Nel periodo turbolento della guerra civile tra il Cantacuzeno e i Paleologi da una parte e le agitazioni religiose che investivano il mondo dei monaci dall'altra, la figura di Nicola Cabasilas si staglia come esempio di equilibrio e nello stesso tempo di appassionata esperienza mistica. In un'epoca in cui imperava una spiritualità monastica spesso basata su un'ascesi solitaria, sulla fuga dal mondo, egli afferma che la vita di Cristo passa in noi attraverso il mistero di unione e di intimità realizzato dai sacramenti. Attraverso di loro, anche chi vive nel mondo aderisce a Cristo e alla sua dinamica di morte e risurrezione, conformandosi alla volontà di Dio che opera la nostra trasfigurazione.