Pietro Scoppola (1926-2007) è stato uno dei più autorevoli esponenti del mondo cattolico-democratico: intellettuale poliedrico, storico attento alle dinamiche della società contemporanea, studioso dell'evoluzione dei rapporti tra Chiesa, cultura religiosa e istituzioni democratiche. Questo volume ne ripercorre il pensiero, attraverso gli interventi di amici, colleghi, allievi che si sono interrogati sui temi principali della sua riflessione storiografica e del suo itinerario intellettuale: la crisi modernista e la dialettica tra Chiesa e democrazia; il fascismo e le guerre mondiali; il ruolo dei cattolici nella lunga stagione del dopoguerra, a partire dalle figure di Alcide De Gasperi e Aldo Moro.
Nell'ultimo decennio le stragi di Cefalonia e Corfù hanno ricevuto particolare attenzione da parte non solo degli studiosi, ma anche dei media e di esponenti delle istituzioni. Questo rinnovato interesse si è inserito in un contesto storiografico ricco e articolato, da cui è maturato un nutrito filone di studi che ha ridefinito l'approccio allo studio delle "Resistenze". A partire dagli anni Novanta, il biennio 1943-1945 è stato letto e interpretato alla luce di nuove categorie analitiche, che hanno fatto emergere la pluralità dei soggetti in campo, conferendo spessore alla presenza di donne e di uomini e alle loro azioni individuali e collettive, e hanno restituito visibilità a gesti fondamentali per la ricostruzione di quel tessuto di solidarietà che è fondamentale per la realizzazione della cittadinanza democratica. Il volume, oltre a fare il punto sullo stato dell'arte della storiografia sul tragico evento, offre i contributi di studiosi rappresentativi di varie generazioni storiografiche, che accompagnano il lettore attraverso una delle pagine più drammatiche della storia dell'Italia in guerra.