VESTITO DA MONSIGNORE, IN UNA CROCIERA DI GIOVANI SACERDOTI CHE DON CAMILLO, TORNATO A BRESCELLO, AVRÀ L’INCARICO DI ACCOMPAGNARE NEGLI STATI UNITI.
UN PICCOLO PAESE DELLA BASSA EMILIANA, GIUGNO 1946. DON CAMILLO, PARROCO DEL PAESE, È UN BRAVO SACERDOTE CHE NON INCARNA CERTO LO STEREOTIPO DEL MITE PRETINO DI PROVINCIA: EGLI È INFATTI IMPULSIVO ED ESUBERANTE, NONCHÉ DOTATO DI UNA GRANDE FORZA.DON CAMILLO RIMANE MOLTO IRRITATO E DELUSO, COME LA SIGNORA CRISTINA, LA VECCHIA MAESTRA DEL PAESE, E L’AVVOCATO STILETTI, L’UNICO CONSIGLIERE DELL’OPPOSIZIONE ELETTO, PER LA VITTORIA ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE LOCALI DI GIUSEPPE BOTTAZZI, DETTO PEPPONE, CAPO DELLA SEZIONE LOCALE DEL PCI, NONCHÉ VECCHIO AMICO DI DON CAMILLO, SEBBENE I LITIGI TRA I DUE SIANO ALL’ORDINE DEL GIORNO. IL NUOVO SINDACO È INFATTI UN SUO RIVALE POLITICO, PERCHÉ DON CAMILLO, CONVINTO DELLE SUE BUONE INTENZIONI, NON RINUNCIA A IMMISCHIARSI IN FACCENDE POLITICHE. DON CAMILLO APPOGGIA I PROPRIETARI TERRIERI DEL PAESE PER EVITARE ESPROPRI; PEPPONE INVECE DIFENDE LA CAUSA DI CONTADINI E OPERAI, ANCHE SE, ARMANDOSI DI BUON SENSO, I DUE SI RITROVANO QUASI SEMPRE D’ACCORDO…
IL BURBERO SINDACO COMUNISTA PEPPONE È SCAVALCATO A SINISTRA DAI COMPAGNI E A DESTRA DAL FIGLIO.
IL POLEMICO PARROCO DON CAMILLO È CONTESTATO DALLA NIPOTE DISINIBITA E DAL GIOVANE PRETE CONCILIARE.
IL MALINCONICO FILM TESTIMONIA LA FEDELTÀ DEL VECCHIO REGISTA A UNA CONCEZIONE CLASSICA DEL CINEMA.
ACCUMULA LE NOVITÀ CHE SONO NELL’ARIA E QUASI ANTICIPA IL “COMPROMESSO STORICO”.
1948. NEL PAESE PROSEGUE LA RIVALITÀ TRA DON CAMILLO E PEPPONE, CHE CONTINUANO A FARSI I SOLITI DISPETTI. PEPPONE, INOLTRE, SI CANDIDA COME DEPUTATO, COSA CHE FA USCIRE DAI GANGHERI DON CAMILLO, CHE SI RITROVA SEMPRE PIÙ SPESSO DAVANTI ALL’ALTAR MAGGIORE PER PROTESTARE CON IL CRISTO. TANTI EPISODI DIVERTENTI, COME IL RITROVAMENTO DEL CARRO ARMATO, L’ESAME DI QUINTA ELEMENTARE DI PEPPONE, NECESSARIO PER LA CANDIDATURA A DEPUTATO, IL FURTO DEI POLLI DI DON CAMILLO, LA POTENZIALE STORIA D’AMORE TRA PEPPONE E LA PROCACE CLOTILDE, SEGRETARIA DELLA FEDERAZIONE, E IL COMIZIO TENUTO DA PEPPONE DOVE DOPO AVER SENTITO LA CANZONE DEL PIAVE CAMBIA COMPLETAMENTE IL TENORE DEL DISCORSO, DA COMUNISTA A MONARCHICO DICENDO PURE “PER IL BENE DEL PAESE, DEL RE E DELLA PATRIA”. ALLA FINE, PEPPONE SARÀ COSTRETTO A SCEGLIERE SE INIZIARE UNA CARRIERA DA DEPUTATO A ROMA O RESTARE NEL SUO PAESINO IN VESTE DI SINDACO, E SOLO ALL’ULTIMO SAPRÀ PRENDERE LA SUA DECISIONE DOPO LE STRUGGENTI PAROLE DEL SUO AMICO DON CAMILLO.
