Akbar il Grande è considerato uno dei sovrani più splendidi della storia. Pur essendo analfabeta, è stato un grande protettore della poesia e della letteratura, fondatore della grandiosa capitale Fathepur Sikri, la città di Vittoria, e promotore di un nuovo stile nelle arti. La sua profonda tolleranza religiosa lo ha portato a dedicare molto tempo e risorse alla ricerca di punti di contatto tra le diverse fedi del popolo su cui regnava, tentando la creazione di una religione sincretistica che unisse Islam e Induismo. Il volume illustra tutti questi aspetti dell'impero di Akbar, documentando la vita di corte con ritratti e immagini delle attività politiche e delle manifestazioni culturali; descrivendo lo sviluppo di arti e mestieri attraverso dipinti e oggetti d'arte; analizzando la gloria militare attraverso armi, armature oltre alla tenda reale Mughal; mostrando gli splendori di un'epoca attraverso gioielli, oggetti preziosi e ornamenti da turbante, dipinti e calligrafie, album e libri, tessuti, costumi e tappeti, armi e armature, gioielli provenienti dai più importanti musei e collezioni indiani, europei e americani. La monografia sottolinea anche le conquiste culturali e politiche di Akbar, il suo profondo spirito religioso e l'apertura mentale verso le religioni.
Con L’Età della Conquista, si inaugura un grande progetto quinquennale dal titolo I giorni di Roma teso a restituire un’idea complessiva del modo in cui Roma riuscì a elaborare il proprio linguaggio artistico a partire dalla cultura figurativa greca. Questo primo “capitolo” – pubblicato in occasione della grande mostra ai Musei Capitolini curata da Eugenio La Rocca e Claudio Parisi Presicce, con allestimento di Luca Ronconi e Margherita Palli – parte dal momento di formazione dell’Impero romano, quando Roma espande progressivamente il proprio controllo su tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alle coste dell’Asia Minore, divenendo l’unica potenza egemone sull’intero bacino del Mediterraneo. Nel periodo successivo alle campagne di conquista in Grecia, dalla fine del III secolo alla seconda metà del I a.C, si assiste alla formazione di un linguaggio figurativo, squisitamente romano, che fa tesoro di tutta la cultura artistica greca, che nel tempo viene recepita, assorbita e modificata. È questo il periodo in cui l’élite al potere avverte, con sempre maggior consapevolezza, il consolidarsi del proprio prestigio e lo esprime attraverso l’arte, un’arte che, assorbiti gli elementi fondanti della cultura greca, costruisce su quelle solide basi un nuovo e duttile linguaggio universale, capace di adattarsi alle esigenze del nuovo impero. Tra i periodi più complessi e originali nel campo dell’arte occidentale, la formazione e la seguente supremazia di questo particolare linguaggio figurativo in tutto il bacino del Mediterraneo vengono descritte e presentate nel volume attraverso un’accurata selezione di opere d’arte – statue, cicli scultorei e rilievi in marmo, in bronzo e in terracotta, destinati a edifici pubblici e privati – provenienti dai principali musei europei. Articolato in quattro sezioni (Dèi e santuari; Monumenti onorari; Vivere alla greca; Costumi funerari), il catalogo delle opere documenta un’epoca di profondi cambiamenti nei canoni stilistici e nel gusto estetico della Roma antica. Un periodo in cui l’influenza ellenica diventa preponderante fino a coinvolgere completamente il mondo culturale romano.
Attraverso un'ampia selezione di reperti, "Cina. Nascita di un Impero" racconta un millennio di storia e arte cinese, dalla dinastia Zhou (1045-221 a.C.) al Primo Impero (221 a.C.-23 d.C.), durante il quale si plasmò e consolidò un impero che ebbe continuità, con la sua raffinata cultura e la capillare struttura amministrativa, per oltre ventun secoli. Il periodo storico preso in esame, ovvero quello che va dall'ultima dinastia pre-imperiale dei Zhou (1045-221 a.C.) alle due dinastie imperiali dei Qin (221-206 a.C.) e degli Han Occidentali (206 a.C.-23 d.C.), fu caratterizzato dallo scontro tra culture diverse che, mirando all'egemonia, tendevano tanto a combattere le popolazioni vicine quanto ad assimilarne costumi e innovazioni, in un continuo processo di integrazione iniziato già in epoca neolitica. Curato da Lionello Lanciotti e Maurizio Scarpari e pubblicato in occasione della grande esposizione romana, il volume presenta una selezione di pezzi di grande raffinatezza e impatto, alcuni dei quali inediti, provenienti da quattordici musei cinesi.