Hildegard von Bingen, una delle figure femminili più straordinarie del Medioevo, non era solo badessa, compositrice e autrice di un'opera teologica tra le più significative del suo tempo, ma si occupò anche di medicina naturale, tema oggi di grande attualità, descrivendo le proprietà curative degli alimenti. In Hildegard von Bingen, Ricette per il Corpo e per l'Anima vengono descritte oltre 60 ricette inedite che si basano sull'opera di Hildegard e ne mantengono intatto lo spirito raccogliendo il numero più alto possibile degli ingredienti che la religiosa usava consigliare ai sani. L'autrice ci offre anche un'affascinante panoramica sulle consuetudini culinarie dei conventi medioevali, sia nel periodo di digiuno sia in quello di festa. Lo scopo di questo libro è quello di presentare solo quei cibi che Hildegard considerava sani: "Quelli che la giusta carne / E il giusto sangue / E uno spirito allegro / E la gioia nell'animo vi mettono" Questo non è solo un manuale di cucina ma anche una lettura piacevole con ricette, illustrazioni medioevali e numerose citazioni tratte dalle opere di Hildegard che riguardano i pasti, le bevande e la vita sana. Nel volume Eve Landis dimostra che seguendo le regole di Hildegard si può mangiare in modo sano ma con gusto, perché: "Sono i cinque sensi che danno all'uomo la sua completezza."
Confezione libro + gadget
La confezione unisce al libro un utilissimo grembiule per sostenere la realizzazione pratica delle ricette.
Senza celebrare alcun banale conformismo, ci addentreremo in un mondo privatissimo, rivisitando gusti, preferenze cucinarie che hanno delineato alcune vite di grandi Santi e a parlare di un bisogno primario dell'uomo: il Cibo e di alcune preparazioni adattate all'oggi. Uomini, che come tali difendevano anche i loro istanti, i moti, le pulsioni, quei fremiti caratterizzanti il loro rapporto con alcune "delizie". Celebreremo anche preparazioni da consumarsi durante la Quaresima, Carnevale e e altre occasioni, nelle quali la gente socializzava, senza mancare di rispetto ad alcuno: onorando i Santi, festeggiando i Fanti. Un atto comunque deferente, quello di reinventare, immaginando Uomini che raccogliendosi invocavano l'Altissimo per sostenere le incognite dello straordinario cammino intrapreso.
Questo libro ha lo scopo di fornire consigli pratici e chiari per aiutare ragazzi e ragazze a fare proprie le regole di base della cortesia nella loro vita quotidiana. Vivere le buone maniere darà ai giovani una maggiore sicurezza e li renderà orgogliosi di se stessi. Potranno percepire che c'è in loro un uomo o una donna capaci di dominarsi e di aspirare a grandi cose. Il libro è diviso in capitoli, che corrispondono a luoghi o contesti concreti: la relazione con gli altri, l'igiene personale, la tavola o la spiaggia. La buona educazione è una sfida che dura tutta la vita e comincia adesso.
Questo libro vuole essere un semplice stimolo per iniziare ad alimentarsi in modo sano e con fantasia, dedicando un po' di tempo alla famiglia o agli amici, e divertendosi a cercare ingredienti naturali nei campi dietro casa o nella campagna più vicina. Alcune erbe spontanee facilmente recuperabili in primavera vi accompagneranno in questo percorso alla ricerca di un pasto facile, sano ed economico ispirato alle erbe dell’orto del convento di santa Ildegarda.
"Questo è quello che facciamo con le guide criminali: trovare i posti dove si mangia bene a Roma, mapparli, e condividerli tra gente che sa magnà".
Da quando i tentacoli del feroce mercato hanno cominciato a manipolare i produttori e i consumatori in eguale misura, nessuno ci capisce più niente di quello che mangiamo (e di come viene prodotto e perché, e per chi) e non cI Si può più fidare di nessuno. E soprattutto, non si trova più da mangiare bene (sano e autentico) a costi ragionevoli (cioè il giusto, cioè poco visto che tutti dobbiamo mangiare). Bisognava tornare per strada e assaggiare tutto di nuovo e Franchino lo ha fatto per tutti noi costruendo una nuova mappa del cibo popolare nella città di Roma.
