Costruire una chiesa è sempre stato uno dei compiti più difficili per un architetto, a causa della realtà così unica e trascendente che essa è chiamata ad accogliere e a manifestare. Tale compito si è fatto ancora più arduo nella nostra epoca per la difficoltà di comprendere il senso della trascendenza e del sacro. La teologia ha riflettuto prevalentemente sulla storia della salvezza e perciò sulla dimensione temporale, molto meno su quella spaziale. Nell'ottica dell'evangelizzazione promossa con tanto impegno da Papa Francesco, anche lo spazio e l'arte sacra hanno rilevanza e costituiscono una sfida urgente. In questo volume architetti, storici dell'arte e teologi affrontano la tematica dai vari punti di vista.
Quarantasette coniugi raccontano la storia della loro famiglia: gli innamoramenti, le delusioni, la sfida dell'accoglienza dei figli e del trascorrere degli anni. Senza censurare drammi, ripensamenti, errori e cadute, testimoniano che il matrimonio non è un'alleanza stipulata solo fra i due coniugi, ma con Dio stesso. È lui il primo ad essere fedele alla sua promessa. In tal modo è possibile trasformare le fatiche in gioia, rimanere fedeli malgrado le tentazioni, poiché è Dio che porta a compimento l'opera da lui iniziata. Per questo, come ci ricorda Papa Francesco, "il Signore, nella sua bontà, concede alla Chiesa di gioire per tante famiglie che, sostenute e alimentate da una fede sincera, realizzano nella fatica e nella gioia del quotidiano i beni del matrimonio".
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Perché i preti non si sposano? Come mai il celibato sta tanto a cuore alla Chiesa, se Gesù non l'aveva richiesto neanche agli apostoli? Non può quest'obbligo causare deviazioni della sessualità e della vita affettiva, fino a giungere ai ben noti casi di pedofilia? Negli ultimi tempi sembrano moltiplicarsi gli argomenti a favore di un'apertura ai preti sposati. Si obietta che il celibato non è un dogma, ma solo una disciplina sorta nel Medioevo; che è contro natura e quindi dannoso per l'equilibrio psicofisico della persona. E poi, se i preti potessero sposarsi, ci sarebbe un aumento delle vocazioni. A queste e altre domande e obiezioni rispondono in questo volume diversi esperti, che con linguaggio chiaro e documentato aiutano a scoprire e capire il valore del celibato oggi nella vita consacrata, alla luce delle Scritture e del Magistero della Chiesa.
InFormAzione, un'espressione che racchiude tre significati: Informazione, Formazione, Azione. Si fa di tutto per non vedere, o per occultare, l'iniqua distribuzione di salute, morte e malattia nel mondo, e la sofferenza che ne deriva, perché conoscerle può essere doloroso ed è difficile muovere un dito. Spesso si fanno scelte senza capirne le implicazioni. Conoscenza e formazione sono invece la base per un agire consapevole che miri a ridurre le disuguaglianze, soprattutto quando si tratta della salute delle persone: di tutte le persone del mondo. InFormAzione declina le tre parole analizzando quello che, in ambito sanitario, raccontano, non raccontano, o raccontano solo in parte i media. Quello che si fa, non si fa, o si cerca di fare nelle università. Quello che fanno, non fanno, o dovrebbero fare le istituzioni e la società civile. Perché la salute del mondo richiede cittadini informati e attivi. Governi impegnati a salvaguardare questo bene comune, agendo anche sui suoi determinanti sociali e ambientali. Una società civile competente e capace di uno sguardo globale, pronta a fare pressione su chi deve prendere decisioni sul diritto alla vita di milioni di persone. InFormAzione richiama alla responsabilità individuale e collettiva, necessaria in un mondo in cui, accanto a Paesi a capitalismo avanzato e a quelli con tassi di crescita economica da rivoluzione industriale, persiste la disperazione di popolazioni per le quali la salute, lungi dall'essere un diritto, è un miraggio.