Il 1° maggio 2004 ha segnato una data significativa per la disciplina dei beni culturali e del paesaggio. È entrato infatti in vigore il "Codice dei beni culturali e del paesaggio", varato il 22 gennaio 2004 sulla base della delega conferita dall'art.10 della legge 6 luglio 2002, n.137, la quale è valsa ad autorizzare anche l'adozione dei decreti legislativi 24 marzo 2006, nn.156 e 157. Tali decreti hanno introdotto correttivi ed integrazioni alle disposizioni del Codice, sia per la parte relativa ai beni culturali sia per quella concernente i beni paesaggistici e il paesaggio. Nel volume che qui si presenta, aggiornato alla luce dell'evoluzione normativa e giurisprudenziale intervenuta, il gruppo di studiosi a cui già si deve il commentario precedente, nonché il Commento al Testo unico del 29 ottobre 1999, offre una lettura approfondita del Codice. Partendo dall'esame dei singoli articoli sono sottolineati i collegamenti, le innovazioni, gli aspetti problematici e i criteri interpretativi più affidabili per risolverli. Nel delineare il regime che, complessivamente, ne scaturisce, gli autori non mancano di considerarne criticamente i risultati.
Il volume propone un'analisi dei principali istituti in cui si articola ciò che oggi definiamo il "diritto dei beni culturali" e analizza le linee di tendenza lungo le quali va evolvendosi la disciplina. L'obiettivo degli autori è quello di offrire gli strumenti conoscitivi per valutare le proposte e le scelte che vanno definendosi nel dibattito dottrinale e istituzionale, alla luce delle modifiche che hanno interessato e vanno interessando il sistema amministrativo e costituzionale dei beni culturali.