La meraviglia delle donne e l'incanto dell'amore fanno da leitmotiv a queste pagine postume, un manoscritto del 1926 cui Carl Seelig - mentore di Walser e suo compagno di lunghe passeggiate - diede provvisoriamente il titolo Diario (sulle donne), "diario" che costituisce il prezioso anello di congiunzione fra La passeggiata e Il Brigante. "Lo stesso Walser" scrive Sebald "ha osservato una volta che lui, da un breve testo in prosa all'altro, lavorava in fin dei conti sempre al medesimo romanzo, un romanzo che si potrebbe definire un "libro dell'Io" a più fasi o frammenti". Anche se gli risultava impossibile entrare in sintonia con le donne, quell'Io confessa che "è bello e utile conoscerle, ma è parimenti utile, e se del caso ancor più bello ... soccorrerle e servirle". Siano esse affittacamere, chellerine o misteriose figure intraviste a teatro o in un salotto, e vissute in un confronto tutto di fantasia, le donne sono sempre colte in una luce di minacciosa bellezza. Con un avvolgente flusso di parole, l'autore di questa divagazione ci guida in un mondo interiore popolato di figure seducenti o stralunate, ma sempre irresistibili nel loro onirico fluttuare. "Sulle donne" è una lunga passeggiata fra romanzi e poesie affidata a una scrittura che "assume i tratti eccelsi dell'andare a zonzo".