Avvicinandosi i 30 anni dalla fondazione del Centro Pio Rajna (1988-2018), il Convegno, tenuto a Roma nei giorni 23-26 ottobre 2017, ha inteso offrire una riflessione aggiornata su studi, problemi e metodi della critica del testo, in ideale continuità con il fondante Convegno di Lecce del 22-26 ottobre 1984. Il sensibile sviluppo delle tematiche ecdotiche nell'ultimo trentennio, l'apporto sempre crescente della filologia materiale, il consolidato interesse verso le relazioni tra testo, paratesto e immagine, hanno suggerito l'opportunità di un bilancio sulle più rilevanti questioni di critica testuale. Giovandosi di un approccio multidisciplinare, il Convegno si è proposto dunque di illustrare significative problematiche, quali il rapporto tra edizione e lettore, le varie declinazioni della metodologia attributiva dei testi letterati, la stretta interrelazione con le discipline codicologico-paleografiche, linguistiche e storico-artistiche, nonché le nuove frontiere della informatica umanistica. Il progresso degli studi danteschi, negli ultimi decenni, e l'approssimarsi del Settecentenario della morte del Poeta (1321-2021) impongono poi di verificare quanto decisivo sia stato, nel rinnovamento degli statuti epistemologici della critica testuale, il contributo offerto dagli studi di filologia dantesca, che per l'eccezionalità degli oggetti analizzati come per l'alto valore degli studiosi coinvolti e la complessità delle problematiche affrontate hanno spesso costituito il punto di avvio per riflessioni e puntualizzazioni metodologiche di capitale rilievo. Negli interventi dei relatori si rileva infatti chiaramente quanto l'indagine sulla Textüberlieferung delle opere dell'Alighieri sia stata decisiva per la migliore definizione di cruciali questioni ecdotiche e nel rinnovamento delle prassi editoriali. Un volume che porta un contributo, si ritiene, non banale e non effimero ai moderni studi filologici, per un reale avanzamento della disciplina alle prese, all'alba del nuovo millennio, con sfide ecdotiche sempre più sottili e complesse.
Compiendosi i cento anni dalla fondazione della Casa di Dante in Roma (1914-2014), il Consiglio Direttivo ha voluto solennizzare la ricorrenza offrendo una raccolta di cento Lecturae Dantis, una per ciascuno dei cento canti della Commedia, selezionate tra le migliori tenute alla Casa di Dante nel corso della sua secolare attività, caratterizzata proprio dalla consuetudine delle "letture" domenicali di canti della Commedia. Perciò "Lectura Dantis Romana. Cento canti per cento anni". Una scelta per altro difficile, per l'esigenza di offrire al lettore di oggi "letture" non troppo datate, nella bibliografia critica oppure (o anche) dal progresso del dibattito scientifico, che ha imposto alcuni criteri oggettivi di selezione, dando la preferenza a lecturae recenti, per avere il più avanzato aggiornamento bibliografico e critico; lecturae costruite come un'indagine per quanto possibile ampia, esaustiva, del canto, idonea a offrire una panoramica compiuta dei principali problemi di ordine critico, filologico, linguistico, ermeneutico, relativi al canto stesso; lecturae che, pur nel rigore dell'analisi e nella compiutezza della documentazione esibita, garantiscano una scrittura piana e idonea alla più ampia fruizione, anche al di fuori della cerchia degli specialisti, senza, beninteso, escludere questi.
Compiendosi i cento anni dalla fondazione della Casa di Dante in Roma (1914-2014), il Consiglio Direttivo ha voluto solennizzare la ricorrenza offrendo una raccolta di cento Lecturae Dantis, una per ciascuno dei cento canti della Commedia, selezionate tra le migliori tenute alla Casa di Dante nel corso della sua secolare attività, caratterizzata proprio dalla consuetudine delle "letture" domenicali di canti della Commedia. Perciò "Lectura Dantis Romana. Cento canti per cento anni". Una scelta per altro difficile, per l'esigenza di offrire al lettore di oggi "letture" non troppo datate, nella bibliografia critica oppure (o anche) dal progresso del dibattito scientifico, che ha imposto alcuni criteri oggettivi di selezione, dando la preferenza a lecturae recenti, per avere il più avanzato aggiornamento bibliografico e critico; lecturae costruite come un'indagine per quanto possibile ampia, esaustiva, del canto, idonea a offrire una panoramica compiuta dei principali problemi di ordine critico, filologico, linguistico, ermeneutico, relativi al canto stesso; lecturae che, pur nel rigore dell'analisi e nella compiutezza della documentazione esibita, garantiscano una scrittura piana e idonea alla più ampia fruizione, anche al di fuori della cerchia degli specialisti, senza, beninteso, escludere questi.