Scritto in esilio tra il 1832 e il 1834, quando fu pubblicato a Parigi, "Messer Taddeo" racconta la storia d'amore tra Taddeo Soplica e Sofia, sullo sfondo della rivolta della città lituana di Soplicowo contro la dominazione russa, nell'arco di sole sei giornate tra il 1811 e il 1812. Intrecciando le vicende familiari dei protagonisti con le rivendicazioni di un'ideale patria polacca, in un microcosmo sociale di straordinaria pregnanza, Mickiewicz dà vita a uno dei maggiori poemi epici della modernità, tradotto da Silvano De Fanti in versi fluidi e incisivi che ne rispettano ritmo e forza espressiva.
In questo libro i personaggi conducono una vita monotona in bilico tra la rassegnazione alla normalità e il desiderio, o l'ineluttabilità, di lasciarsi andare all'ignoto, al nuovo. Che accade all'identità dell'uomo abbandonato al proprio istinto, libero da forme e costrizioni socio-culturali, sottratto agli schemi abituali? L'impatto tra l'esistenza concreta e quella onirica e visionaria genera ora il dramma, ora l'ironia. Olga Tokarczuk psicologa di formazione porta questo contrasto alle estreme conseguenze, dando vita a un'originale galleria di donne, personalità fragili dalle potenzialità nascoste, capaci di conferire alla realtà immaginata un aspetto sconcertante di verità che il mondo "normale" non è in grado di cogliere