La "Nuova storia della filosofia occidentale" di Anthony Kenny giunge con questo volume alla presentazione degli imponenti sistemi che hanno forgiato il pensiero moderno. Kenny ci introduce al contesto in cui i filosofi dell'epoca hanno elaborato le proprie idee, e ci guida in una disamina delle loro opere. A partire dal XVI secolo, questa vicenda attraversa il pensiero della Riforma e della Controriforma, il dibattito post-cartesiano, la grande tradizione dell'empirismo britannico, l'illuminismo e la filosofia critica kantiana, per concludersi con la sintesi costituita dal pensiero hegeliano. Come nei volumi precedenti, a una prima parte in cui l'autore racconta in tre capitoli la vita dei maggiori pensatori e l'ambiente intellettuale in cui essi erano immersi, fa seguito una seconda sezione, composta di sette capitoli, nei quali la filosofia moderna viene analizzata nelle sue principali articolazioni disciplinari: conoscenza, natura dell'universo fisico, metafisica, mente e anima, natura e contenuto della morale, filosofia politica e infine teologia filosofica.
In questo volume, che conclude la "Nuova storia della filosofia occidentale", Anthony Kenny racconta lo sviluppo del pensiero filosofico dai primi decenni del XIX secolo agli anni Settanta del XX: un periodo nel quale il succedersi inarrestabile di scoperte scientifiche, mutamenti culturali e trasformazioni politiche fa da sfondo alla genesi del pensiero della tarda modernità. Come nei volumi precedenti, a una prima parte - in cui l'autore descrive la vicenda dei maggiori pensatori e delle maggiori correnti filosofiche - fa seguito una seconda, in cui la filosofia degli ultimi due secoli è analizzata nello sviluppo delle sue principali articolazioni disciplinari. Merito della ricostruzione di Kenny è non solo rendere accessibile al lettore, in una trattazione insieme vivace e rigorosa, le idee più significative dei grandi pensatori che hanno segnato le radici del nostro presente, ma anche tracciare un affresco capace di render conto delle ragioni profonde d'un dibattito quello fra "analitici" e "continentali" - che ha segnato in maniera indelebile il pensiero del Novecento. Nel suo volume conclusivo, l'opera di Kenny rivela cosi anche la propria finalità più ambiziosa: porre l'agenda per una filosofia a venire che sia consapevole della complessità della propria vicenda storica, se vuole presentarsi come autentico esercizio del pensare.
In questo libro si narra la vicenda della nascita della filosofia: il suo fiorire nel bacino del Mediterraneo e lo sviluppo di idee che avrebbero dato forma all'intera parabola del pensiero occidentale, nell'arco di tempo che va dal sorgere delle scuole presocratiche della Ionia e dell'Italia meridionale alla conversione di Agostino al cristianesimo. Al centro del racconto, come nella celebre raffigurazione della Scuola di Atene di Raffaello, si stagliano le due grandi figure di Platone e Aristotele: i due giganti che hanno posto le basi per il pensiero dei millenni successivi, e la cui influenza, nella mentalità e nella società odierne, si rivela ancora molto profonda. Questo primo volume della Nuova storia della filosofia occidentale è il frutto della lunga e approfondita attività di studioso del suo autore. Nella prima parte del libro (capp. I-II) Kenny colloca le figure dei filosofi nel loro contesto storico, spiegando la genesi del pensiero e l'onda d'urto esercitata da quelle idee. Nella seconda (capp. III-IX), la storia del pensiero antico è ricostruita attraverso una presentazione dei principali temi che lo hanno caratterizzato, e che sono alle radici della nostra civiltà.
Questo libro rappresenta un'affascinante guida attraverso il pensiero di oltre un millennio: traccia la storia della filosofia nell'arco di tempo che va dagli inizi del pensiero cristiano e islamico fino al Rinascimento. Il Medioevo assiste a una grande fioritura della filosofia, in un'impresa intellettuale che - incominciata con Agostino - raggiunse il suo apice nel XII e XIV secolo, l'epoca dei sistemi di grandi pensatori scolastici come Tommaso d'Aquino e Giovanni Duns Scoto. Il secondo volume della Nuova storia della filosofia occidentale è il frutto della lunga e approfondita attività di studioso del suo autore. Nella prima parte del libro (capp. I-II) Kenny colloca le figure dei filosofi nel loro contesto storico, spiegando la genesi del pensiero e l'onda d'urto esercitata da quelle idee. Nella seconda (capp. III-IX), la storia del pensiero medievale è ricostruita attraverso una presentazione dei principali temi che lo hanno caratterizza-to, e che sono alle radici della nostra civiltà.
Nell'Europa agitata dalle guerre napoleoniche, il lento travaglio speculativo di un professore di filosofia dal futuro ancora incerto dà vita alla "Fenomenologia dello spirito" (1807). L'opera, fra le maggiori dell'idealismo tedesco, restituita al suo contesto invita a diffidare di quell'assoluto di cui Hegel, a Jena, ha imparato a contestare la pretesa fondamentalista. In una serrata e affascinante narrazione, il lettore diviene fin dall'inizio spettatore e compagno lungo la via del dubbio e della disperazione, dove la coscienza incontra le diverse figure che ai suoi occhi incarnano la presenza del senso - salvo verificare drammaticamente, a ogni passo, l'instabilità della certezza di volta in volta conquistata. Il divenire sfida il logos a rendere fluido un pensare che tende a irrigidirsi, e la filosofia post-rivoluzionaria sperimenta cosi la legittimità e insieme le dolorose conseguenze delle proprie pretese emancipative. L'inesauribile ricchezza del capolavoro hegeliano ne ha fatto un termine di confronto privilegiato per le filosofie del XX secolo, e ancora per il dibattito attuale: la "Fenomenologia dello spirito" continua a rivelarsi quell'autentico spartiacque della modernità su cui - come ebbe a scrivere Karl Rosenkranz - "lo spirito dell'umanità" ha dovuto soffermarsi, "onde render conto a se stesso di ciò che era divenuto".