Per quattro secoli ha goduto il privilegio di essere lui il "vero" Matteo. Da quando Giovan Pietro Bellori, il biografo di Caravaggio, ne aveva accreditato l'identità, nessuno più ne aveva messo in dubbio le credenziali. Poi, a metà degli anni Ottanta del Novecento, alcuni storici manifestarono un dubbio amletico: chi è il "vero" Matteo che Caravaggio ha raffigurato nella Vocazione di San Luigi dei Francesi? Sarà l'uomo dall'aspetto ben curato, la folta barba, sontuosamente vestito, che sembra indicare se stesso rispondendo alla chiamata di Cristo; oppure è il giovane senza barba, la testa fìssa sul tavolo a contare i soldi, che sembra non accorgersi nemmeno dell'entrata di Gesù in scena? Questa seconda ipotesi è stata recentemente riproposta, e nonostante il dibattito svoltosi a metà degli anni Ottanta sia caduto ben presto nel dimenticatoio, l'idea che il "vero" Matteo sia il personaggio a capotavola, rimane suggestiva, ricca di spunti interpretativi e tutt'altro che peregrina. Si tratta di un caso di dissimulazione, non insolito per l'epoca di Caravaggio, oppure di un abbaglio critico? Questo libro raccoglie i testi principali del dibattito svoltosi negli ultimi trent'anni su questo caso, per lo più inediti in Italia. Presentazione di Maurizio Cecchetti.