In questa guida troverete 10 categorie, in questo ordine: pizza al taglio, tramezzini, fritti, forni, kebab, rosticcerie, gelati, panini, pizza tonda, trattorie, e cinque posti, i migliori a Roma, secondo Franchino, per ogni categoria.
«Il ragù vegano è il mio "punto zero". Essendo uno dei miei piatti preferiti - o, meglio, la lasagna alla bolognese è uno dei miei piatti preferiti -, è la prima ricetta che ho provato a veganizzare quando sono diventata vegana. Non volevo rinunciare a quel comfort food che mi accompagnava sin da bambina. Per me la lasagna voleva dire mia madre che il giorno prima di ogni festa preparava il ragù lasciandolo cuocere lentamente, voleva dire aiutarla e, un po' annoiata, stare a mescolare la besciamella sul fuoco per interminabili minuti, voleva dire l'intera tavola tappezzata di panni da cucina dove poggiare le sfoglie pronte sbollentate nell'acqua. E poi ancora voleva dire sedermi a tavola per pranzo, felice, sapendo che finalmente avrei riassaggiato quei sapori che amo così tanto, e che avrei potuto fare il bis la sera stessa, perché mia madre, sapendo quanto mi piacesse quel piatto, ne preparava due teglie. Così, nel lontano 2016, decisa a veganizzare il mondo, mi misi a cercare su internet un modo per cucinare il ragù vegetale e, con estrema felicità, scoprii non solo che era possibile, ma anche molto semplice.» Il cibo, attraverso le ricette, ci può portare in Paesi lontani, mai visitati, oppure ricondurci nei nostri luoghi del cuore, restituendoci profumi, sapori e colori che credevamo persi. Questo libro parla proprio di questo, di quei piatti che segnano la nostra vita, lasciando un marchio incancellabile nella memoria. Qui ogni ricetta, ogni "grande classico" italiano o internazionale, è anche un manifesto, il portavoce di una cucina vegetale cruelty free che ci dice che possiamo ritornare ai piatti delle nostre terre, dei nostri viaggi, della nostra memoria in un modo più etico, senza perdere sapori e profumi indimenticabili. Una rivisitazione che ad alcuni sembrerà un atto sovversivo. E invece è solo cucina vegetale che spacca.
Entrate, prendete una sedia e accomodatevi. Sto finendo di cucinare: non sentite che profumo? Datemi il tempo di scolare la pasta e di saltarla come piace a noi, al ritmo del magico sound of love. Un po' di pecorino grattugiato, qualche foglia di mentuccia, un giro d'olio a crudo, di quello bono, una bella cucchiaiata di sugo alle verdure... e buon appetito! Allora, siamo qua per parlare della mia idea di cucina. Io sono cresciuto con le polpette di mia mamma, la peperonata della nonna e la pasta tirata a mano dalle zie: ho amato la cucina da sempre grazie a loro. Poi per vent'anni ho lavorato in grandi ristoranti girando mezzo mondo, e così ho combinato la mia esperienza con la lezione di mia mamma, arrivando a una cucina di semplici ma solidi pilastri. 1) Ingredienti di qualità: ciò che ha vissuto bene, pianta o animale che sia, sta bene e farà star bene anche noi che lo mangiamo. 2) Una buona cucina inizia da una buona spesa: andate al mercato, cercate, fate amicizia con il fruttivendolo o il macellaio, così vi trattano meglio. 3) La stagionalità: scoprirete ingredienti e ricette sempre nuovi e freschi. 4) Vicino è bello: in Italia abbiamo migliaia di prodotti diversi, non facciamoli estinguere come i panda. 5) Di meno, ma bono: comprate meno ingredienti, ma prendeteli buoni. 6) Sostenibilità: impariamo dai nostri nonni, mettiamo da parte quello che ci avanza per riutilizzarlo. 7) Tradizione: regione per regione, è un dono impagabile in termini di salute e felicità, che va passato alle nuove generazioni. 8) Tutto, ma nelle giuste quantità: ci vuole equilibrio per star bene e cucinare i prodotti con amore, ci vuole attenzione e tanto olio bono. 9) Sport: per montare le uova serve il braccio! 10) Il buonumore: se stiamo bene con noi stessi, vorremo bene ai nostri ingredienti e alle persone per cui li cuciniamo. Ah, un ultimo consiglio prima che vi tuffiate tra le mie ricette: libertà! In cucina dovete sentirvi liberi sia di sperimentare sia di commettere errori. Non avete l'aglio fresco? Usate quello secco. Non avete la mentuccia? Annusate le erbe che avete, il piatto che state cucinando e abbinateli. Non avete i pomodori del Piennolo? Usate quelli che trovate, quelli tipici della vostra zona. Ora ho finito per davvero. Non avete anche voi un po' di languorino? Che facciamo, ci mettiamo ai fornelli?
