L'opera, scritta da uno dei maggiori scrittori scapigliati italiani e mai ristampata, è "uno stravagante libro di villeggiatura" ambientato sul lago Maggiore alla fine dell'Ottocento. Protagonisti sono una miriade di "figurine" che rappresentano i diversi tipi di umanità, con un gusto narrativo e descrittivo carico di ironia e di satira.
Saccheri, con questo libro, volle dimostrare le assurde conseguenze che si sarebbero ottenute considerando non vero il postulato V di Euclide sulle parallele. Di fatto egli ottiene lucide e articolate conseguenze, che però gli giocano uno scherzo: nessuna di esse è una assurdità logica e tutte insieme costituiscono un piccolo corpus di geometria non-euclidea. Da Saccheri in poi, non si può ignorare che da un assioma opposto a quello euclideo derivi una geometria in sé perfettamente coerente.