I maggiori autori e studiosi della traduzione letteraria sono raccolti in un libro di riferimento a cura di Franco Buffoni, tra i massimi esperti del settore a livello europeo. Da Bonnefoy e Sanesi a Bacigalupo, Magrelli e Gardini, sono messi in luce i diversi aspetti del tradurre, nell’idea che occorra comprendere e monitorare «il concetto di costante mutamento e trasformazione che è delle lingue e della traduzione, come metafora del nostro esistere».
Questa antologia ripropone in nuova versione "Kubla Khan" di Coleridge e "Tintern Abbey" di Wordsworth, "Ozymandias" di Shelley e "So we'll go no-more a roving" di Byron, accompagnati da composizioni poco note o assolutamente sconosciute. I poeti antologizzati in questi due volumi sono trentadue, per oltre tredicimila versi con testo a fronte, a dimostrazione che i "minori" da quelli di grande nome come Walter Scott e T.L. Peacock, a quelli da riscoprire in toto come Thomas Moore e Felicia Hemans - furono quanto mai vitali. L'opera è corredata da apparati critici e bibliografici.