Nell'Europa lacerata dalle guerre e percorsa dal millenarismo, dal profetismo, dal radicalismo, la Compagnia di Gesù nacque col duplice scopo di affiancare il papa nella riconquista dei paesi passati al protestantesimo e di evangelizzare i mondi d'oltremare. Nonostante lo speciale voto di obbedienza che la fece rappresentare come l'esercito agguerrito della Santa Sede, numerosi sono stati, nella storia, gli scontri tra la Compagnia e il papato. Fu un papa, Clemente XIV, a sopprimere nel 1773 l'ordine religioso, con il pretesto che la sua presenza ostacolava la pace vera e durevole nella Chiesa. Ciononostante la Compagnia continuò a esistere In piccole enclaves, europee e non, fino a che - di nuovo per volontà di un capo della Chiesa, Pio VII, nel 1815 - l'ordine rinacque, pronto a rimettersi al fianco di Roma e a difenderne le posizioni più conservatrici. Divenne così il simbolo della restaurazione in Europa, oltre che il principale ostacolo a ogni forma d'incontro tra cultura cristiana e mondo moderno. Ancora una volta la Compagnia diventò un'organizzazione capace di accogliere intransigenti e moderati, intellettuali conservatori e moderni, evoluzionisti e molti altri opposti, così com'era stato al momento della sua nascita e della sua storia in età moderna. E ancora una volta generò conflitti e conciliazioni, sopravvivenze e rinnovamenti della tradizione e dell'esperienza religiosa che alimentarono contrasti con il papato, particolarmente gravi all'epoca del pontificato di Giovanni Paolo II.