IL PARROCO DI BRESCELLO È STATO PROMOSSO MONSIGNORE E TRASFERITO A ROMA DOVE SI TROVA ANCHE PEPPONE, ELETTO SENATORE. I DUE NON SI VEDONO MAI MA LA NOSTALGIA PER BRESCELLO LI UNISCE INCONSAPEVOLMENTE. IL MIRACOLO INASPETTATAMENTE SI AVVERA: A BRESCELLO SCOPPIA UNA GROSSA LITE TRA COMUNISTI E CATTOLICI E IL PCI DA UNA PARTE E IL VATICANO DALL’ALTRA NON TROVANO DI MEGLIO CHE INVIARE SUL POSTO DON CAMILLO E PEPPONE, QUALI ELEMENTI MODERATORI, PERCHÉ SI RAGGIUNGA UN ACCORDO CIRCA LA COSTRUZIONE DELLA CASA DEL POPOLO LA CUI EDIFICAZIONE RICHIEDEREBBE LA DEMOLIZIONE DI UNA PICCOLA CAPPELLA VOTIVA. ALTRE GRANE OPPORRANNO DON CAMILLO A PEPPONE: IL MATRIMONIO DEL FIGLIO DI PEPPONE; L’OLTRAGGIO SUBITO DALLA COMPAGNA GISELLA; I FATTI DI LUGLIO, MA ALLA FINE I DUE TORNANO A ROMA STRINGENDOSI LA MANO.
UN BAFFUTO MECCANICO E UN AMICO CAMIONISTA, APPASSIONATI DI AUTOCROSS, VINCONO A PARI MERITO UNA DI QUESTE CORSE, IL CUI PRIMO PREMIO ∏ UNA FIAMMANTE VETTURETTA DEL TIPO "DUNE BUGGY". ANZICHÈ∏ DIVIDERSELA, I DUE SE LA GIOCANO IN UNA GARA DI RESISTENZA GASTRONOMICA, INTERROTTA SUL PIÙΩ BELLO DA UNA BANDA DI MOTOCICLISTI, CHE METTONO A SOQQUADRO IL LOCALE IN CUI AVVIENE LA SFIDA E DISTRUGGONO LA "DUNE BUGGY". IL VERO OBIETTIVO DEI GANGSTER, CHE DIPENDONO DA UNO SPECULATORE EDILIZIO, ∏ UN VICINO LUNA-PARK, CHE IL LORO PADRONE VUOLE FAR SPARIRE PER ERIGERE, AL SUO POSTO, UN GRATTACIELO. IN UNA SERIE DI SCONTRI CON GLI UOMINI DEL "BOSS", RISOLTI A FURIA DI PUGNI IN PROPRIO FAVORE, I DUE AMICI NON SOLO COSTRINGONO LO SPECULATORE A RINUNCIARE AL SUO SCOPO, MA OTTENGONO DA LUI, IN CAMBIO DI QUELLA DISTRUTTA, NON UNA MA DUE "DUNE BUGGY". VI SONO APPENA SALITI, PERÒ, CHE SI DANNEGGIANO A VICENDA: UNA DELLE DUE AUTO S'INCENDIA; QUANTO ALL'ALTRA, DOVRANNO PER FORZA RIGIOCARSELA.
LA STORIA CONTINUA CON LE AVVENTURE DI DON CAMILLO, SOLLEVATO DALL’INCARICO DI PARROCO DEL SUO PAESINO PER PUNIZIONE, CUI SI AGGIUNGE IL VIAGGIO FORZATO NELLA REMOTA PARROCCHIA DI MONTENARA, SPERDUTA TRA I MONTI. QUI, IN UN AMBIENTE FREDDO, SVOLGE IL SUO MINISTERO NEL LUOGO FREQUENTATO DALLA SOLA PERPETUA. NEL FRATTEMPO NEL PAESE DI DON CAMILLO, PEPPONE SI RITROVA AD AFFRONTARE MOLTI PROBLEMI E NON HA NEANCHE L’AIUTO DEL NUOVO PARROCO. SOLO IL RITORNO DI DON CAMILLO PORRÀ FINE ALLE DISPUTE CHE COINVOLGONO ANCHE UN PROPRIETARIO TERRIERO (CAGNOLA), CHE NON VOLEVA CEDERE PARTE DELLE SUE TERRE PER COSTRUIRE UN ARGINE SUL PO, PER PREVENIRE ALLUVIONI, E CHE, IN UN ALTERCO, FERISCE IL COMPAGNO DETTO “IL NERO”, CREDENDO DI AVERLO ADDIRITTURA UCCISO E VIENE FERITO A SUA VOLTA DA PEPPONE, CHE ANCH’ESSO TEME DI AVERLO AMMAZZATO. ENTRAMBI PER AVERE UN ALIBI SI RIVOLGONO A DON CAMILLO NEL SUO ESILIO A MONTENARA. DON CAMILLO RIESCE A CALMARE LA SITUAZIONE, STRAPPANDO LA PROMESSA A CAGNOLA CHE EGLI AVREBBE CEDUTO LE TERRE NECESSARIE PER FARE L’ARGINE. PER QUESTO FATTO, PEPPONE SI RIVOLGE AL VESCOVO PER FAR TORNARE DON CAMILLO AL SUO PAESINO, E VIENE ACCONTENTATO, CON L’AMMONIMENTO DA PARTE DEL PRELATO, CHE POI NON VENGA PIÙ A LAMENTARSI SE RICEVERÀ ANCORA TAVOLATE IN TESTA….
