A dieci anni dalla morte di Giuseppe Dossetti (15 dicembre 1996) la Fondazione per le scienze religiose ha promosso una serie di colloqui e incontri per studiare meglio la figura e le fonti relative a questo protagonista della cultura e del cristianesimo del Novecento. Il colloquio conclusivo di un lungo itinerario iniziato a Pechino e proseguito attraverso varie città in Italia e nel mondo, ha avuto luogo a Bologna e ha segnato una occasione per uno status quaestionis indispensabile: una prima serie di studi viene qui pubblicata e raccoglie ricerche sui nodi della vita di Dossetti, su momenti decisivi del suo percorso, sui grandi sfondi nei quali la sua vita di giurista, di resistente, di politico, di teologo, di fondatore si è inserita. Giuseppe Alberigo (che in questo convegno ha profuso un grande impegno e che ha dato una straordinaria lezione su Dossetti al Vaticano II divenuta uno dei suoi ultimi apporti alla ricerca storica), aveva voluto che il convegno portasse come titolo "La fede e la storia" per indicare la polarità propria della vita di Dossetti. Titolo che si è rivelato adatto anche per questa prima raccolta di atti, in cui sono pubblicati gli scritti di G. Alberigo, U. Allegretti, M. Faggioli, L. Guerzoni, U. Mazzone, A. Melloni, G. Mori, V. Pacillo, A. Parola, P. Pombeni, P. Prodi, G. Ruggieri, P. Trionfini, con una prefazione di Romano Prodi.
Il volume, basato su fonti inedite di primaria importanza, ripercorre le nervature di una stagione politica straordinariamente complessa per le relazioni politiche della Santa Sede: quella nella quale essa entra in contatto con il sistema sovietico uscito dalla seconda guerra mondiale. Dopo un quindicennio nel quale le condanne di Roma scivolavano senza scalfire la strategia persecutoria dei regimi dell'ateismo di stato, col 1963 si apre il filo d'un dialogo di cui sarà protagonista Agostino Casaroli, diventato segretario di stato del papa venuto dall'est. La sua stagione è quella dell'Ostpolitik vaticana, ma anche della Conferenza di Helsinki e dell'implosione del socialismo reale. I saggi qui raccolti non costituiscono una biografia di Casaroli, né un manuale sulla superficie delle relazioni della chiesa con i paesi dell'est così come emergono dalla pubblicistica: sono piuttosto esplorazioni approfondite di angoli e settori dell'azione vaticana di cui Casaroli è protagonista, in una chiesa che non sa rassegnarsi all'idea che le sofferenze dei perseguitati vadano guardate come la prova della malvagità del male, e non come una vocazione per tutta la chiesa. Il volume si chiude con un inventano dell'Archivio Casaroli, e con testimonianze di illustri ecclesiastici e politici che l'hanno avuto come collega, controparte o amico.
Nel libro sono raccolti i racconti di persone e ambienti toccati dall'armistizio e dalle sue conseguenze, le riflessioni, a più voci, sui nodi storiografici e le svolte che si sono realizzate al suo interno. Il volume offre un'ampia panoramica delle tensioni che animano la polemica e la ricerca, nella consapevolezza che la storiografia non sta fra una storia giustiziera ed una che alambicca equilibri impossibili; ma solo lo studio degli eventi, lo scavo delle fonti, la consapevole conoscenza dei percorsi storiografici serve la conoscenza critica e adempie così alla sua funzione.
Il volume costituisce il punto di arrivo di un intenso processo di indagine rivolto ad illustrare l'attività del card. Angelo Dell'Acqua, una tra le più autorevoli figure del mondo cattolico italiano prima e dopo il Concilio Vaticano II. Dalla chiesa lombarda, Dell'Acqua viene introdotto nella carriera diplomatica pontificia in Oriente e qui entra in contatto con il mondo ortodosso e conoscerà il futuro Giovanni XXIII. La sua vita vedrà una nuova importante svolta con l'inserimento nella segreteria di Stato vaticana, il cuore pulsante delle decisioni e delle strategie politiche della Santa Sede. Il volume ricostruisce e documenta con materiale inedito tutti questi importanti passaggi della vita di Dell'Acqua.
Mons. Cagna, primo nunzio della santa Sede nella Jugoslavia di Tito e nell'Est Europa, arriva a quella sede attraverso una carriera diplomatica che lo porta, dopo i primi anni in America Latina, alla nunziatura d'Italia, poi a Tokio. Attraverso i saggi di alcuni importanti specialisti del settore vengono indagati gli ambienti e le linee delle relazioni internazionali del Vaticano, di cui Cagna (che concluderà la sua carriera a Vienna) sarà una figura significativa. Questo volume apre inoltre la collana di studi dedicata alle relazioni fra la chiesa cattolica e gli stati nel Novecento, nella quale verranno analizzati figure e problemi il cui impatto sulla scena internazionale è spesso sconosciuto.