La Chiesa deve avere il coraggio di proporre ai giovani cristiani di oggi la "misura più alta della santità", santità che non esclude nessuno e che consiste nella perfezione della carità. I giovani, da parte loro, ci confermano che non sono solo le opere assistenziali a essere importanti per loro, ma il coinvolgimento diretto con le persone. Saremo un segno solo nel contatto diretto con le persone. È nell'incontro, infatti, che la vita consacrata ha ancora senso oggi. Per evangelizzare i giovani non esistono regole universali. La Chiesa deve saper riconoscere i loro bisogni, ascoltandone gli appelli, creando una Chiesa sempre più familiare, mettendone in risalto la dimensione fraterna. Le vocazioni sono in crisi, lo sappiamo, per questo è necessario pensare a una pastorale vocazionale che non miri solo al numero, ma che tenga conto del processo culturale in corso.
Condurre il mondo sul sentiero dello sviluppo sostenibile non è un'utopia, è un dovere. Serve un nuovo sguardo che sarà possibile solo a seguito di una conversione radicale, consistente in una visione globale delle cose: società, ambiente, istituzioni, economia, a patto che quest'ultima sia messa al servizio di tutte le altre istanze. L'ecologia non è solo «verde», poiché porta il colore della carne degli esseri umani: non posso essere un fratello del creato, se non sono il fratello di mio fratello. L'armonia del bene comune sarà una realtà irraggiungibile se non siamo disposti ad assumere l'onere del sacrificio. Occorre rilevare che la situazione del nostro pianeta è allarmante. La nave sta affondando e siamo chiamati a individuare le perdite d'acqua e a scaricarla da bordo, tutto ciò insieme a passeggeri che non conoscevamo, ma che viaggiano con noi.
La speranza con cui guardiamo al futuro si nutre, da una parte, del ricordo grato per il passato e, dall'altra, della passione di vivere generosamente il Vangelo di Gesù. Il nostro passato, infatti, ci insegna che il necessario rinnovamento della vita consacrata è quello di dare forza ai fondamenti che ci sostengono. Oggi, d'altronde, solo un'esistenza appassionata può svegliare le coscienze dei nostri fratelli. In tal modo siamo aperti al futuro e vogliamo sviluppare un'identità capace di accoglienza, che parli un linguaggio adatto a portare al mondo il mistero che ci avvolge.