Questo libro offre una descrizione dei disturbi da uso di sostanza e dei comportamenti di addiction che si manifestano in adolescenza, con l'intento di migliorare la nostra comprensione del problema tramite l'utilizzo di diverse prospettive teoriche. I singoli contributi non vogliono, pertanto, corrispondere a una visione univoca del fenomeno in questione, né tantomeno offrire un quadro esplicativo definitivo, ma offrono un punto di riferimento per lo studio, per il trattamento terapeutico e per gli interventi comunitari rivolti a adolescenti con problematiche connesse all'uso di sostanze o con comportamenti di addiction. Il filo rosso che unifica i singoli contributi è dato pertanto dal comune interesse per il tema, nella convinzione che solo la contaminazione dei saperi può condurre a una conoscenza di fenomeni complessi. Il volume è articolato in tre sezioni: aspetti generali, riferimenti teorici e di ricerca, quadri clinici. In ogni sezione sono presenti contributi di professionisti che hanno una competenza prioritaria nell'adolescenza o nelle dipendenze, da cui emerge anche la diversa prospettiva di osservazione.
Questo quarto volume della serie - secondo di due dedicati a Bonaventura da Bagnoregio - presenta la "Legenda maior", l'opera in cui l'"erede" di Francesco narra la vita strana e meravigliosa del fondatore dell'ordine, e salvatore dello stesso Bonaventura, il quale, ammalatosi gravemente da bambino, attribuisce a san Francesco la propria guarigione. L'opera nel suo complesso si articola in sei volumi, e copre il primo, fondamentale secolo della letteratura francescana (all'incirca dall'inizio del Duecento all'inizio del Trecento). Il primo volume, uscito nel 2004, raccoglie gli scritti di Francesco, di Chiara e dei loro contemporanei; il secondo, del 2005, quelli di Tommaso da Celano, Giuliano da Spira, l'Anonimo Perugino e i detti di Francesco nella tradizione agiografica; il terzo, del 2012, le opere mistiche di Bonaventura: l'"Itinerarium mentis in Deum", la "Vitis mystica" e i "Sermones".
"Secondo l'esempio del beatissimo padre Francesco, anch'io, peccatore indegno in tutto, che viene dopo di lui come settimo ministro generale dei frati, mi affannavo nell'inseguire questa pace. Così, a trentatré anni dalla sua scomparsa, mi ritirai, per volere di Dio, sul monte della Verna, un luogo di quiete dove desideravo cercare la pace dello spirito. Là, riflettendo su alcune ascensioni della mente in Dio, tra gli altri casi mi si presentò alla memoria il miracolo che si era manifestato al beato Francesco in quello stesso luogo, cioè la visione del serafino alato in forma di Crocifisso. Meditando su quella visione, mi sembrò subito che essa rivelasse l'innalzamento in croce, durante la contemplazione, del nostro padre Francesco e la via per raggiungerlo." Inizia così, il celebre "Itinerario della mente in Dio" di Bonaventura da Bagnoregio. Un trattato esemplarmente breve di teologia mistica che costituisce una guida per mostrare come l'uomo possa innalzarsi fino a conoscere veramente Dio: e anzi a Dio possa unirsi. Ispirandosi a Dionigi pseudo-Areopagita e ad Agostino, e soprattutto alla vita e all'esperienza mistica di Francesco d'Assisi, e alla Passione di Cristo, Bonaventura disegna nel suo libro la perfezione cristiana: come un cammino attraverso sei illuminazioni che con Francesco e il serafino si aprono e si chiudono, e che alle sei ali di quell'essere celeste corrispondono. Commento di Daniele Solvi.
Nel 2004, la Fondazione Valla ha pubblicato il primo volume di una "Letteratura francescana" in quattro volumi, a cura di Claudio Leonardi. Per la prima volta, forse, è riapparso alla luce quel miracolo che fu san Francesco: il mistico più puro della storia umana. Parlava soltanto con parole bibliche ed evangeliche, che uscivano dalla sua bocca con la stessa limpidezza e trasparenza con la quale, milleduecento anni prima, erano uscite dalla bocca di Gesù Cristo. In questo secondo volume, troviamo i testi biografici più antichi: la "Vita" di Tommaso da Celano, Giuliano da Spira, l'Anonimo perugino, la Lettera dei tre compagni, la Compilazione di Assisi, la Compilazione fiorentina, lo "Specchio minore di perfezione". La biografia di Tommaso da Celano - di grandissima intensità e gravità spirituale - è quasi ignota: la più bella vita di santo che sia mai stata scritta nell'Occidente cristiano: superiore persino alla "Vita di Antonio" di Atanasio e alla "Vita di Martino" di Sulpicio Severo.
