Il libro biblico attribuito a Salomone, celebre lamento sulla vanità di tutte le cose materiali, presentato nella personalissima prospettiva di una grande scrittrice: Doris Lessing. "Fin dai primi versetti di Qohélet" scrive l'autrice nell'introduzione "si è trascinati da una corrente di suoni... le orecchie sono incantate, ma nello stesso tempo si è estremamente vigili". Consulenza generale di Paolo De Benedetti. Appendice storico-critica di Agnese Cini Tassinario.
Continua la pubblicazione dei singoli libri della Bibbia, accompagnati dall'introduzione di un protagonista della letteratura (ma non solo). In questo caso, Steven Rose, docente di biologia presso la Open University di Londra. Così la Bibbia si offre come opera letteraria di immenso valore culturale e non solo teologico: l'interpretazione degli autori di oggi prescinde da qualsiasi lettura confessionale. Ne è un esempio il prologo che Rose ha scritto per il primo libro della Bibbia: la sua difficile identità (ebreo, ateo, biologo) ci permette infatti di leggere la "Genesi" in chiave moderna, legandola a problemi scientifici ed etici sempre attuali.
Scritta a Corinto, probabilmente nell'inverno dell'anno 58-59, la Lettera ai Romani occupa un posto assolutamente centrale nel pensiero paolino. Slegata da problematiche contingenti, priva di stretti riferimenti alla situazione concreta della comunità cristiana a cui è indirizzata, essa è una riflessione sul Vangelo in quanto tale, e raggiunge una profondità e un'ampiezza che non hanno riscontro in altri scritti: questa è senz'altro la più squisitamente teologica delle lettere di san Paolo, e non a caso è quella che ha avuto maggior influenza sullo sviluppo della teologia della Chiesa, da san'Agostino ai giorni nostri. Il volume si inserisce nella serie di pubblicazioni dei libri della Bibbia introdotti da famosi scrittori, in questo caso S. Vassalli.
"Penso ai miei avi, i figli di Israele, nei giorni immediatamente successivi al vortice che li aveva strappati all'Egitto... se ne avevano ancora la forza, avranno compreso che gli era accaduto un miracolo, che gli era stata concessa la possibilità di reinventarsi, di redimersi". Dall'Introduzione di David Grossman.