DESCRIZIONE: Ha i lineamenti di una costellazione un catalogo storico: alcuni autori come stelle polari, collane che tracciano cammini intrapresi o interrotti, libri che, col tempo, assumono i tratti della classicità o un volto sfocato. Una miriade di nomi e titoli, dalla cui ricorrenza si possono trarre indicazioni sulle idee che hanno orientato l’attività editoriale. Un nome ritorna, in forme varie, sfogliando queste pagine: Romano Guardini. Il suggerimento di Mario Bendiscioli – accolto dai fondatori Fausto Minelli, Alessandro Capretti, Giulio Bevilacqua – di pubblicare nel 1930 Lo spirito della liturgia ha assunto una valenza simbolica che si riverbera sull’intera storia dell’editrice. Cosa significava pubblicare Guardini in quegli anni se non affrontare, in forma mediata, la sfida della modernità? Ovvero, pensare una cultura cattolica non indifferente alle istanze costitutive del Moderno: scientificità e criticità della ricerca, libertà della coscienza. Un confronto di cui il pensatore tedesco era uno dei maggiori rappresentanti nell’ambito della teologia europea. Sintomatico è che nel medesimo decennio venissero pubblicati testi di Karl Adam, Peter Lippert, Marie Joseph Lagrange, Gilbert Keith Chesterton, Hilaire Belloc, Jacques Maritain – e dello stesso Guardini apparisse un titolo quanto mai programmatico: La coscienza.
Un fare i conti con la modernità che può ben dirsi la ragion d’essere della Morcelliana.