Ad aprire le celebrazioni per il bicentenario della nascita di John Ruskin, che si terranno nel 2019, questo volume racconta la storia d'amore, lunga e fruttuosa, tra il famoso critico inglese e la città di Venezia. Durante la sua vita, Ruskin visitò Venezia numerosissime volte a partire dal 1835 e, in seguito ai lunghi soggiorni in città, pubblicò l'opera in tre volumi intitolata «Le pietre di Venezia», un inno alla bellezza, all'unicità e alla fragilità di questa città, destinata a diventare un caposaldo della cultura anglosassone e l'inizio del revival gotico d'epoca romantica. Tra i metodi d'indagine di cui Ruskin si serviva spiccano i numerosi taccuini, schizzi con rilievi architettonici, acquerelli, albumine, planotipi e dagherrotipi (il critico possedeva una primitiva macchina fotografica già nel 1849!). Queste testimonianze iconografiche sono l'oggetto di questo volume, e ci consentono di affrontare Ruskin da un nuovo, certamente meno conosciuto, punto di vista: come artista a tutto tondo e non solamente come scrittore. Catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Ducale, 10 marzo-10 giugno 2018).
“Venezia giace ancora davanti ai nostri sguardi come era nel periodo finale della decadenza: un fantasma sulle sabbie del mare, così debole, così silenziosa, così spoglia di tutto all’infuori della sua bellezza, che qualche volta quando ammiriamo il languido riflesso nella laguna, ci chiediamo quasi fosse un miraggio quale sia la città, quale l’ombra. Vorrei tentare di tracciare le linee di questa immagine prima che vada perduta per sempre, e di raccogliere, per quanto mi sia possibile, il monito che proviene da ognuna delle onde che battono inesorabili, simili ai rintocchi della campana a morto, contro le pietre di Venezia”
- John Ruskin, The Stones of Venice
Con questo volume si conclude la serie proposta da Electa sulla pittura di paesaggio, un genere con il quale nel Settecento si sono confrontati i più grandi artisti contribuendo a uno dei momenti più ricchi e affascinanti della pittura italiana. Una prima sezione saggistica affronta dal punto di vista storico-critico i vari aspetti della pittura di paesaggio, dal capriccio all'arcadia, dal vedutismo veneziano al paesaggio illuminista. La seconda parte del libro è dedicata al repertorio di centoventi artisti, presentati ognuno attraverso una biografia aggiornata alle più recenti ricerche e illustrata con le opere più significative. Ampio spazio è dato ai paesaggisti stranieri venuti alla scoperta delle bellezze artistiche italiane.