La tenerezza salva i matrimoni: due sposi che sappiano esercitare la tenerezza avranno sempre un medicamento potentissimo per risollevarsi da combattimenti e prove. Preparare un pasto e mangiare insieme è un linguaggio speciale per parlare la tenerezza. In questo libro, guidati dal Cantico dei Cantici, sono raccolte tante ricette e 18 menù, uno per ogni circostanza in cui ogni coppia può ritrovarsi. C'è un menù per la passione degli sposi ma anche uno per i momenti di crisi, uno per fare pace e uno per quando occorre prendere decisioni.
All'idea del convento da sempre associamo l'immagine della privazione e della mestizia. Questo libro toglie alla cucina dei monasteri quella proverbiale cappa di tristezza e ci illustra una cucina infinitamente più ricca e sfiziosa di quanto pensavamo. Qui scopriremo ricette antiche, in cui i gusti robusti si combinano con una saggezza risalente a molti secoli fa. Da questo connubio nasce una cucina semplice e sana, in cui i piatti mantengono un forte contatto con la natura e diventano una proposta che sfida noi uomini del postmoderno a riscoprire noi stessi e la tradizione dei nostri antenati.
Il suo sorriso rasserena, le sue ricette ci fanno fare sempre bella figura; le sue spiegazioni semplici trasmettono sicurezza, come se giungessero da un'amica. È Benedetta Rossi, la food blogger più conosciuta dagli italiani. I suoi follower sono in continua crescita (oltre 8 milioni su Facebook, 3 milioni su YouTube e 4,4 milioni su Instagram), perché sui suoi social tutti possono trovare la ricetta giusta per un'occasione particolare, per soddisfare lo sfizio del momento o un'esigenza familiare. In questo libro Benedetta ci regala spunti e consigli per conciliare una vita sempre più veloce, il rispetto dell'ambiente e l'attenzione al risparmio. E proprio queste sono le tre sezioni in cui è diviso il volume, che raccoglie pietanze che si cucinano in un lampo e ci fanno guadagnare tempo, ricette che non prevedono cotture e piatti che, per non farci spendere troppo, si preparano con i pochi ingredienti che abbiamo in casa, ma sono perfetti anche per le occasioni speciali. In molti casi Benedetta propone diverse modalità di cottura, per lasciare a noi la libertà di scegliere in base alle esigenze del momento. Ma non solo: regala utili consigli su come risparmiare in ogni ambiente della casa, attraverso piccoli gesti o attenzioni che permettono di contenere i costi delle bollette di luce, acqua e gas. Inoltre, forte delle sue tradizioni, ci aiuta a riappropriarci dei piccoli saperi di una volta e mette l'accento sull'importanza dell'autoproduzione, suggerendo, per esempio, la coltivazione di un piccolo orto sul balcone o la preparazione del sapone fatto in casa. Questo libro vuole essere una condivisione di esperienze, un prezioso aiuto per preparare piatti facili, veloci e gustosi, ma anche per risolvere i piccoli problemi di gestione familiare con un occhio attento al portafoglio e alla salvaguardia dell'ambiente.