Tra le più antiche testimonianze delle origini del taoismo, Neiye è un breve trattato di straordinaria intensità poetica e concettuale, risalente alla metà del secolo IV a. C. Non rappresenta solo un testo cardine della religiosità e della meditazione orientale: è anche il primo tentativo di spiegare e incoraggiare la pratica quotidiana della "coltivazione interiore", ossia la ricerca di un'armonia integrale e psicofisica tra le diverse forze che regolano la vita umana. Questo cammino di spiritualità permette all'uomo di attingere alla propria energia vitale (qi) e di comprendere la propria intima consonanza con il cosmo. La riscoperta di Neiye è uno dei frutti più interessanti delle ricerche sul pensiero della Cina antica che abbiano avuto luogo negli ultimi decenni.
Dalla dinastia Shang, risalente al 2000 a.C., ai fermenti innovativi del Novecento, Anne Cheng ripercorre l'evoluzione intellettuale e spirituale della Cina. Lo stesso paese che oggi si pone come interlocutore essenziale dell'Occidente proprio sul piano della meditazione filosofica. Da oltre 4000 anni la cultura cinese offre di sé l'immagine di una straordinaria continuità. La Cina ha visto la nascita di concezioni filosofiche assolutamente originali, è stata in grado di assimilare il buddhismo e poi, in epoca moderna, di aprire un dialogo con l'Occidente. Anne Cheng ci offre una sintesi equilibrata utile sia a chi si avvicina all'argomento per la prima volta, sia ai cultori della materia.