Tra le otto parole per rinascere, per trasformarsi, per rinnovare la propria vita scelte dalla Fraternità di Romena c’è anche la parola Fedeltà. Ma la fedeltà di cui si parla in questo libro non è una parola statica, rigida, tutt’altro: essere fedeli vuol dire essere attenti alla vita, attenti ai suoi cambiamenti. Così ce la presenta la nota teologa Antonietta Potente, protagonista della conversazione. In questo libro la Potente accetta l’invito di raccontarci quattro strade di fedeltà, la fedeltà al mistero, alla vita, al nostro tempo, al proprio cammino. Ne nasce una conversazione-lievito, ricca di proposte, di intuizioni, di strade che si aprono nel segno della fedeltà.
Una passeggiata ideale con fratel Arturo, lungo i suoi 103 anni di vita. Un’occasione per liberarsi, grazie ai suoi consigli, dei pesi che rendono pesante e faticoso il nostro cammino quotidiano. In una conferenza sulla leggerezza del vivere e poi in un lungo dialogo a cuore aperto con Massimo Orlandi, tenutosi nel 2006, fratel Arturo ci trasmette il frutto più prezioso: la gioia di stare al mondo. Una gioia da rinnovare ogni giorno: “Ogni mattina – dice Arturo – quando vedo il cielo che da nero, impenetrabile, si trasforma in azzurro, mi pare che una grande coperta di tenerezza avvolga l’umanità”.
Di cosa è fatta una vita a regola d'arte? Di sogni e della voglia di realizzarli, di passioni e della costanza di tenerle vive, di amore e dell'entusiasmo di viverlo. Cinque artisti ci regalano la bellezza del loro cammino: Alessandro Benvenuti, Gianmaria Testa, Simona Atzori, Elisabetta Salvatori, Eraldo Affinati.
L'unica crisi pericolosa è la tragedia di non voler lottare per superarla".
Cosa unisce le riflessioni di un teologo come Vito Mancuso, di un romanziere come Andrea De Carlo, di un campione come Damiano Tommasi? Il libro ci propone cinque modi diversi ma sempre creativi di guardare il mondo: si va dal punto di vista dell'arte a quello dei social network, dalle strade della creatività a quelle dello sport, per concludere lo sguardo dentro a noi stessi.
Uomini di fede come don Ciotti e l'Abbe Pierre, politici come Pietro Ingrao e Luciano Violante, magistrati come Giancarlo Caselli a confronto con i grandi temi della vita.