Attorno alla figura di Michael Kohlhaas, Kleist ha costruito un racconto che, per forma e per contenuti, non ha confronti nella letteratura tedesca e che, non a caso, Kafka diceva di leggere in maniera vorace e selvaggia, perfino quasi senza capirne tutte le tortuose trame narrative. È la storia di un uomo retto nel quale un grave sopruso subito da parte di un nobile ha acceso un'inestinguibile sete di giustizia e di vendetta e provocato una ribellione violenta e fatale. Il lungo percorso seguito da Kolhaas attraverso tutti i gradi e le istanze ufficiali della giustizia è accompagnato da un consenso di popolo ma anche da una serie di lutti e di devastazioni che si concluderanno solo con la pubblica esecuzione e morte dell'eroe.
"Questa versione del 'Woyzeck' è nata, come altre mie versioni - di Ibsen, Schnitzler o Kleist - in vista di uno specifico allestimento scenico, avendo cioè presente la sua realizzazione spettacolare ed anche gli attori che avrebbero dato voce alle battute ed alle parole, il regista che avrebbe mosso i loro gesti, lo stile e l'atmosfera della scena che avrebbe fatto loro da cassa di risonanza" (dalla nota del traduttore, Claudio Magris).