Questo libro nasce dalla doppia passione di Remo Ceserani e Umberto Eco che, indipendentemente uno dall'altro, hanno catalogato nel corso degli anni i brani sulla nebbia in cui via via si imbattevano: a un certo punto, scoperta la comune mania, hanno deciso di mettere insieme i loro appunti e dar vita a questo libro che antologizza racconti, pagine di romanzo, poesie e canzoni provenienti dall'intera letteratura occidentale, a partire da Omero e Virgilio fino a Gianni Celati e allo stesso Eco. Il tutto in un quadro sistematico che organizza tipologicamente le varie declinazioni di quella che è da considerare senz'altro come una delle più potenti e suggestive metafore letterarie.
«La nebbia è uterina. Ti protegge. Legioni di esseri umani desidererebbero tornare nell'utero (di chiunque, come diceva Woody Allen). La nebbia ti realizza questo sogno impossibile. Ti concede una felicità amniotica. Hai la sensazione che forse un giorno uscirai dalla vagina e dovrai affrontare il mondo, ma per il momento sei salvo. E siccome la nascita è l'inizio del percorso che ti porterà inesorabilmente alla morte, la nebbia è la garanzia (ahimè virtuale) che alla morte forse non perverrai. Basterebbe fermarsi lì. Ma proprio perché non sai dove sei, nella nebbia tendi a muoverti per uscirne (che è stolida follia e folle stupidità). Chi ha ventura di starci, vuole venirne fuori. Per questo tutti gli uomini sono mortali».
Dalla prefazione di Umberto Eco