San Francesco viene rappresentato come una novità totale nella storia: prima di lui, c'era la tenebra, una tenebra anche di chiese e di monaci; e con lui giunge, per pochi anni, lo splendore della luce: il fuoco - il fuoco dello Spirito Santo, il fuoco di Cristo, il fuoco della parola d'ogni giorno. Eppure questo novatore assoluto, che parla a Dio senza intermediari come Cristo nei Vangeli, non vuole costruire una chiesa nuova, ma riparare e restaurare la chiesa vecchia e cadente. Mentre attraversa il mondo, mobile come un animale senza casa, vede Dio nelle cose, ed esorta "le messi e la vigna, le pietre e i boschi e tutte le belle campagne, le fonti irrigue e ogni verde giardino" ad amare ed esaltare Dio. La scrittura è nobile quanto la natura: come pensavano, nello stesso tempo, gli ebrei del Medio Oriente, tutte le scritture, anche quelle non cristiane, sono venerabili, perché contengono le lettere con le quali si compone il nome di Cristo. Ciò che è straziante è la fine di Francesco. Dopo pochi anni, capisce il proprio fallimento. Vuol tornare alle origini, quando non c'erano né chiese né case, ma campi e caverne. Annuncia la degradazione del suo Ordine, che emanerà "un puzzo ributtante", mentre tutti, attorno a lui, cominciano già a litigare per il potere o le forme. Così, sulla terra, il fuoco dello spirito si spegne subito; niente e nessuno rimane a un livello celeste; e nemmeno "un secondo Cristo" riesce a sopravvivere dopo pochi anni di beatitudine, follia e letizia.
San Francesco è la figura più popolare della storia italiana: centinaia di affreschi e quadri lo ric
San Francesco è la figura più popolare della storia italiana: centinaia di affreschi e quadri lo ricordano: ha generato un'enorme letteratura: è stato proclamato protettore del nostro paese; eppure quasi nessun italiano ha letto i suoi scritti meravigliosi. In questa raccolta, Claudio Leonardi si propone di liberare la sua figura dalle falsificazioni che l'hanno nascosta e adulterata, fino a farlo diventare un rivoluzionario politico, un nemico dell'ordine sociale, o uno gnostico. Dello gnostico, egli non aveva nulla: né il disprezzo della natura e del corpo, né la negazione dell'Antico Testamento e della Chiesa. Chi era dunque quest'uomo durissimo e dolcissimo, che diceva di essere ignorans et idiota? Era un mistico, forse il più assoluto nella storia cristiana. Quando sulla piazza d'Assisi rinunciò ad ogni bene terreno, denudandosi davanti al popolo, voleva rifiutare il mondo per abbandonarsi totalmente a Dio: solo a Dio. Voleva morire a sé stesso: annichilirsi, come aveva fatto il Cristo: farsi guidare da Dio, abitare in Dio, essere abitato da Dio, sentirsi trasformato in lui. Nella storia cristiana, solo Francesco, forse, diventò completamente il Cristo, senza ombre né residui umani. La povertà non era, per lui, un fine, ma solo un mezzo per abbandonare il peso di questa terra.
La Bibbia era il centro e il cuore della sua vita. Quando scriveva, intesseva parole e frasi bibliche, che uscivano dalla sua bocca come un tempo, nei Vangeli, erano uscite dalla bocca di Cristo. Nessun altro mistico cristiano ci lascia questa doppia impressione: leggiamo insieme le parole dei Vangeli e quelle di Francesco, perché egli non conosceva altra lingua, e l'usava con una limpidezza e una trasparenza, che hanno qualcosa di celeste. Questa raccolta è il primo tentativo sistematico di ordinare cronologicamente gli scritti di Francesco: dai primi progetti di una vita religiosa comune agli ultimi testi, nei quali egli è percorso dalla gioia incontenibile di sentire in sé stesso i tratti di un altro Cristo. Insieme ai suoi scritti, questo volume raccoglie quelli di Chiara. Il secondo, terzo e quarto volume comprenderanno le vite e i detti di Francesco, l'incontro tra Francesco e la Povertà, Jacopone da Todi, le mistiche francescane, e gli scritti degli «spirituali», da Pietro di Giovanni Olivi a Raimondo Lullo ad Angelo Clareno. Il secondo volume verrà pubblicato nel 2005.