Gli ebrei di Barnow, città immaginaria della Galizia, affonda la propria ispirazione narrativa nella terra delle cittadine podoliche, patria dei rabbini miracolosi, degli starosti polacchi e dei contadini ruteni e tradisce la manifesta sensibilità dell'autore ai disagi e alle ingiustizie determinati dai pregiudizi sociali e dalla struttura antiquata e rigidamente patriarcale delle comunità israelitiche orientali. Queste intense Ghettogeschichten (storie ambientate nel ghetto) di Emil Franzos, che nel descrivere tensioni anche molto aspre mai cede ad accenti patetici o melensi, costituiscono non solo una preziosa testimonianza della Zwischeneuropa (Europa di mezzo) di fine Ottocento, travolta e spazzata via dalla barbarie del secolo breve, ma un aperto invito a quel dialogo interculturale che è imprescindibile per una coesistenza pacifica all'insegna del rispetto reciproco e della reciproca tolleranza.