La storia politica degli intellettuali fra il 1968 e il 1980 costituisce un osservatorio privilegiato sulla crisi dell'Italia repubblicana. Gli anni Settanta furono un periodo di rinnovato "interventismo della cultura" che si manifestò attraverso la mobilitazione politica dei ceti intellettuali e il mutamento di ruolo delle loro élite. Pier Paolo Pasolini, Norberto Bobbio, Augusto Del Noce, Umberto Eco, Nicola Matteucci, Rosario Romeo e molti altri divennero editorialisti politici dei maggiori quotidiani. Nacquero nuovi giornali come «Lotta continua», «la Repubblica» e «Il Giornale» di Indro Montanelli. Riviste come «Quindici», «Il Mulino» o «aut aut» accentuarono il profilo militante. Il «Corriere della sera» e «la Repubblica» cominciarono ad affidare il commento politico anche a intellettuali francesi e inglesi. Frutto di ricerche originali e di un lungo ciclo di seminari promossi dall'Istituto Gramsci, il volume ricostruisce questa storia in cui campeggia la memoria di un tragico rifiuto di responsabilità riassunto nello slogan «né con lo Stato, né con le Br».