La valorizzazione dei musei è oggi argomento di scelte politiche discusse e di un dibattito non sempre sereno e meditato, al quale questo volume offre un contributo scientifico di esperienze e di riflessioni, nella convinzione che non possa esserci valorizzazione senza un'adeguata comunicazione. L'idea di un confronto internazionale, che ponga al centro della discussione il rapporto del museo con i visitatori, scaturisce dall'urgenza più recente dell'istituzione museale: interrogarsi sulle proprie capacità attrattive nei confronti di un pubblico sempre più vasto e non sempre dotato di specifici strumenti culturali. Intercettare l'attenzione e insieme il diletto del visitatore costituisce una vera e propria sfida per chi crede nel valore educativo del museo. Il volume si divide in quattro parti, nella prospettiva di ordinare una materia complessa, come reso evidente dalla necessità di un dialogo tra diverse specifiche competenze: Comunicare coinvolgendo: scelte museologiche a confronto, Il progetto musart nel sistema museale regionale e l'interazione con le comunità locali, "Comunicare il museo a chi?", "Comunicare il museo come?".
L'Inghilterra del Settecento è un paese in cui si concentrano grandi trasformazioni sociali, economiche e culturali che si riflettono, in primo luogo, in campo artistico. Mentre una parte dell'aristocrazia continua a guardare a modelli culturali importati dal continente, emerge un ceto borghese che incoraggia, con maggiore determinazione rispetto alla committenza tradizionale, la crescita di un'iconografia propriamente britannica. Nel volume studiosi inglesi e italiani si confrontano intorno a tale argomento aprendo il dibattito critico al contributo offerto dall'Italia del Settecento. Agli inquadramenti storici e culturali dell'Inghilterra, e di Londra in particolare, si unisce la disamina dello sviluppo di un linguaggio figurativo autoctono in relazione alla tradizione continentale. Da tale confronto derivano le esigenze opposte di ripresa e declinazione della cultura classicista e di distacco da essa, un dibattito che ha condizionato la maturazione dei diversi generi artistici nei quali, dalla pittura di storia, al ritratto e al paesaggio, la scuola britannica ha espresso una propria identità artistica, riconosciuta nell'Ottocento, soprattutto nell'ambito delle ricerche sul paesaggio, immagine della modernità.