LO SCENARIO DELL'HIMALAYA, LA VITA E LE TRADIZIONI TIBETANE. DOPO I FILM SETTE ANNI IN TIBET, PICCOLO BUDDHA E KUNDUN UNA STORIA EPICA SOSTENUTA DA ELEMENTI COME L'ORGOGLIO E LA PERSEVERANZA. LA FANCIULLEZZA DEL FUTURO CAPO DI UN VILLAGGIO E UN LUNGO VIAGGIO IN CAROVANA ATTRAVERSO LE MONTAGNE E LE INSIDIE ATMOSFERICHE. UN FILM PER CHI AMA I PAESAGGI MAESTOSI, SENZA TEMPO E LE STORIE TRADIZIONALI. LO STILE ∏ POETICO E GLI INTERPRETI ADERENTI AI LORO RUOLI.
LA STORIA È QUANTO MAI ATTUALE: IL DIRETTORE DI UN GIORNALE SI OPPONE ALLA CESSIONE DEL QUOTIDIANO DOPO LA MORTE DELL’EDITORE PER PORTARE A TERMINE UNA CAMPAGNA CONTRO UN’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE.
SCRITTO E DIRETTO DA UN EX GIORNALISTA CHE S’ISPIRÒ A FATTI VERI (LA CHIUSURA DEL “NEW YORK WORLD” DOPO LA MORTE DI JOSEPH PULITZER).
I DUETTI BOGART/BARRYMORE SONO D’ANTOLOGIA.
GIRATO NEGLI UFFICI DEL NEW YORK DAILY NEWS.
BOGART PRONUNCIA LA PIÙ CELEBRE BATTUTA DEL CINEMA:
È LA STAMPA, BELLEZZA, LA STAMPA. E TU NON CI PUOI FARE NIENTE... NIENTE.
UNA FUNZIONARIA DELL’UNRRA CERCA DI AIUTARE, NELL’IMMEDIATO DOPOGUERRA, I BAMBINI DISPERSI TRA CUI UN PICCOLO CECOSLOVACCO DI NOME KAREL MALIK, SCAMPATO AD AUSCHWITZ DOPO ESSERE STATO SEPARATO DALLA MADRE. DURANTE IL TRASPORTO SCAPPA CON UN PICCOLO COMPAGNO FRANCESE, MA QUEST’ULTIMO MUORE ANNEGATO. VAGABONDANDO TRA LE ROVINE DELLA CITTÀ DISTRUTTA INCONTRA RALPH STEVENSON, UN INGEGNERE MILITARE AMERICANO...
DAI RACCONTI DI JAMES EDWARD GRANT. UNA BANDA DI LADRI DI GIOIELLI STA FACENDO IMPAZZIRE LA POLIZIA. A RISOLVERE IL CASO, PRENDENDO I CRIMINALI ADDIRITTURA CON LE MANI NEL SACCO, CI PENSA UN’INVESTIGATORE PRIVATO (CARY GRANT) AIUTATO DA UNA GRAZIOSA GIORNALISTA (JOAN BENNETT) INNAMORATA DI LUI.
È UNA BELLA GARA, ALLIETATA DA INTERMEZZI SENTIMENTALI.
LA TRAGICA DISINTEGRAZIONE DI UNA FAMIGLIA TEDESCA CHE FA CAPO A UN DOCENTE UNIVERSITARIO DI ORIGINE EBRAICA, SPOSATO IN SECONDE NOZZE CON UNA NOBILE, DOPO L’AVVENTO AL POTERE DI HITLER NEL 1933. TRATTO DA UN ROMANZO DI PHYLLIS BOTTOME, CHIUDE LA TRILOGIA TEDESCA DELL’ITALO-AMERICANO BORZAGE (BORZAGHI). MELODRAMMA DI PROPAGANDA ANTINAZISTA, PUNTATO SUI SENTIMENTI PRIVATI PIÙ CHE SUL DRAMMA COLLETTIVO, È DI UNA STRUGGENTE AUTENTICITÀ, IN LINEA CON LA PUDICA FINEZZA DEL SUO REGISTA. TUTTI BRAVI, MA FRANK MORGAN SOPRA TUTTI.