Il volume presenta alcuni contributi sulla scrittura 2.0, dalla testualità del web, alle scritture in emojilingua e alle ricadute e applicazioni didattiche di Twitter; nella seconda parte il poeta napoletano Emanuele Cerullo racconta in un'intervista il suo rapporto con la scrittura; la terza parte raccoglie i tweet finalisti delle prime due edizioni di un concorso per testi brevi rivolto a studenti ("Racconta il tuo sud in un tweet£); infine la sezione conclusiva contiene alcuni estratti dalle tesine che gli studenti della laurea binazionale "Linguistica e didattica dell'italiano nel contesto internazionale" dell'Università di Salerno hanno redatto per il corso Lingua italiana e media.
Il volume raccoglie cinque saggi su quella varietà di scritto che qualche anno fa Giuseppe Antonelli, autore della messa a punto che fa da apertura al volume, ha denominato e-taliano; seguono quattro contributi dedicati rispettivamente alle risorse digitali nell'insegnamento dell'italiano (Stefano Telve), alla tipologia delle scritture spontanee di scriventi non professionisti (Giuliana Fiorentino), alla scrittura burocratica che cerca sul web quella chiarezza che non è stata raggiunta in oltre vent'anni anni di interventi legislativi (Sergio Lubello) e alle produzioni dei nuovi semicolti (Rita Fresu).
Le trasformazioni dell'italiano, a volte poco evidenti, a volte brutali, sono oggetto di grande interesse per gli studiosi e una prova della vitalità, nel bene e nel male, della nostra lingua. Il volume si divide in due parti. La prima offre un quadro generale sull'italiano di oggi: le linee di tendenza della nostra lingua; la dinamica lingua-dialetto, in cui il secondo risulta rivitalizzato come risorsa comunicativa intercambiabile con l'italiano in una diversa collocazione nel repertorio linguistico; l'avanzare dell'inglese in settori e contesti nuovi, anche per via di una sorta di anglicizzazione dal basso; lo stato di salute dell'italiano amministrativo, negli ultimi vent'anni migliorato solo marginalmente. La seconda sezione fornisce alcune riflessioni su "grammatiche" e norme in cambiamento attraverso l'analisi di fenomeni nuovi e in movimento desunti anche dagli usi scritti e parlati delle nuove generazioni. Infine, nella terza sezione si affiancano alcune riflessioni (e critiche) sulla formazione e sul reclutamento degli insegnanti.