L'inizio di questa esposizione sull'archivio centrale della Santa Sede, l'Archivio Segreto Vaticano, mi viene suggerito da una celebre frase di Tertulliano, riguardante Gesù Cristo sotto il profilo etnico-religioso, nella quale c'è un riferimento anche agli archivi romani: "E tuttavia, come avrebbe potuto Gesù Cristo essere ammesso nella sinagoga, cosí all'improvviso, cosí ignoto, tanto che di lui non si conosceva con certezza neppure la tribù, il popolo, la famiglia, e infine la posizione nel censimento di Augusto, censimento che gli archivi romani custodiscono come veridica testimonianza della nascita di Cristo?". Il riferimento è quanto mai suggestivo ed interessante, anche se la notizia anagrafica non è più verificabile a causa delle ingenti distruzioni, saccheggi, perdite subite nel corso dei secoli dagli archivi delle antiche civiltà, ivi compresi quelli di Roma. Restano immutati tuttavia il significato e il valore della testimonianza, dalla quale emergono, come in genere da tutte le fonti documentarie, quanti e quali possano essere gli elementi di prova, conferma o meno, riscontrabili negli archivi, nell'ambito della ricerca storica.