All'interno della fenomenologia della vita emozionale si colloca l'analisi scheleriana del pudore. Questo sentimento evidenzia la doppia appartenenza dell'essere umano: da un lato è biologicamente parte del mondo animale, dall'altro la sua componente spirituale l'avvicina alla divinità. Ma né l'animale né Dio possono provare pudore, solo l'uomo è in grado di manifestarlo in quanto costituisce il ponte, il passaggio tra la dimensione corporea e la dimensione spirituale. Il pudore colma l'abisso che si apre tra lo spirito e la sensibilità ricevendo dal primo la serietà e la nobiltà d' animo e dalla seconda lo slancio e la seduzione della passione; è paragonabile al bozzolo al cui interno l'amore cresce e si sviluppa fino a raggiungere quel livello di maturità che permette all'uomo d'impegnare il suo pensiero e la sua azione nella ricerca dei valori, senza disperdersi nel flusso delle pulsioni libidiche; esso è, dunque, una forza che protegge l'amore.